Lomagna: muore il centenario Roggero Caccia Dominioni, di stirpe nobile, accanto ai lebbrosi in Brasile, Balì dei Cavalieri dell'Ordine di Malta


Roggero Caccia Dominioni

È morto ad Abano Terme (Padova) all'età di 100 anni, lunedì 13 dicembre, Roggero Caccia Dominioni, un esempio di carità rimasto impresso in Italia ed oltreoceano, in Brasile. Nato a Milano nel 1921, era figlio del Conte Federico Caccia Dominioni e Antonia Greppi, ultima famiglia nobiliare di Lomagna. Roggero passò l'infanzia nella nota e prestigiosa Villa Busca, in centro paese. Compì gli studi presso il Collegio San Carlo e, quando ottenne il diploma classico, l'Italia era ad un passo dall'ingresso in guerra. Venne chiamato alle armi. Fu nominato Sottotenente di Artiglieria e trasferito al Reggimento Batterie a Cavallo per il fronte russo. Con le "Voloire" raggiunse il Reggimento sul Don e partecipò alla ritirata sino al gennaio 1943. Rientrato in Italia venne mandato in Romagna, con la Divisione Celere, sino allo scioglimento del Reggimento. Intanto nel 1945 a Lomagna, pochi giorni dopo dall'eccidio di Valaperta, sua madre Antonia Greppi rimase ferita nel bombardamento alla villa per mano degli Alleati.

Alcune immagini di Fra’ Roggero. Nel suo più recente pellegrinaggio a Lourdes, ormai in sedia a rotelle,
era stato accolto con affetto dal Gran Maestro Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto

Di famiglia di rango, Roggero Caccia Dominioni rimase affezionato ai suoi parenti, in particolare agli zii, l'architetto Luigi Caccia Dominioni e Paolo Caccia Dominioni, Medaglia d'Oro al Valor militare e Capo di Stato maggiore del Corpo volontari libertà, impegnato in entrambe le guerre mondiali e protagonista nel recupero di oltre 1.500 salme disperse nel deserto nei pressi di El Alamein.

Vari momenti della vita di Fra’ Roggero. Alla Promessa di Obbedienza; con Giovanni Paolo II; in divisa ufficiale;
molti anni fa con Gianfranco Tosi e Nicolò Giustiniani nella villa di quest’ultimo e i
tre fotografati durante un recente pellegrinaggio a Loreto; al centro lo stemma Caccia Dominioni

Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1947 Roggero Caccia Dominioni emigrò in Brasile esercitando attività industriali ed agricole. Vi rimase inizialmente fino al 1961. Ha alle spalle più di 50 anni di militanza nell'Ordine di Malta. Vi entrò nel 1966, si dedicò all'attività di barelliere a Lourdes e ben presto figurò tra gli organizzatori del pellegrinaggio nella cittadina mariana per l'Italia. E così nel 1972 divenne membro titolare della Hospitalité de Notre Dame de Lourdes. Il suo attaccamento all'Ordine era già molto forte: nel 1971 aveva pronunciato la promessa di obbedienza. Al suo funerale, che si è svolto nella chiesa parrocchiale di Lomagna quest'oggi, giovedì 16 dicembre, erano presenti numerosi appartenenti alla Delegazione Gran Priorale Lombardia e Venezia Sovrano Militare Ordine di Malta, che si sono stretti nel ricordo di una figura di alta caratura morale.

Nel 1975, infatti, Fra' Roggero tornò in Brasile come missionario laico, prestando la sua opera di assistenza ai lebbrosi presso l'ospedale San Camillo e San Luiz de Macapà. Con l'aiuto degli studenti della scuola infermieri dell'ospedale - dove insegnò materie come Primo Soccorso, Anatomia e Hansenologia - assistette costantemente decine di malati, facendo le medicazioni necessarie anche a domicilio. Dopo una pausa in Italia di un paio di anni, tornò in Brasile nel 1983, questa volta a Picos nel Nord-Est dello Stato sudamericano, sempre prestando aiuto ai lebbrosi. Lì fondò un centro per la diagnosi precoce della malattia ed un laboratorio per la ricerca baccilioscopica e l'assistenza continua, soprattutto domiciliare. Grazie a questo servizio, in meno di vent'anni furono diagnosticati oltre mille nuovi casi di infezione. Nel 1996, inoltre, istituì in accordo con la Curia di Picos e con la parrocchia di N.S. de Remedios un progetto per l'assistenza ai bambini "a rischio" per evitare che finissero nella droga, nella prostituzione o nella malavita organizzata. Successivamente attivò due asili nido legati alla parrocchia per 250 bambini dai due ai sei anni.

 

Nel frattempo il suo corso nell'Ordine proseguiva. Nel 1986 incominciò il noviziato che lo portò ad emettere i voti solenni nel 1990 come Cavaliere di Giustizia. Nello stesso anno venne eletto Delegato di Milano, carica che manterrà fino al 1999. Nel 1991 diventò Commendatore di Giustizia. Va ricordato che per le sue iniziative di carità il Brasile nel 1997 lo insignì dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine della Croce del Sud e nel 1999 Picos lo nominò suo cittadino onorario.

Nel dicembre 1999 Fra' Roggero venne eletto Gran Priore di Lombardia e Venezia, impegnandosi nella formazione dei giovani membri; nel 2001 fu elevato alla Gran Croce e nel 2004 a Balì di Giustizia.

A marzo scorso, ancora lucidissimo, in occasione del suo centesimo compleanno Fra' Roggero scrisse una lettera aperta a tutti i Cavalieri e alle Dame dell'Ordine di Malta: "Io ho vissuto tra i ricchi e i poverissimi: entrambi avevano bisogno della parola della Fede cattolica". Aggiungeva: "Anche se attualmente milito soltanto pregando, sono impegnato a cercare che il mondo e l'Ordine migliori e serva sempre di più la difesa della fede e i poveri. Noi siamo concentrati nella nostra missione di carità, ma non ci accorgiamo spesso del bisogno sempre maggiore della difesa della Fede, come tradizione e come coscienza formativa". Quindi rifletteva sulla sua vocazione missionaria: "Mi sono per questo sempre sentito missionario sia quando cercavo di facilitare la formazione spirituale nell'Ordine sia quando assistevo i lebbrosi e i poveri in Brasile, i più abbandonati e dimenticati tra i malati".

A celebrare la funzione funebre di quest'oggi è stato Monsignor Fra' Giovanni Scarabelli, che conosceva molto bene Roggero Caccia Dominioni. Nel corso della liturgia lo ha commemorato, tratteggiando i tratti significativi della sua persona e della sua azione di carità nella fede. "Abbiamo bisogno nell'Ordine di Cavalieri professi come Fra' Roggero". Nel ripercorrere la sua missione in Brasile ha commentato: "Fra' Roggero ha sperimentato un'innovativa, per l'epoca, forma di assistenza ai lebbrosi in Brasile, non prelevandoli dalle famiglie, ma assistendoli all'interno delle relazioni famigliari. Nel perseguire questa strada ha attinto al profondo spirito caritativo cristiano, nel rapporto con Dio, manifestando la capacità di guardare il prossimo con gli stessi occhi di Dio". L'operato di Roggero Caccia Dominioni non era intriso di formalismo, di grandi discorsi di teologia. Si sviluppava nell'azione concreta della carità, ha rimarcato Monsignor Scarabelli. Ha quindi citato San Giacomo secondo il quale la fede senza la carità è morta. E ha poi aggiunto che "senza la preghiera nulla sta in piedi nella vita di nessuno".

Gli ultimi anni di Fra' Roggero Dominioni sono stati all'insegna della contemplazione religiosa, tenendo il rosario con sé o a portata di mano. Al termine del funerale, la salma è stata trasportata al cimitero di Lomagna, dove è stato rivolto l'ultimo saluto al Balì Gran Croce di Giustizia del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Marco Pessina
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