Confindustria: giunto al termine il mandato di Riva, maggior coraggio l'auspicio per il successore. Preoccupano i rincari

Il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Lorenzo Riva
La ripresa c’è, ma su di essa incombono gli aumenti dei costi delle materie prime dalle conseguenze imprevedibili. E ancora una volta lo scontro è tra l’economia reale, quella che produce, e la finanziaria, quella che specula in Borsa. E’ la sintesi del consueto bilancio di fine anno della Confindustria di Lecco e Sondrio che il presidente Lorenzo Riva (affiancato dal direttore Giulio Sirtori) ha presentato ai giornalisti lecchesi in occasione del tradizionale brindisi natalizio. Che quest’anno ha avuto una valenza del tutto particolare essendo il presidente Riva in scadenza di mandato dopo quattro anni alla guida dell’associazione imprenditoriale. I regolamenti dell’organizzazione non prevedono la possibilità di una riconferma, pertanto l’assemblea generale la prossima primavera provvederà a nominare il successore.
Inevitabile, quindi, che gli auguri di fine anno siano stati un momento anche per tirare le somme del quadriennio: «Lascio una Confindustria forte e coesa – sono state le parole di Riva - e speriamo che possa avere un po’ più di coraggio di quello che abbiamo avuto noi». Il riferimento è alla sospensione del progetto di fusione tra Confindustria Lecco-Sondrio con quella di Bergamo per creare una grande associazione industriale del Nord Lombardia, progetto sul quale Riva aveva puntato molto e che sembrava ormai in dirittura di arrivo per poi scontrarsi con una serie di resistenze interne a entrambe le articolazioni territoriali. Così, lo scorso mese di ottobre nel corso di una conferenza stampa congiunta, Riva e l’omologo bergamasco Stefano Scaglia hanno comunicato il congelamento del processo di accorpamento lasciando ai successori l’eventuale compito di riaprirlo.
Per il resto, Riva ha ricordato il forte impegno profuso in questi anni sul fronte dei rapporti con le scuole e gli studenti «perché il futuro passa dalla voglia dei giovani» e si è soffermato sulla soddisfazione personale per la collaborazione con il prevosto lecchese don Davide Milani nel promuovere il Lecco Film Fest con all’attivo già due edizione, iniziativa «con la quale abbiamo dimostrato – ha detto lo stesso Riva – che non siamo legati soltanto all’industria, che non pensiamo soltanto a noi stessi ma anche alla città».
In quanto alle prospettive economiche generali, come detto, il settore manifatturiero fa i conti con i rincari e i prezzi altalenanti delle materie prime dovuti alle speculazioni finanziarie. Ponendo seri intralci a «una ripresa economica che comincia a sentirsi anche dal punto di vista delle assunzioni che sono tornate a crescere».
«Si chiude un anno – ha proseguito il presidente degli industriali – in cui sicuramente l’economia è ripartita in maniera positiva, ma permangono grandissime preoccupazioni. Per la situazione sanitaria legata alla pandemia di covid-19, naturalmente, che resta difficile e per la questione delle materie prima: si sono registrati aumenti tra il 45 e l’85%, ma in qualche caso i rincari sono stati addirittura a tre cifre. E il timore è che questa situazione possa appunto mettere in crisi molte aziende costrette a fermare l’attività non per mancanza di ordini bensì perché produrre a questi costi non è possibile».
Ciò, peraltro, può avere ricadute non indifferenti anche sulle infrastrutture: sulla «viabilità in alcuni casi medievale» della nostra provincia che ha bisogno di essere ammodernata e per la quale le risorse in arrivo in vista delle Olimpiadi Invernali del 2026 facevano ben sperare. «Ma proprio i costi delle materie prime – la riflessione – potrebbe mettere in discussione molti cantieri».
E saranno, queste preoccupazioni, tema di pressione nei confronti della politica anche a proposito della transizione ecologica di cui molto si parla anche se in realtà non sembrano esserci una direzione ben definita: «Bisogna capire – la conclusione di Riva – chi dovrà pagarla. Perché è impossibile che possa essere messa sulle spalle delle sole aziende».
Dal punto di vista organizzativo, come detto, il presidente Lorenzo Riva è in uscita e i primi mesi del prossimo anno si lavorerà per il rinnovo delle cariche. Già a gennaio, i probiviri selezioneranno cinque imprenditori tra i quali successivamente il Consiglio generale selezionerà tre “saggi” che avvieranno le consultazioni e i sondaggi interni appunto per individuare il nuovo presidente che dovrà guidare l’associazione fino al 2026. Che è proprio l’anno delle Olimpiadi, importante per il Lecchese naturalmente ma ancora più importante per la Valtellina.
D.C.
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