Lomagna:una 'risicata' Consulta Istruzione lamenta il ritardo nel presentare il PDS

È stato presentato alla Consulta Istruzione di Lomagna il Piano per il Diritto allo Studio. La riunione, che si è svolta martedì 14 dicembre, precede di una settimana il Consiglio comunale che approverà il PDS. Una Consulta dai ranghi ridotti: presenti, oltre al presidente Giuseppe Valentino, soltanto la componente supplente per il gruppo consiliare di minoranza "Uniti per Lomagna" Margherita Vigorelli, poco dopo raggiunta dal membro ordinario Irio Tiezzi e, collegata da remoto, la segretaria Roberta Riva. Ad illustrare il Piano, l'assessore all'Istruzione Elena Gandolfi. Prima ancora che la presentazione cominciasse l'intervento di Vigorelli ha innestato un vortice di critiche dai presenti. "È strano constatare che siamo qui in quattro, di cui tre parte del Consiglio comunale, e ad una settimana dall'assise" ha dichiarato la consigliera. L'assessore ha quindi ribadito quanto già affermato nella precedente Consulta e all'inizio di quella in corso per motivare il ritardo nella predisposizione del PDS rispetto al solito: "Il Comune ha avuto una carenza di personale importante per cui non è stato possibile fare prima. Fortunatamente ora questi problemi nell'organico sono stati risolti".

Le controrepliche sono state molteplici e della maggioranza non c'era nessun altro a difendere la posizione dell'amministrazione, a eccezione della Gandolfi appunto. Assenti infatti sia Ivan Guarini, membro in rappresentanza di Impegno civico, sia il supplente Cesare Vertemati. Molto contrariato Irio Tiezzi, che ha lamentato il ritardo, tale da rendere inutile il passaggio in Consulta. "A questo punto, visto che non c'è più l'obbligo di approvare il Piano per il Diritto allo Studio in Consiglio, portatelo soltanto in Giunta perché così è una presa in giro" ha detto provocatoriamente il consigliere, che ha ricordato i tempi in cui è stato assessore all'Istruzione, pure segnati dalla carenza di personale.

 


Elena Gandolfi, Giuseppe Valentino, Margherita Vigorelli, Irio Tiezzi

 

Dello stesso avviso il presidente Valentino: "Questo momento diventa quasi una formalità che sminuisce la Consulta e il modo di coinvolgere la cittadinanza". L'assessore ha quindi rimarcato la peculiarità di quest'anno, che ha costretto anche Osnago - che condivide con Lomagna la gestione associata degli Uffici - a non aver ancora approvato il PDS. Ha inoltre sottolineato di aver proposto un ventaglio di date per la presentazione del documento e che la Consulta aveva optato per l'ultima a disposizione. Ha poi aggiunto: "Non mi pare che gli altri anni, in seguito al passaggio in Consulta, ci fossero grandi modifiche. Si presentava e si commentava". "Almeno c'era una parvenza di discussione" l'immediata reazione spazientita di Vigorelli.

Anche per Riva, collegata da casa, è un errore fare una doppia presentazione in Consulta e in Consiglio: "L'idea sarebbe invece che la Consulta possa essere di aiuto alla Giunta che potrà poi recepire o meno le proposte" ha precisato Roberta Riva. Gandolfi ha quindi riconosciuto che si possa creare un processo di confronto differente, ma ha ripetuto che la Consulta ha una funzione consultiva. Ha poi evidenziato la bassa partecipazione alla riunione come spunto di riflessione. All'accusa di Valentino verso l'amministrazione di chiusura nei confronti della cittadinanza l'assessore ha risposto: "Non mi pare di non aver dato spazio all'ascolto e al confronto. Sono sempre intervenuta ogni volta che lo avete chiesto". Ha quindi portato ad esempio le attività che nell'ultimo anno sono state promosse dalla Consulta insieme al Comune: la Guida all'ascolto e la Giornata del Verde pulito. Ha infine ricordato che il Piano per il Diritto allo Studio è uno strumento che presenta diversi aspetti che non possono essere toccati, non possono essere modificati, e che sono proprio quei servizi che hanno un pesante impatto economico. Il margine di manovra è quindi piuttosto ridotto.

"Seppur il margine di intervento è limitato, la scelta politica è stata quella di non incrementare le tariffe e di mantenere il livello dei servizi" ha commentato l'assessore all'Istruzione. Con l'ausilio di un grafico, Gandolfi ha mostrato che è in atto un andamento demografico in declino della popolazione scolastica di Lomagna, non tale tuttavia da destare particolare preoccupazione.

Aumenta invece il costo dell'assistenza educativa scolastica di oltre 10 mila euro alla primaria: da 24.486 a 34.906 euro. Come per l'anno scorso, i turni in mensa gestisti dalla ditta Sodexo (con punto cottura a Carnate) sono due. La Commissione Mensa si è riunita telematicamente anche durante la pandemia e in seguito alle proposte emerse è stato modificato l'anno scorso il menu, per quanto possibile. Una serie di paletti è posta dall'ATS. Già dal precedente anno scolastico, in conseguenza all'epidemia, è stata data la possibilità alla scuola di far utilizzare il parco giochi di via Silvio Pellico per gestire meglio i flussi all'ingresso e in altri momenti della mattinata come durante l'intervallo. Il parco giochi è quindi chiuso al pubblico di mattina. Il consigliere Irio Tiezzi ha lamentato che così facendo si preclude la possibilità a mamme e nonni di portare lì i figli o i nipoti, senza che poi il parco venga effettivamente sfruttato dall'istituto scolastico. Tra i servizi resta confermato il piedibus (103 iscritti e 33 volontari civici) ed è stata proposta ad ottobre la riattivazione del doposcuola. Per quanto riguarda i progetti proposti dalla scuola, oltre a quelli più abituali, è stata introdotta una collaborazione con Plastic Free Onlus, che alla primaria svolgerà un introduttivo incontro informativo e poi organizzerà delle sessioni di raccolta dei rifiuti. Per quanto riguarda la secondaria di primo grado una voce di costo significativa riguarda il trasporto scolastico, che pesa 112 mila euro.

Per andare incontro ai nuclei famigliari in difficoltà economica, è stato aperto il 6 dicembre un bando comunale, che verrà chiuso il 31 dicembre, per ricevere un contributo che copra fino al 50% delle spese sostenute per le rette relative alla mensa e al trasporto sia della primaria che della secondaria di primo grado, sostenute da gennaio a giugno 2021. Possono accedere alla misura i nuclei con ISEE fino ai 26 mila euro.

M.P.
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