Il Papa e i Migranti

Cosi parla il PAPA

Papa Francesco ha sottolineato che "dobbiamo constatare con preoccupazione come oggi si registri un arretramento della democrazia, non solo nel Continente europeo". Secondo il Pontefice "essa è complessa, mentre l'autoritarismo è sbrigativo e le facili rassicurazioni proposte dai populismi appaiono allettanti". La democrazia, ha concluso, richiede "fatica e pazienza". "Qui è nata la democrazia. La culla, millenni dopo, è diventata una casa, una grande casa di popoli democratici: mi riferisco all'Unione Europea e al sogno di pace e fraternità che rappresenta per tanti popoli", ha detto ad Atene. Tuttavia Francesco ha osservato che "la Comunità europea, lacerata da egoismi nazionalistici, anziché essere traino di solidarietà, alcune volte appare bloccata e scoordinata". "Se un tempo i contrasti ideologici impedivano la costruzione di ponti tra l'est e l'ovest del Continente - ha detto - oggi la questione migratoria ha aperto falle anche tra il sud e il nord. Vorrei esortare nuovamente a una visione d'insieme, comunitaria, di fronte alla questione migratoria e incoraggiare a rivolgere attenzione ai più bisognosi perché secondo le possibilità di ciascun Paese siano accolti, protetti, promossi e integrati nel pieno rispetto dei loro diritti umani".
Cosi è scritto nel libro della Genesi 11, 1-9

«Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.»

Chi ha l'uso della ragione nella gestione dei migranti? Volendo leggere tra le righe scopriamo che DIO era un sovranista e gli uomini dei gran casinisti. Manzoni avrebbe scritto " Ai posteri l'ardua sentenza"

R.C.
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