Merate:  servizi sociali tra aziende speciali e altre forme di assistenza, esperti a confronto

Una vera e propria lezione sul complicato mondo delle Aziende speciali, quella andata in scena sabato mattina, nell'auditorium del Comune di Merate. L'approssimarsi della revoca del percorso di liquidazione di Retesalute ha suggerito ai vertici dell'Azienda speciale di organizzare un incontro rivolto agli amministratori dei comuni soci, perché possano arrivare con le idee chiare al momento in cui saranno chiamati a decidere quale nuovo assetto societario adottare per Retesalute, una volta che la gestione tornerà in bonis.

 

Massimo Panzeri, Luigi Boffi, Angelo Baiguini, Ciro D'Aries


Un pubblico formato solo da addetti ai lavori, che era poi l'obiettivo degli organizzatori anche se a onor del vero non erano in tanti, ha seguito con grande attenzione gli interventi dei relatori d'eccezione. Non è tuttavia passata inosservata l'assenza del presidente dell'Ambito, il sindaco di Casatenovo Filippo Galbiati, ma anche di un suo rappresentante (il capogruppo Fabio Crippa è comunque vice presidente dell'Assemblea). Se è per quello anche altri comuni del Casatese hanno brillato per l'assenza, un atteggiamento questo di difficile lettura. Del resto si sa, a pensar male si fa peccato...

Tornando ai lavori della tavola rotonda, dopo il saluto del sindaco di Merate Massimo Panzeri è stato il presidente dei Collegio dei liquidatori Ciro D'Aries a introdurre l'argomento, ripercorrendo le principali tappe dell'attività del Collegio e annunciando che il 22 dicembre prossimo si riunirà l'Assemblea dei sindaci per esaminare questioni legate ai bilanci, mentre la revoca del processo di liquidazione è stata rinviata al mese di gennaio. Sarà in quel momento che i sindaci soci di Retesalute dovranno decidere quale assetto societario adottare e pertanto se confermare la formula dell'Azienda speciale, piuttosto che dell'Azienda consortile per la gestione dei servizi sociali e del welfare nei comuni associati.

Gli interventi dei relatori hanno illustrato le esperienze di altre Aziende speciali che operano con risultati lusinghieri in Lombardia.

Nell'annunciare l'imminente revoca del percorso di liquidazione, il presidente del Collegio dei liquidatori ha sottolineato che Retesalute "è un bene della collettività. Abbiamo cercato la strada per salvare l'Azienda, anche se all'inizio il mandato affidatoci dai sindaci non era chiaro. Quello che è importante oggi che il nostro compito è giunto alla fine, è rivedere la politica di insieme dell'azienda, la visione, la strategia e l'organizzazione...".

Il ragionier Luigi Boffi, presidente dell'Associazione Network Aziende speciali sociali Lombardia e amministratore unico dell'Asc Comuni Insieme di Bollate, ha esortato i sindaci a superare questo momento. "Non ci credo ancora che Retesalute sia andata in crisi, nella felix Brianza è impossibile che un'azienda del genere possa andare in crisi, significa che qualcosa non ha funzionato. Il futuro è qui davanti a noi, prima se ne esce, meglio è... Neass è pronto a darvi una mano, potete farcela perché questo è un territorio ricco di risorse ed esperienza, di donne e di uomini pronti a dare il loro contributo. Non fatemi pentire di essere brianzolo...".

Donatella Barberis, Massimo Panzeri, Angelo Baiguini

Il dottor Sandro Battistella, responsabile dell'Ufficio di coordinamento del Neass, ha illustrato con un lungo e articolato intervento i vari modelli aziendali, soffermandosi sulle differenti relazioni tra Comuni soci e terzo settore. "Una cosa è certa, non è immaginabile costituire un'Azienda che si occupa di servizi sociali e welfare delegando le scelte strategiche di indirizzo e limitandosi ad una semplice approvazione dei bilanci una volta l'anno. I sindaci e gli amministratori locali in generale devono avere ben chiaro che l'Azienda speciale è loro e hanno la responsabilità politica dell'indirizzo e di controllo dei servizi richiesti ed erogati".

A sinistra Angelo Battistella e Luigi Boffi

Il dottor Dario Angelo Colombo, sempre dell'Associazione Neass, ha illustrato il quadro generale delle Aziende ma soprattutto ha illustrato i vari modelli organizzativi, prendendo ad esempio lo stesso Network Aziende Speciali sociali della Lombardia che raggruppa trentacinque Aziende speciali.

Massimo Panzeri, Luigi Boffi (presidente network aziende speciali sociali della lombardia e
amministratore unico ASC comuni insieme di Bollate), Sandro Battistella (responsabile ufficio di coordinamento del Neas),
Ciro D'aries, Angelo Baiguini, Donatella Barberis, Enrico Bianchini

 

Quindi ha preso la parola la dottoressa Donatella Barberis, dal luglio scorso responsabile dell'Ufficio di Piano dell'Ambito di Merate, che nel 2007 ha creato dal nulla un sistema di welfare a Lodi, a cui facevano riferimento 62 comuni. "Non volevo più fare questo mestiere perché è stato uno dei lavori più difficili e complessi anche se più belli della mia storia professionale - ha esordito - Per me ha significato riprendere in mano una sfida in un territorio ricco, con tante risorse con una storia che probabilmente oggi abbiamo l'occasione di rigenerare. Ho visto del potenziale, delle persone competenti e motivate... I sindaci hanno detto che volevano risanare l'Azienda che è uno strumento formidabile se ben valorizzato con contenuti ed indirizzi. Oggi più che mai è necessario distinguere la programmazione della gestione. Servono scelte collettive, assembleari e non del singolo comune, perché dobbiamo pensare a tutti i cittadini. Queste sono le politiche sociali che siamo chiamati ad approntare oggi, welfare significa che le amministrazioni devono occuparsi del benessere di tutti i cittadini con un perimetro molto ampio. Regione Lombardia indica l'Ambito, quindi il Piano di zona, dove fare confluire tutti i fondi e dove istruire le condizioni per l'applicazione delle politiche sociali che devono uniformarsi su tutto il territorio".

 

E' toccato al direttore di Retesalute, il dottor Enrico Bianchini che dall'ottobre 2020 è a capo dell'Azienda speciale, chiudere i lavori.

"Siamo chiamati a un cambio di paradigma, è ormai prossima la stesura del Piano di zona e sarà l'occasione per analizzare insieme i bisogni e le politiche dei comuni di questo territorio. Ci attende una sfida che porterà con sé un cambiamento che inizierà con il nuovo anno ma non si concluderà nel 2022 ma richiede una dinamica almeno triennale. Il passato deve insegnarci a guidare il futuro. Chiusa la fase di liquidazione, conto di convocare tavoli di confronto, per progettare e far evolvere insieme il sistema".

 

Sugli scenari futuri di Retesalute, è estremamente difficile fare delle previsioni, soprattutto a causa delle "assenze" all'incontro. L'ipotesi più semplice è che venga confermata l'Azienda speciale e si riprenda il percorso lasciandosi alle spalle i noti problemi e cercando, come si è raccomandato il sindaco Massimo Panzeri "di non ripetere gli stessi errori", oppure si può pensare anche ad altre forme di collaborazione tra i Comuni. Ma potrebbe anche accadere che Casatenovo e i comuni del Casatese decidano di staccarsi da Merate. In questo caso il destino di Retesalute sarebbe segnato: Merate potrebbe tornare a gestire in servizi sociali in house e i comuni più piccoli si ritroverebbero a dover far fronte con non poche difficoltà alla nuova situazione. Certo è che tra poco più di un mese i sindaci del Meratese e Casatese si troveranno a dover affrontare una scelta di grande responsabilità. Non resta che augurarsi che prevalga, almeno per una volta, l'interesse dei cittadini.

 

Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.