Il Ponte a Paderno e le promesse della politica

Leggo i commenti relativi al previsto nuovo ponte a Paderno e mi sembra di vivere in un altro paese.
Tutti i sostenitori affermano che sia assolutamente necessario realizzarlo, rispondono a chi è critico che allora non dovrebbe usare l'auto, ribadiscono che questo è il progresso.
Mi permetto di dissentire e di evidenziare alcune questioni.
Innanzitutto il nuovo ponte dovrebbe essere utilizzato anche dai mezzi pesanti, che poi finirebbero sulla viabilità locale che attraversa i centri abitati, peggiorando ulteriormente la vita dei cittadini.
A molti piacerebbe rinunciare all'auto ma visto lo stato di fallimento generalizzato del trasporto ferroviario gestito dalla Regione tramite Trenord è assolutamente impossibile, visto che al lavoro si deve arrivare in orario e non solo quando capita di essere fortunati e di trovare un treno che parta e arrivi a destinazione.
Quando fu autorizzata la cementeria a utilizzare i rifiuti per la produzione del cemento i Comuni chiesero che la stessa utilizzasse la ferrovia per portare materiale e combustibile, ovviamente nulla venne fatto e tutto viaggia ancora sugli autotreni.
Riguardo alla viabilità locale sarebbe utile ricordarsi che nel 2009 la Provincia di Lecco mise a bilancio diversi milioni di euro per la sistemazione e la costruzione di varianti, soldi che la successiva giunta di centrodestra spostò immediatamente sulla Lecco-Bergamo, lasciando il territorio a bocca asciutta.
Prima di prendere posizione senza se e senza ma, forse sarebbe utile alzare un po' lo sguardo e guardare il contesto generale del territorio e ricordare le tante promesse fatte a noi residenti e non mantenute.

 

Giovanni
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