Merate: a teatro con amici e utenti di Volontariamente
Domenica 12 dicembre presso il centro sociale anziani di Merate, si è tenuto lo spettacolo "Questa non è la mia maschera" in collaborazione con l'associazione VOLONTARIA-MENTE, in occasione della giornata dedicata alla salute mentale.
Lo spettacolo, come ha spiegato il regista Marco Bonanomi, è consistito in alcune letture di scena accompagnate a coreografie, sotto la direzione di Martina Viola. La storia è stata suddivisa in tre momenti: il viaggio, il conflitto e la metamorfosi. La vicenda narrava il percorso intrapreso dagli ospiti della struttura, durante il periodo della pandemia, fino ad arrivare alla ripresa delle loro attività. Durante il lockdown, infatti, i laboratori sono proseguiti a distanza, comportando molte difficoltà ed un maggiore impegno.
Una delle volontarie, Santa Grioli, ha sottolineato la dedizione dei ragazzi e la passione degli organizzatori. Il centro infatti accoglie persone adulte e ragazzi affetti da diverse disabilità, inserendoli in un ambiente dove tutti si sentono a casa e dove si creano dei forti legami di amicizia e di affetto.
Il presidente Marcello Ripamonti ha introdotto la rappresentazione, spiegandone alcuni aspetti. "Lo spettacolo richiama il tema della pandemia, fortunatamente possiamo tornare in scena. I ragazzi si sono mostrati volenterosi, il centro anziani non ha potuto ospitarli per due anni, ma hanno continuato a distanza, riuscendo a portare in scena questo spettacolo".
Un momento particolarmente significativo è stato quando le maschere carnevalesche sono state sostituite dalle mascherine chirurgiche, con la frase "Questa maschera non ride più".
Lo spettacolo, come ha spiegato il regista Marco Bonanomi, è consistito in alcune letture di scena accompagnate a coreografie, sotto la direzione di Martina Viola. La storia è stata suddivisa in tre momenti: il viaggio, il conflitto e la metamorfosi. La vicenda narrava il percorso intrapreso dagli ospiti della struttura, durante il periodo della pandemia, fino ad arrivare alla ripresa delle loro attività. Durante il lockdown, infatti, i laboratori sono proseguiti a distanza, comportando molte difficoltà ed un maggiore impegno.
Una delle volontarie, Santa Grioli, ha sottolineato la dedizione dei ragazzi e la passione degli organizzatori. Il centro infatti accoglie persone adulte e ragazzi affetti da diverse disabilità, inserendoli in un ambiente dove tutti si sentono a casa e dove si creano dei forti legami di amicizia e di affetto.
Il presidente Marcello Ripamonti ha introdotto la rappresentazione, spiegandone alcuni aspetti. "Lo spettacolo richiama il tema della pandemia, fortunatamente possiamo tornare in scena. I ragazzi si sono mostrati volenterosi, il centro anziani non ha potuto ospitarli per due anni, ma hanno continuato a distanza, riuscendo a portare in scena questo spettacolo".
Un momento particolarmente significativo è stato quando le maschere carnevalesche sono state sostituite dalle mascherine chirurgiche, con la frase "Questa maschera non ride più".
E.Gi.