Mandic: due locali per il vaccino e il gazebo per l'attesa. Senza guida presidio allo sbando

A Merate non sono proprio capaci organizzare un hub vaccinale, anche piccolo.
Mi sono recata ieri per la vaccinazione, tardo pomeriggio. La sala d'attesa è poco più di un ambulatorio visto il freddo fuori si sta abbastanza pigiati in barba alle norme, pochi posti a sedere perché la metà è sbarrata, tanti stanno in piedi, persone anziane comprese, anche un po disorientato. Ieri c'erano solo 2 dottori che non possono chiaramente fare miracoli ma un altro posto non c'era?
Medico e infermiere gentilissimi ma organizzato alla cavolo; ci voleva una sala d'attesa adatta a rispettare le distanze e un posto al chiuso visto il tempo  per gli accompagnatori non un misero gazebo che va bene a malapena d'estate. Poi l'addetta ai numeri ha “rognato” perché alcuni vanno via ma le ho risposto che se non si muore di covid si muore di polmonite. Sarà che c'era parecchia gente, a volte hanno detto che ce sono meno, ma un minimo di organizzazione non mi pareva una roba da scienziati.

L.L.

 


Eravamo abituati bene, all'hub vaccinale di Cernusco, gestito da un'azienda privata col concorso di comuni e volontari. Ma il compito di vaccinare compete alla sanità pubblica. E Merate dispone di un ospedale di notevoli dimensioni, atte quindi a sviluppare anche questo incarico. Invece tutto quello che è stato realizzato è un miserabile gazebo sotto il quale, che faccia freddo, nevichi, piova o tira vento gli accompagnatori debbono aspettare i parenti. Prima ci si vaccinava al quarto piano, raggiungibile o con le scale oppure con due angusti ascensori.


Dopo un flop del genere c'era da ritenere che la direzione di presidio, rappresentata dalla dottoressa Valentina Bettamio in Maullu, predisponesse d'intesa con i vertici dell'Agenzia di Tutela della Salute uno spazio idoneo per attivare più linee vaccinali. Invece tutto lo spazio messo a disposizione è costituito da due altrettanto misere salette di attesa, che possono ospitare una decina di persone e poi gli spazi per la somministrazione del farmaco. In qualche saletta laterale c'è la seduta di monitoraggio. Tutto qui. Una condizione indecente che sta suscitando dure proteste. C'è da domandarsi perchè la Direzione sanitaria aziendale non prenda in mano una volta per tutte la situazione concentrando gli sforzi sul presidio di via Cerri. Possibile che i meratesi per avere un servizio decoroso debbano andare sempre a Vimercate?
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