Merate: progetto di rigenerazione urbana, una proprietà fa ricorso al Tar contro la delibera di consiglio

Il comune di Merate ha dovuto stanziare la somma di 4.567,68= (comprensiva del 4% CPA e del 22% per l'IVA) per far fronte al ricorso presentato presso il Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) per la Lombardia di Milano Sez.II. A portare l'ente a giudizio è stata la proprietà di uno degli edifici che l'amministrazione ha inserito come possibile oggetto di intervento all'interno del progetto di rigenerazione urbana. Nel mese di luglio il consiglio comunale di Merate, come centinaia di altre municipalità lombarde, ha approvato un documento con l'individuazione degli ambiti nei quali avviare i processi di rigenerazione urbana e territoriale nonché per il recupero del patrimonio edilizio esistente ai sensi dell'articolo 8 bis della L.R.12/2005 smi - attuazione delle misure di semplificazione e incentivazione.

L'architetto Silvano Molinetti che, su incarico del comune, ha redatto le 19 schede

Si tratta, in sostanza, di una opportunità per recuperare e riqualificare aree dismesse da anni (industriali, civili, agricole) rimettendole sul mercato, senza dunque consumo di suolo, e offrendo degli sgravi su questi interventi. Nel presentare il documento, redatto da un tecnico, il comune aveva prodotto anche una serie di schede individuando immobili che avrebbero potuto essere inseriti tra quelli da rigenerare, beneficiando dunque degli sgravi. Dei 19 immobili individuati, 11 erano richieste pervenute in comune da privati e 8 su proposta della commissione paesaggio.
La proprietà di uno di questi edifici, però, pare non avere gradito tale iniziativa e ha fatto ricorso contro la delibera di consiglio citando così in giudizio l'ente che ora, dovendo difendersi, ha stanziato la somma di quasi 5mila euro.
S.V.
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