Merate: la neve mette in fuga ambulanti e visitatori. La fiera chiude in anticipo

Mercoledì 8 dicembre


Si è chiusa in anticipo quest'anno la fiera di sant'Ambrogio. Alle 17 di mercoledì 8 dicembre, infatti, le bancherelle hanno iniziato a smontare e a caricare la merce sui furgoni per lasciare la piazza di Merate.
120 sulla carta i banchi con i posti assegnati. Molti meno quelli arrivati nella realtà. Martedì 7, giorno del patrono meratese, è stato diversamente dal solito parecchio affollato, complice la concomitanza con il giorno del mercato settimanale che potrebbe avere portato tanti in centro ignari che invece dei soliti ambulanti avrebbero trovato quelli della fiera. La temperatura frizzante ma con un sole splendente ha decretato il successo della giornata con centinaia di persone a passeggio tra le bancarelle del quadrilatero, le poche posizionate in via Manzoni e poi in via Parini e viale Lombardia.

Martedì 7 dicembre

Le previsioni che dalle 6 di mercoledì davano neve hanno fatto desistere molti e infatti al mattino gli agenti di polizia locale hanno dovuto lavorare non poco per ridistribuire i posti vuoti. L'arrivo effettivo della neve dalla tarda mattina e copiosa dal primo pomeriggio ha fatto il resto e pian piano la fiera ha iniziato a svuotarsi, di bancherelle e di conseguenza anche di persone.
Alle 18 piazza degli Eroi appariva desolatamente vuota, con solo uno strato bianco sulle superfici e le luminarie a fare da suggestiva cornice.

I cuochi dell'osteria della banda

 

 

Gli alpini

 

Per due giorni ha funzionato, come da tradizione, l'osteria della banda nel cortile del collegio Manzoni, sia con la formula della consumazione in loco sia con quella dell'asporto. Polenta, salamelle, patatine, trippa i piatti tipici che hanno riscaldato i palati di un nutrito gruppo di buongustai che non ha voluto perdersi questo momento di altri tempi.
Presenti in fiera anche i gemelli di Buzançais con le loro ostriche, gli alpini con il panettone, il vin brulè e le stelle di Natale e poi gli stand delle immancabili frittelle, zucchero filato, frutta secca.

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La neve che avrebbe dovuto dare quel tocco in più "natalizio" ha contributo alla fuga prima del tempo delle bancarelle, lasciando con l'amaro in bocca quei seppur non numerosi visitatori che alla chiusura della festa dell'Immacolata speravano ancora in un ultimo acquisto di torrone o caldarroste.
S.V.
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