ATS brianza: attività complessa e senza sosta per gli addetti ai controlli degli alimenti da esportare. I numeri del lecchese

Si tratta di volumi di affari elevatissimi, dietro ai quali ci sta il lavoro non solo dell'azienda titolare ma anche di una collaborazione con le istituzioni senza le quali non sarebbe possibile lo scambio nemmeno di un chilogrammo di merce. L'attività di export delle imprese del settore lavorazione carne e latte è sottoposta a verifiche e controlli serrati da parte del dipartimento veterinario e sicurezza degli alimenti di origine animali. Ogni Paese che importa richiede delle certificazioni particolari, con normative differenti, e il campo i cui i medici si trovano a operare è vasto e complesso. In ATS brianza sono 15 i veterinari che si occupano del controllo degli alimenti di origine animale (bovini, suini, equini, ...) effettuando delle ispezioni prima della macellazione e successivamente e decidendo, in caso di sospetti, di effettuare ulteriori accertamenti sul capo di bestiame. 7 invece quelli che si dedicano al controllo dei prodotti a base di latte.

Il dottor Fabrizio Galbiati del dipartimento di veterinaria

 

Nel territorio dell'ATS ci sono 20 aziende che esportano in 42 paesi extraeuropei, prodotti a base di carne, 9 sono in provincia di Lecco. Le principali destinazioni sono Canada, Giappone, Hon Kong, Usa.
Negli ultimi tre anni l'attività del dipartimento ha prodotto migliaia tra certificazioni e attestazioni, con dati che nel 2021 sono in crescita. Si parla di 866 certificati al 30 settembre, contro gli 886 del 2020 e i 902 del 2019. Le attestazioni, che sono documenti intra-stablimento, sono state 1242 quest'anno, 1079 lo scorso e 855 nel 2019.

Per quanto riguarda i prodotti a base di latte risultano 13 ditte attive (7 nel lecchese) con collegamenti in 36 paesi, i principali sono sempre Canada, Giappone, Hon Kong, Usa. Nel 2021 sono stati rilasciati 670 certificati (alla data del 30 settembre) con una proiezione di 893 entro fine anno, 818 nel 2020 e 1064 nel 2019.

Gli impianti di macellazione sono numerosi.
Per i bovini nel lecchese se ne contano 25, contro i 19 di Monza, che al 31 ottobre avevano macellato 8025 capi di bestiame, contro i 9558 del 2020 e i 9419 del 2019.
13 gli impianti nel lecchese dei suidi (9 nel monzese), con il più grosso a Brivio. 9770 i maiali destinati alla macellazione quest'anno, 12698 lo scorso e 14699 nel 2019.
Per gli ovicaprini, sono 17 le aziende che se ne occupano nel lecchese e 9 nel monzese. 4348 le macellazioni nel 2021, 4260 nel 2020 e 2626 nel 2019. I picchi di tali attività si registrano a marzo e aprile, in corrispondenza della Pasqua cristiana, e a luglio e agosto con le festività islamiche.

Il direttore generale di ATS Carmelo Scarcella

Numeri imponenti quelli relativi alla macellazione di conigli. L'unico impianto di ATS è nel lecchese, a Casatenovo, e nel 2021 ha trattato 952878 conigli, 1252592 nel 2020 e 1226288 nel 2019. Per quanto riguarda i controlli, dati i numeri elevati, gli ispettori di ATS agiscono a campione e non per tutti i capi bestiame come avviene per altre specie.

Infine gli equidi, 58 i capi macellati a Lecco al 31 ottobre, 74 nel 2020 e 110 nel 2019, nei 14 impianti dislocati in provincia.

 

S.V.
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