Merate: l'OSGB presenta ''Qui giochiamo tutti'' progetto da 850mila euro in 5 anni che punta sui ragazzi e le famiglie

Un progetto ambizioso dove al centro c'è la persona, la sua crescita e lo sviluppo in tutte le sue forme, che vede il coinvolgimento della comunità intera, dalle istituzioni fino al mondo dell'imprenditoria, e che soprattutto vuole essere inclusivo perchè "qui giochiamo tutti".


L'intervento di don Davide Serra

Giovedì sera al cineteatro dell'oratorio, è stata ufficialmente presentata questa iniziativa che vede l'OSGB farsi parte attiva e protagonista di un grande progetto di rilancio dell'attività sportiva, che va a coinvolgere le famiglie facendole sentire parte integrante e anche destinatarie di tante nuove proposte.

Per l'occasione sul palco sono saliti, oltre al presidente del sodalizio Emilio Colombo, che è stato un po' la mente e il motore, due campioni di livello internazionale.
Uno tutto locale, il lecchese Antonio Rossi, oro olimpico di canottaggio a Sidney e oggi sottosegretario regionale con delega allo sport. Assieme a lui Franco Bertoli, campione di volley , oggi dirigente sportivo e mental coach.
A dare la loro testimonianza e il loro supporto c'erano anche Andrea Fedrella, educatore, psicologo e allenatore e Roberto Crippa di Technoprobe, simbolo di una imprenditoria giovane e illuminata, particolarmente attenta al territorio in tutte le sue necessità (a partire da quella sanitaria con la messa a disposizione gratuitamente per sei mesi di un capannone per le vaccinazioni di massa, ndr).

I saluti sono stati affidati al coadiutore don Davide Serra che, nelle veci del parroco don Luigi impegnato in un incontro con i confratelli, ha ricordato il grande ruolo educativo e formativo svolto dagli oratori, anche attraverso lo sport, e ha ribadito l'importanza di mettere sempre al centro l'uomo "per dare una risposta ai nostri ragazzi".

Antonio Rossi

Fabio Bertoli

 

Andrea Fedrella

Antonio Rossi si è affidato ai ricordi di quando, da bambino, calcava i campi e gli spazi dell'oratorio della città di Lecco, per ribadire la necessità di puntare su queste strutture, di crederci fermamente e di far sì che ogni sforzo sia focalizzato sui ragazzi, i loro bisogni e i loro sogni. "Se non portiamo avanti progetti di questo tipo perderemo questi ragazzi. In questo momento ci giochiamo tutto".

Alzandosi in piedi, microfono alla mano Fabio Bertoli in un appassionato intervento ha paragonato il campo di gioco alla vita stessa. "In entrambi i casi si può vincere o perdere, ci si allena, si cresce ma si impara anche a stare assieme come persone, a rispettarsi e a giocare secondo le regole". Un pensiero poi anche alla necessità di portare fuori i ragazzi, di staccarli dai dispositivi e dalla stanza in cui si sono rinchiusi per ritrovare il senso di comunità.

Emilio Colombo

Si è poi entrati nel cuore del progetto "Qui giochiamo tutti" con l'intervento di Emilio Colombo che, ripercorrendo brevemente la storia e i numeri dell'OSGB (300 atleti, 40 allenatori) , ne ha tratteggiato le caratteristiche peculiari.
Anzitutto le basi di partenza, i valori. Educare, allenare, accogliere e accompagnare l'uomo in tutte le sue fasi di crescita, da quando da bambino inizia a tirare i primi calci fino a quando, da adulto, accompagna alle partite, sta dalla parte dell'educatore o allenatore, dà il suo contributo per la buona riuscita delle attività. "Qui giochiamo tutti" lavorerà sull'inclusione (di genere, di età, di abilità, di vocazione), sul coinvolgimento (di ragazzie e famiglie) e sulla professionalità (mettendo competenze a servizio di ogni ambito di progetto). Si impara davvero uno sport e lo si impara bene con preparatori e personale che ci ha messo la testa e il cuore.

Andando nel concreto ci sono diversi ambiti sui cui lavorare e da sviluppare. Inserire nuove risorse professionali e tecniche, dotarsi di un campo sintetico (abbattendo così i costi di manutenzione), realizzare gli spogliatoi a Merate e Novate (struttura che sarà presa in gestione dall'osgb dal punto di vista sportivo) e le tribune, lavorare su una squadra di calcio femminile e su nuovi sport.

Le famiglie non saranno spettatori ma si offrirà loro la possibilità di un supporto medico/sportivo, educativo/psicologico, formativo e con borse di studio, con risorse al proprio interno e senza più costringerle ad andare in centri specializzati per trovare queste professionalità.

 

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Quello che è stato definito un vero e proprio piano di business prevede una crescita delle iscrizioni del 10% entro il 2026, l'avvio di nuove attività e il raddoppio della capacità di autofinanziamento della polisportiva nei prossimi 5 anni.

Roberto Crippa

I coniugi Crippa con Paolo Cavallotti (Communication & Marketing Manager di Technoprobe)

Si spera di poter arrivare ad autofinanziarsi per 350mila euro, di ricevere dalle istituzioni 100mila euro e da finanziatori privati fino a 400mila euro nei prossimi 5 anni. 850mila euro dunque da spalmarsi in cinque anni e ripartiti su più voci per quello che Roberto Crippa ha definito "un progetto ambizioso ed eccezionale. Noi lo sosterremo sicuramente perchè è qualcosa di fantastico per i nostri ragazzi, è un qualcosa di impagabile. Se non ci fossero gli oratori li perderemmo tutti. E poi lo slogan "Qui giochiamo tutti" è bellissimo". Poche parole ma efficaci, che hanno riassunto l'entusiasmo e l'approvazione di tutti i presenti in sala chiamati a dare il proprio contributo, grande o piccolo che sia, affinchè questo progetto sia davvero qualcosa di inclusivo e formativo. "Si parte dal basso" ha ribadito Emilio Colombo "l'oratorio è la base fondamentale della vita di tutti i ragazzi e della comunità. È su questo che vogliamo puntare".

S.V.
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