Lomagna: approvato il ripiano disavanzi di Retesalute mediante debito fuori bilancio

Nel corso del Consiglio tenutosi lunedì 29 novembre il Comune di Lomagna ha approvato il ripiano dei disavanzi accertati dell'azienda speciale Retesalute, riconoscendo il debito fuori bilancio.

Astenuti dal voto i consiglieri di minoranza Irio Tiezzi, Margherita Vigorelli e Mauro Sala. La discussione è di fatto cominciata ancor prima di arrivare al punto all'ordine del giorno dedicato a Retesalute. Finita l'illustrazione della variazione al bilancio di previsione 2021-2023 dell'assessore Pierangelo Manganini, il consiglieri Tiezzi ha chiesto, tra le altre cose, se i 172.237 euro di spese per coperture debiti fuori bilancio (141.200 euro avanzo accantonato; 11.052 euro avanzo libero; 10.000 euro accantonati sul fondo per partecipate; 9.984 spese di bilancio) saranno la cifra totale da destinare a Retesalute o se ci saranno altre sorprese, ad esempio i costi relativi ai revisori. La quota del debito fuori bilancio per la partecipazione azionaria e integrazione delle tariffe, ha risposto il sindaco Cristina Citterio, è 168.644 euro, la cui differenza rispetto a 172.237 euro (3.592 euro) sta proprio nella spesa relativa al collegio liquidatori. Non ci saranno aumenti di nessun tipo.


L'assessore Pierangelo Manganini
Il consigliere Tiezzi  ha rincarato la dose chiedendo il punto di vista dell'assessore Manganini riguardo alla copertura del debito e la relativa variazione, domandando poi se i cittadini sono al corrente di queste spese e se non si poteva essere più vigili sulla situazione e controllare quello che stava accadendo. "Assumiamo il debito fuori bilancio - ha risposto Manganini - c'è il parere da parte del revisore. Sappiamo quali sono le ragioni, non siamo sorpresi e non stiamo scoprendo le cose solo oggi". Vengono sottratte risorse al Comune, ha ricordato Manganini, ma vengono sottratte risorse anche agli altri Comuni, trattandosi di una scelta presa per ripianare un debito di quasi 4 milioni. "Sicuramente il mio è un giudizio negativo. Questa spesa appesantisce il nostro bilancio e ci toglie risorse che avremmo potuto utilizzare per investimenti e opere pubbliche necessarie. D'altra parte però, come abbiamo sostenuto più volte, ci sentiamo di dare continuità all'azienda e appianare il debito" ha aggiunto l'assessore.

A fargli eco il sindaco Citterio: "Ricordiamo poi che il debito è relativo anche a una tariffa che non andava a coprire i costi dei servizi, fruiti anche dai cittadini di Lomagna. Di fatto andiamo a pagare successivamente dei servizi che sono stati resi". A questo punto la discussione è tornata su altre voci della variazione, ma è ripresa arrivati al secondo punto all'odg. Dopo un excursus che ha ripercorso le tappe degli ultimi mesi dell'azienda speciale Retesalute, posta in liquidazione lo scorso aprile, il sindaco ha esposto il prossimo tassello: "Il piano di risanamento è stato approvato dall'assemblea dei soci insieme ai bilanci in perdita degli anni precedenti. Siamo chiamati ad adottare questa delibera per l'assunzione di un debito fuori bilancio proprio perché sussistono le condizioni previste dall'articolo 194 del decreto legislativo, ovvero il fatto che sia applicabile il debito fuori bilancio per coprire il disavanzo dell'azienda laddove ci sono le condizioni di continuità di un percorso futuro".


I consiglieri Irio Tiezzi, Margherita Vigorelli, Mauro Sala
La prima osservazione pervenuta è stata quella del capogruppo di minoranza Mauro Sala, il quale volendo fare 'un ragionamento ad alta voce' ha chiesto perché si è arrivati a questo punto. In particolare, rivolgendosi all'assessore Manganini, ha chiesto quale fosse il compito effettivo del gruppo di lavoro di cui faceva parte lo stesso Manganini insieme ad altri amministratori di altri Comuni. Dalla sua l'assessore ha spiegato che la funzione del gruppo di lavoro era stata richiesta per redigere un regolamento che doveva andare a regolare i rapporti tra l'azienda e i Comuni, un regolamento che di fatto mancava e che dal punto di vista finanziario doveva stabilire come dovevano avvenire i pagamenti, perché emergeva che i Comuni in alcuni casi non erano puntuali nei pagamenti e di conseguenza Retesalute era costretta all'indebitamento. "La funzione del gruppo di lavoro non è mai stata quella di andare a sindacare i contenuti del bilancio. Anche per me è stata una sorpresa scoprire che da tre anni c'erano errori di natura contabile, ma il compito del gruppo di lavoro non era quello di andare a verificare". Quindi Sala ha sviscerato altre questioni. In primis il fatto - "io ne ho la certezza" ha detto - che né nello statuto di Retesalute né da altre parti c'è scritto che l'azienda potesse andare in default. In secondo luogo, la BDO - che è stata incaricata di controllare i bilanci arretrati - ha detto "le attività svolte e riepilogative non costituiscono revisione contabile completa", quindi, ha spiegato Sala, loro hanno controllato il 2018 e hanno messo dei paletti dal 2015 in poi e hanno calcolato il debito. "Ma se fossero andati più indietro chissà dove arrivavano".


Cristina Citterio e il segretario Giovanni Balestra
A questo ragionamento, ha continuato Sala, si aggiunge il fatto che i Comuni dell'Oggionese sono entrati più tardi nell'azienda e subito si sono inalberati dicendo che avrebbero pagato la parte di debito relativa solo al loro periodo di permanenza in Retesalute. "Questa cosa è stata approvata verbalmente, ma per Legge quando uno entra in una società si assume i crediti e i debiti". Infine: "Il dottor D'Aries aveva detto di ripianare in qualsiasi modo. Il che vuol dire ripianare o con i debiti fuori bilanci o con il fondo rischi. Altri Comuni come Montevecchia e Olgiate, che questa delibera la faranno a dicembre, non voteranno un ripianamento con il debito fuori bilancio, perché è pericoloso. Se noi copriamo la parte del debito che scaturisce dalla percentuale di Lomagna che sta in Retesalute con il fondo rischi è okay, ma coprire con i debiti fuori bilancio la parte eccedente potrebbe un domani diventare un danno erariale e a quel punto ne risponderà il sindaco".

Il revisore dei conti, ha risposto il primo cittadino, ha ritenuto ragionevole che le quote, come è scritto in delibera, venissero composte in base alla percentuale demografica e in base ai servizi resi. "Non mi sconvolge il fatto che ora siamo chiamati a pagare una quota che non abbiamo pagato a suo tempo perché non era costruita in maniera corretta. Soprattutto perché sono stati sottodimensionati i costi gestionali dell'azienda".

La discussione a questo punto è andata avanti e il consigliere Sala ha invitato ripetutamente Citterio a fare un passo indietro e a riprendere in considerazione la scelta. Il sindaco dalla sua ha continuato a ripetere le motivazioni della scelta e la sua irremovibilità. "Bisogna andare alla sostanza perché Retesalute ha bisogno del sostegno dei suoi soci. La forma del debito fuori bilancio è quella che è stata individuata come percorso possibile e legittimo, nonostante non lo si faccia alla leggera, ma è stata suffragata..." ha detto il sindaco, interrotta da Sala che ha continuato "... suffragata da un revisore dei conti che ha sbagliato, - ha detto il capogruppo di minoranza - Ci sono dei Comuni che non si sono neanche presentati al piano di risanamento". "Se quella lei la ritiene responsabilità. Ognuno faccia come crede" ha chiuso Citterio. Il consigliere Sala ha quindi preannunciato l'astensione della minoranza al voto dischiarando di non voler essere complice della scelta.
E.Ma.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.