Brivio votò contro il Piano di rilancio 2018

IL COMMENTO

Sentirsi meno responsabile di altri appare quanto meno sorprendente. Se la minoranza si fosse documentata andando a rileggersi il piano di rilancio del 2018 predisposto dal CdA a guida Salvioni avrebbe rilevato con facilità la reale situazione in cui versava allora Retesalute. E se quel piano fosse stato approvato l'azienda pubblica non sarebbe in liquidazione. Invece un manipolo ben calibrato di sindaci di centrosinistra ha votato contro affossando il piano e con esso l'azienda. E Paolo Brivio era fra quelli. Quanto alle dimensioni lo sanno tutti coloro che fanno impresa: le economie di scala si realizzano ampliando il giro d'affari. Un'azienda di 3 milioni di fatturato difficilmente si può permettere una struttura amministrativa, il controllo di gestione attraverso i centri di costo. Una di 8 o 12 milioni, sì. Lo scopo di allargare al caratese era proprio questo: dare una dimensione d'impresa alla società pubblica meratese. Invece probabilmente Paolo Brivio guardava con un occhio di riguardo l'altra Impresa, quella sociale di Lecco che attraverso il consorzio di cooperative tra cui Consolida gestisce i servizi sociali per gran parte dei comuni della provincia. In quel caso nessuno solleva perplessità sulla dimensione dell'impresa. Chissà perché. Forse per il fatto che il pubblico controlla il 49% mentre il privato il 51%. E nel privato sociale molti hanno trovato lavoro.
C. B.
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