Mortificante il livello di disservizio di Trenord, fa diventare allettante l'auto

Sono uno dei tanti pendolari che ha passato un martedì infernale grazie a Trenord: il treno delle 8.01 a Cernusco, come altri hanno già raccontato, è arrivato al binario giusto un'ora dopo il previsto. Per poi terminare la corsa a Carnate, facendoci ammassare su un secondo treno già pieno (in tempo di pandemia e in orario di punta... ottima scelta trenord, grazie!). Arrivato a Sesto dopo un'ora e quaranta circa. Ieri sera, al ritorno, treno 18.01 da Sesto cancellato. Quello dopo, ovviamente pieno, in ritardo di 15 minuti.

Con la pandemia ho potuto lavorare da casa per oltre un anno e mezzo. Ora sono tornato in ufficio 2 volte alla settimana e quando devo andarci, spesso e volentieri, trenord rende la giornata più difficile, stressante e ingovernabile di quanto già non lo faccia il quotidiano lavoro.

Dopo 15 anni di abbonamento, prima da universitario poi da lavoratore, sto pensando anch'io di passare alla scomoda, inquinante e costosa automobile. Il perenne disservizio di Trenord riesce a far diventare allettante l'utilizzo di una macchina su un tragitto di 30Km in una delle zone più trafficate dell'Europa dove, a rigor di logica, un treno o una metropolitana dovrebbero vincere facile. Grazie Trenord, nel 2021 è proprio così che si incentiva la mobilità sostenibile.

Negli ultimi 6/7 anni il servizio di Trenord è sceso a un livello davvero indecente e mortificante per l'utenza. In regione Lombardia non batton ciglio, pur avendone facoltà e dovere. Anzi... affidano il servizio a Trenord senza fare una gara e si fanno fotografare con i treni nuovi (dopo 40 anni, c'è davvero qualcosa da festeggiare? Che coraggio!).
Ma forse fanno bene a prenderci in giro e lasciarci questo servizio: alle elezioni vincono sempre, da anni e anni. Siamo il feudo per eccellenza di Lega e Celesti vari, che gestiscono il sistema dalla sua nascita. Chissà quanti pendolari li votano, ad ogni tornata. Per poi tornare la mattina dopo in stazione ad aspettare il treno che non arriva...

Fabio
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