Verderio: la maggioranza perde il voto di Origo su Retesalute e il ripiano del debito
Secondo da sinistra Alessandro Origo
Si stava discutendo sulle variazioni di bilancio quando l'ex sindaco Alessandro Origo è intervenuto per chiedere un chiarimento su come si pensava di spendere i circa 18.000 euro avanzati dal fondone Covid entro fine dell'anno. A rispondergli l'assessore ai lavori pubblici, Adelio Sala, "Acquisteremo 4 termoscanner, mascherine ffp2 e normali, e gel disinfettante". E fin qui tutto bene, ma quando Origo ha di nuovo fatto un appunto sulla descrizione del capitolo relativo a Retesalute (corretto sarebbe "ripiano del debito" invece che conferimento di capitale) la vicesindaco Natalia Burbello ha sbottato, "abbiamo fatto tre riunioni su Retesalute, non sei mai venuto. Potevi venire e ce lo dicevi prima, non venire sempre in consiglio comunale a fare il saputello". "Non si può fare nemmeno un'osservazione?" ha ribattuto Origo visibilmente infastidito dal rimprovero, "non ho potuto partecipare agli incontri a causa di impegni famigliari". Ha fatto un passo indietro Burbello "Perdonami, forse ho usato il termine sbagliato, non volevo rimproverarti ma solo darti un consiglio, se posso. Metti a disposizione la tua conoscenza, la tua esperienza per aiutarci e non venire sempre a rimproverarci".
Non ha potuto far passare sotto silenzio l'accaduto, la consigliera Caterina Viani, "È evidente e chiaro che c'è una frattura all'interno della maggioranza" ha esordito trovando conferma nell'annuire del vicesindaco. Poi rivolgendosi a Origo, "Adesso trovandoti da questa parte capisci come ci si sentiamo noi ad essere trattati in questo modo? E questa è la lezione numero uno. D'altra parte torno a dire che potevo essere una risorsa per questo comune e non lo sono mai stata perché qualcuno ha sempre voluto fare tutto da solo. Invece se preso bene, tutto può essere una risorsa".
Natalia Burbello, Robertino Manega e la segretaria Antonia Tarantino
Arrivati al punto su Retesalute il sindaco Robertino Manega ha riferito che la strada che è stata scelta è quella del ripianamento delle perdite e la quota che l'ente deve versare è di 187.439,87 euro (165mila euro per copertura del disavanzo gestionale e 21mila per servizi erogati per erronea determinazione delle tariffe).
"L'intenzione dell'amministrazione è quella di dare fiducia ad una società che si è dimostrata valevole" - ha sostenuto Manega venendo però subito interrotto per l'aggettivo utilizzato. Viani infatti ha replicato, "Non si può definire valevole una società con un buco di 4 milioni". Manega, ha spiegato, si riferiva però alla qualità con cui sono stati erogati i servizi, e qui gli ha fatto eco la vicesindaco Burbello, "pur nella situazione difficile e a fronte del fatto che il personale si è ridimensionato notevolmente non è mai mancato nessun servizio". Il consigliere Marco Benedetti è tornato a ribadire che vi sono delle responsabilità da attribuire a 4 anni di dichiarazioni di (presunto) falso in bilancio e che nel testo della delibera si parla espressamente di dolo. Per il sindaco Manega invece il dolo non sussisterebbe stando a quanto si afferma nella relazione della società a cui si è affidato l'incarico di revisione dei bilanci. Terminato l'intervento della minoranza ci si aspettava la messa in votazione della delibera, invece a chiedere la parola è stato nuovamente Origo, prendendosi diversi minuti nella lettura del suo, particolarmente complesso, intervento che andava a ribadire la posizione espressa qualche mese fa quando si votò per la messa in liquidazione dell'Azienda (unico voto contrario il suo tra tutti i componenti della maggioranza).
"Chiedo solo che il consigliere Origo si sieda al nostro tavolo perché sta facendo più opposizione lui di noi" è stata la battuta del capogruppo leghista. "La mia posizione è coerente fin dall'inizio" si è difeso Origo, ma ci ha pensato Viani a spiegare l'umorismo del collega Benedetti, "lei è componente della maggioranza e arriva in consiglio comunale a fare gli appunti sul bilancio e a presentare questa posizione. Non si spiega perché non vi sediate a tavolino per uscirne con una linea comune". "Questi emendamenti dovrebbero essere fatti prima in separata sede" ha incalzato Benedetti.
Piuttosto seccato il sindaco Manega ha chiesto a Origo di presentare gli emendamenti che dopo essere stati letti, a parte uno votato all'unanimità, sono stati bocciati dal primo cittadino e dall'assessore Burbello mentre il resto della maggioranza si è astenuto unitamente alla minoranza. Astensione spiegata dal capogruppo Falsetto poiché "impossibile fare una valutazione di questi emendamenti, in coscienza" vista soprattutto la difficoltà dell'argomento in questione.
Messa in votazione la delibera ha ottenuto, come si era previsto, i voti favorevoli della maggioranza e le cinque astensioni da parte della minoranza, tra cui quella del consigliere Origo.