Lomagna: presentato il centro ''Sport City''. Tre campi di ''padel'' nella tensostruttura 2

Quanto era nell’aria da tempo è stato confermato. La struttura coperta n. 2 esistente, in teoria polivalente, è stata interamente destinata al padel. Tre campi sono stati costruiti nella tensostruttura più recente all’interno del centro sportivo di Lomagna. Le tempistiche per la riapertura del centro di via Carducci, attualmente un cantiere aperto, non sono state definite. In questa fase di lavori in corso molto è stato fatto da fine agosto ad oggi. A sintetizzare gli interventi messi in atto e previsti sono stati il presidente della Sport City SSD, Gabriele Bonfanti, e l’architetto Roberto Di Gregorio, che sta seguendo le pratiche per conto della società sportiva.

 

“L’idea è nata dalla volontà di dare vitalità al centro sportivo che era in disuso e cercare di fare in modo che potesse diventare nel corso del tempo un centro di aggregazione. Un luogo in cui i giovani potessero trovare del comfort, attraverso lo sport” ha introdotto Bonfanti in una presentazione che si è tenuta in sala consiliare prima dell’appello e della discussione dei punti all’ordine del giorno del Consiglio. Il presidente della Sport City SSD ha spiegato che il progetto è stato pensato per essere sostenibile nel tempo, senza scopo di lucro ma nemmeno rischiare di andare in perdita. Ha quindi elencato le attività che saranno a servizio delle persone: il tennis o comunque sport similari, il calcetto, il beach volley, i centri estivi per bambini (non solo di tennis), un bar a supporto dell’attività sportiva (una tavola calda rafforzata).

 

L’architetto Di Gregorio è entrato nei dettagli degli interventi. Prima un inquadramento generale: “È un centro che va riqualificato da un punto di vista funzionale nella messa a norma e sicurezza. Ha evidenti mancanze, che sono state causate un po’ da una malagestione anche dal punto di vista manutentivo, alla quale stiamo cercando di provvedere”. Quello che risulterà dal cantiere sarà “anche di più di quanto previsto in sede di analisi e di stipulazione convenzionale, tutto a carico della SSD”. Un esempio riguarda il corpo spogliatoi/bar. È stata rifatta integralmente la copertura e non la semplice ricorsa inizialmente preventivata. Una scelta valutata in base alla staticità e alla consistenza del tetto.  Inoltre “abbiamo operato in anticipo con la demolizione del rudere non autorizzato – ha detto il professionista – che sarebbe stato destinato a suo tempo a spogliatoi”.


Le condizioni del tetto prima dell'intervento di riqualificazione


Venendo ai campi, sulla tensostruttura n. 2 si è provveduto a redigere la messa a norma dell’intera struttura. E poi le opere di illuminotecnica. “Ci ha permesso di rendere usufruibile e agibile per le multifunzioni o funzionalità che vogliamo fare all’interno della struttura” ha aggiunto Di Gregorio. La centrale termica che era stata prevista e realizzata solo a livello di basamento in prossimità delle aree residenziali sarà spostata verso la strada per ridurre l’impatto sonoro. Il basamento sarà tenuto per creare un magazzino per gli attrezzi. Manca la linea del gas metano che non era stata realizzata a suo tempo. Gli scavi sono in corso.

 
Gabriele Bonfanti, presidente della Sport City SSD
Sulla copertura n. 1, sono state fatte delle pulizie generali sia del telo che degli archi lamellari in legno di sostegno, è stato rivisto l’impianto elettrico per i fari, è stata messa in sicurezza la struttura di sostegno e ripristinato il manto sintetico. Manca solo il nuovo generatore ad aria. Dovrà poi essere rifatto il parcheggio e saranno sostituiti i corpi illuminanti esterni. Andrà cambiata la centrale termica degli spogliatoi. Andrà sostituita sia la macchina scaldante sia l’accumulatore per l’acqua calda sanitaria. L’impianto andrà integrato con un addolcitore, nel rispetto della normativa anti-salmonella. I due campi da tennis all’aperto non saranno più separati, ma insisteranno su un’unica piattaforma, per soddisfare le esigenze dei maestri di tennis. In futuro sarà vagliata l’ipotesi di coprire anche questi due campi con una struttura pressostatica stagionale per i mesi freddi. Dopo l’apertura del centro sportivo, i principali impegni verteranno sul campo da beach volley, anch’esso pensato per essere coperto in modo da essere sfruttato tutto l’anno, e una piscina di servizio, specialmente funzionale ai centri estivi per bambini e ragazzi.

L'architetto Roberto Di Gregorio
La parola padel legata al campo coperto n. 2 fin qui ancora non era stata nominata. Il tema è emerso con le domande del capogruppo di minoranza Mauro Sala, che intanto ha ringraziato: “Vi ringrazio per quello che state facendo su un centro abbandonato a se stesso. È un’ottima cosa. La vostra presenza era necessaria qualche mese fa perché in questo periodo, c’è stato un dire e non dire su quello che sarà. La chiarezza da parte dell’amministrazione non è stata precisa. Non c’è niente da nascondere dopo tutto e oggi siete stati chiarissimi”. Si è detto poi spaventato per l’aumento dei costi, ma l’architetto ha replicato che sono scelte migliorative in ottica gestionale e di offerta ai cittadini che non andrebbero recriminate. Roberto Di Gregorio ha quindi citato le esperienze positive di Robbiate e Imbersago, Comune – quest’ultimo – dove è stato assessore.

 

“Nella bozza di convenzione però non c’era il padel. È stato inserito successivamente? È stata una vostra richiesta verso l’amministrazione?”. Bonfanti e la sindaca Cristina Citterio si sono affrettati a replicare: “Nella convenzione c’è scritto tennis e sport similari”. Il capogruppo di Uniti per Lomagna ha fatto presente che i muri laterali del padel non sono smontabili come una rete da pallavolo o un canestro, lamentando l’assenza di queste due discipline. “La definizione del polivalente è che ha più di una valenza, quindi più di uno sport” ha replicato il gestore, riferendosi a tutto il centro sportivo. Il volley e il basket non erano previsti nella gara per l’assegnazione, ha puntualizzato Bonfanti. “Oggi abbiamo previsto il padel perché piace, ma può essere montato e smontato, a tal punto che si può fare una platea e i campi di padel si appoggiano all’esterno – ha dichiarato il presidente della Sport City SSD – Siccome non sono previsti solo quei tre campi da padel ma un po’ di più, o almeno lo erano, cerchiamo di capire come va. Se no facciamo il passo più lungo della gamba”.


Mauro Sala, capogruppo di minoranza
Sala, che per tre volte ha giustificato i suoi quesiti asserendo di fare l’avvocato del diavolo, ha chiesto se il gestore si è preoccupato del fatto che la tensostruttura più recente non sia mai stata pagata dal precedente affidatario del centro sportivo. Per Bonfanti la questione non costituisce un problema, non pensando che il fornitore possa rivalersi sul Comune. Infine un chiarimento sul collaudo della medesima copertura. “Abbiamo prodotto un certificato di idoneità statica” ha affermato l’architetto Di Gregorio e, dal suo punto di vista, “è quello che permette la Legge”.


La chiosa della sindaca Citterio: “Mi ritengo fortunata come sindaco ad aver individuato voi e che questo percorso ci abbia fatto incontrare sulla strada per il bene di Lomagna. Al di là dei dettagli di uno sport o l’altro, è bene che questo centro funzioni, con tutto il tempo che ci vorrà per mettere insieme le realtà associative e aggregative non solo locali, con un’attenzione alle fragilità e ai bambini”. L’ultima battuta della prima cittadina prima di chiudere l’argomento: “Sono in attesa di vedere gli sviluppi e come la vostra creatività saprà calare nel quotidiano questa esperienza”.
Marco Pessina
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