Parco Curone: studi sulle emissioni di C02 e sui pannelli solari. Un'idea per il ''brand''

Negli ultimi tempi il Parco del Curone è diventato sinonimo di problemi per la fruizione. Ma in realtà di ben più ampio spettro sono le attività che l'Ente svolge su territorio. Alcuni spunti, vecchi o nuovi, sono emersi nella Comunità del Parco che si è svolta nella serata di mercoledì 24 novembre. Il sindaco di Osnago Paolo Brivio ha riportato in auge l'idea di creare un marchio territoriale, un brand che rispecchi una logica di distretto turistico che metta insieme istituzioni pubbliche e partner privati che abbiano interesse ad accostare la propria azienda ai valori e ai luoghi del Parco. "È un'ipotesi che andrebbe costruita nel tempo. Non so quali potrebbero essere le ricadute effettive, ma vale la pena pensarci" ha commentato in ultima analisi il primo cittadino osnaghese. Come ha ricordato il vice sindaco di Olgiate Molgora, Matteo Fratangeli, qualcosa di simile era stato tentato in passato con il consorzio dei produttori ma - ha ammesso a ruota il presidente Marco Molgora - vi era stata qualche difficoltà di gestione.


Certo è che, in tale ottica, un modello più razionale per accogliere i visitatori andrebbe trovato a maggior ragione. E su questo aspetto il presidente del Parco del Curone ha riportato in sede di Comunità quanto era emerso nell'incontro informale tra sindaci e Parco di due lunedì fa [clicca QUI]. Il lavoro del Parco dovrà essere improntato a una migliore comunicazione, all'affidamento di uno studio di fattibilità sulla politica complessiva degli accessi, della viabilità, dei parcheggi a corona. Inoltre sempre l'Ente con sede a Cascina Butto è stato indicato dalle Conferenze dei Sindaci del Meratese e Casatese come promotore di un progetto per l'individuazione di una rete di piste ciclopedonali dal Parco Adda Nord al Parco della Valle del Lambro. La parte strettamente progettuale-tecnica sarà sostenuta da un contributo di Lario Reti Holding di circa 160 mila euro.  

Il presidente Marco Molgora


Per quanto riguarda la proposta di un progetto di coordinamento delle forze di Polizia locale dei Comuni, Marco Molgora ha dichiarato: "Sono dell'idea che intanto bisogna realizzare un progetto, poi con quello in mano sarà più facile reperire le risorse. Magari potrebbe essere sviluppato su due àmbiti territoriali. Noi però come Parco non abbiamo né le competenze né il ruolo per farlo. Sarebbe opportuno che ne parliate voi Comuni, individuando un comandante di Polizia locale o un segretario comunale che prenda l'iniziativa". Ha colto la palla al balzo il neo sindaco di Cernusco Lombardone, Gennaro Toto, alla sua prima Comunità del Parco: "Il nostro segretario [il vice segretario Claudio Brambilla, ndr] ha esperienza nelle convenzioni per il servizio di Polizia locale tra più Comuni. È stato anche comandante della PL in passato. Potrei chiedere e farvi sapere".  

Un'impresa che si occupa di risparmio energetico si è offerta a titolo gratuito di svolgere uno studio che valuti l'impatto di C02 degli stabili e dei mezzi del Parco del Curone. Il lavoro ha l'obiettivo di capire se la posa di nuove alberature da parte dell'Ente Parco riesca a bilanciare le emissioni di anidride carbonica prodotte. Il Parco sta procedendo alla raccolta dei dati utili: dai consumi segnati sulle bollette degli edifici di Cascina Butto e di Ca' del Soldato alle spese del carburante. Inoltre è stata fatta una ricerca, delibera per delibera, sulla quantità e tipologia di alberi piantati. Gli esperti faranno sintesi sulla base di parametri riconosciuti attendibili. "I Comuni non hanno competenze ed esperienze in questo settore - ha commentato il sindaco di Osnago Paolo Brivio - Se questa esperienza risulterà positiva speriamo ci possa essere un trasferimento di metodo a noi Comuni per realizzare qualcosa di simile. Vi prendiamo come cavia verde".  

Il presidente del Parco ha espresso la volontà di installare dei pannelli fotovoltaici. "Torneremo alla carica con la Soprintendenza - ha promesso Molgora - La mia idea è di posare dei pannelli calpestabili sulla cima dei gradoni che abbiamo a Cascina Butto. Sull'onda di una spinta ecologista speriamo di essere ascoltati questa volta. Capisco il vincolo su una cascina del Settecento, ma per altre tipologie non andrebbe vista come una cosa negativa. Altro discorso accennato è quello sulla commistione tra agricoltura e tecnologia solare. "Negli Stati Uniti ci sono diversi esempi di produzione agricola realizzata sotto pannelli fotovoltaici che creano un micro-clima ideale. Andrebbero fatti dei ragionamenti del genere" ha dichiarato Molgora, che nelle varie riunioni tra Enti Parco e Regione sta ponendo la questione della riqualificazione dei comparti dismessi con la creazione di aree destinate al fotovoltaico. Energia pulita che potrebbe essere immessa in comunità energetiche locali.

 

Il direttore Michele Cereda


Il direttore del Parco, Michele Cereda, ha informato che in Regione è stata istruita il mese scorsa la pratica attinente alla riorganizzazione del Parco del Curone con l'annessione a tutti gli effetti del PLIS Monti di Brianza e la gestione della Riserva del Lago di Sartirana. Una notizia che andrebbe presa come un monito per fare in fretta dal Comune di Merate, che gestisce la Riserva e alle prese con l'approvazione del Piano di Gestione, e dal Comune di Airuno, che dovrebbe porre fine alle scaramucce tra i favorevoli e contrari all'ingresso nel Parco insieme agli altri Comuni del PLIS.  

Roberto Magni, rappresentante delle associazioni agricole, ha posto in evidenza il rischio della diffusione sul territorio regionale dell'insetto popillia japonica, un infestante anche sulle coltivazioni di mais e viti. Il direttore Cereda ha ringraziato per la segnalazione, promettendo di approfondire la materia.  

Infine la notizia della donazione da parte di un privato di un'area boscata. "Un ottimo segnale per il Parco" ha commentato il presidente Molgora. Si tratta di un relativamente piccolo appezzamento di 3.600 mq in Valle Santa Croce, a Missaglia, non lontano da un altro recente ampliamento ben più considerevole. Il terreno, perlopiù pianeggiante, che entrerà nei confini dell'Ente Parco è accessibile da via alle valli, nei pressi della roggia Molgoretta. La formazione è riconducibile a bosco igrofilo a prevalenza di ontano nero, con pioppo nero e farnia. Sono presenti anche il carpino bianco, l'acero di monte, il frassino maggiore e la robinia. Il sottobosco è caratterizzato dal nocciolo e occasionalmente dal biancospino, fusaggine e corniolo.
M.P.
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