Parco Curone: l'esigenza di uno studio su viabilità e di un progetto di pattugliamenti


Cascina Butto sede del Parco del Curone

Si muove a piccoli passi quello che appare un problema alla portata dei titani. Il nodo centrale, che può assumere declinazioni diversi, è sostanzialmente sempre lo stesso: la fruizione del Parco del Curone. Ormai da qualche anno l'apertura della stagione primaverile e poi di quella autunnale fa sudare freddo i sindaci del territorio, con posizioni assunte in maniera più o meno plateale a secondo dell'indole degli amministratori e del livello di esasperazione della popolazione che ad ogni episodio di disagi bussava alla porta del proprio sindaco o, nell'era dei social, si scatenava sulle tastiere. Tra i principali obiettivi del mandato da presidente del Parco di Montevecchia e Valle del Curone, Marco Molgora, c'è quello di rifare il Piano di fruizione. E ora, sulla spinta di Olgiate Molgora, i Comuni soci all'Ente di tutela naturalistica - riuniti in un'assemblea informale la settimana scorsa - hanno assegnato al Parco il compito di indire un bando o una manifestazione d'interesse per effettuare uno studio di fattibilità su come governare gli accessi nel polmone verde tanto ricercato dai turisti del weekend, su come gestire la viabilità interna e sull'individuazione di nuove aree dedicate alla sosta o sulla valorizzazione dei parcheggi esistenti. L'auspicio è che il professionista che riceverà l'incarico abbia già maturato una certa esperienza nel progettare la viabilità in un ambito così peculiare, come quello di un Parco regionale che abbraccia più Enti locali. Intanto le Guardie Ecologiche Volontarie stanno individuando i punti in cui varrebbe la pena potenziare la cartellonistica, per spiegare in maniera chiara ai visitatori come raggiungere il centro del Parco senza la macchina.

Una progettualità complessiva che ben si coniuga per altro con un altro studio di fattibilità che il Parco del Curone svilupperà su mandato delle Conferenze dei Sindaci del Meratese e del Casatese. Riguarda la realizzazione di una rete di piste ciclopedonali che di fatto collegherebbe un ampio territorio che va dal Parco Adda Nord al Parco Lambro, passando per il Parco del Curone appunto. Un'importante direttrice sarebbe costituita dalla cosiddetta Greenway, la cui finanziabilità è ancora incerta. L'Ente Parco la aveva candidata a un bando Cariplo, oltre ad averla presentata a Regione Lombardia come un'opera strategica fondamentale da supportare.

Nell'incontro informale della settimana scorsa, il sindaco di Merate Massimo Panzeri ha rievocato e caldeggiato la proposta di sviluppare un progetto di Polizia locale sovracomunale, sul modello di quello in atto per la sicurezza delle stazioni ferroviarie. L'attività straordinaria della PL servirebbe a pattugliare le strade più critiche del Parco a turnazione tra i vari Comandi. Un discorso che andrà affrontato tra le amministrazioni e i propri uffici. Non è chiaro da quali fonti sarebbe eventualmente sostenuto economicamente questo progetto: se dalle risorse proprie dei Comuni o dai livelli superiori come la Regione, che ad esempio copre completamente "Stazioni Sicure".

M.P.
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