Airuno: il sondaggio per entrare nel Parco del Curone dice 25 a 19 per il ''No'' tra i privati di Aizurro. Ma la Giunta rimarca le opportunità

L'avvicinamento tra le posizioni dell'amministrazione comunale di Airuno e del Parco del Curone è sempre più palpabile. Se fino a qualche tempo fa dalla voce del sindaco Alessandro Milani non potevano uscire le parole "opportunità" e "Parco" nella stessa frase, ormai il concetto è sdoganato. Non solo per il primo cittadino, ma anche per l'assessore Claudio Rossi. La decisione di entrare nel Parco del Curone non è stata ancora presa, puntualizzano entrambi, ma qualcosa è cambiato. Il disgelo che avevamo prospettato in un articolo di fine agosto [clicca QUI] è un dato di fatto.

Il sindaco Alessandro Milani

Tra settembre e novembre si sono tenute un paio di riunioni informali tra gli amministratori airunesi e l'Ente Parco e successivamente un paio di incontri promossi dal Comune con i residenti di Aizurro e i proprietari dei terreni nella frazione. Alla prima di queste ultime due assemblee lo zoccolo duro degli "intransigenti" aveva fatto la voce grossa. Dato il percorso dialogante avviato con il Parco, avrà sudato freddo la Giunta quando ha appurato che appena 5 dei presenti avrebbero visto con favore l'ingresso nel Parco regionale. Ha avuto un esito differente invece l'incontro di giovedì scorso, 11 novembre, che ha avuto luogo presso l'ex ristorante Formenti. C'erano tra le 50 e le 70 persone. Tra gli ospiti il presidente e il direttore dell'Ente Parco, rispettivamente Marco Molgora e Michele Cereda. È stato esteso l'invito pure al capogruppo di minoranza Gianfranco Lavelli. I referenti del Parco hanno avuto modo di illustrare il proprio punto di vista, con i vantaggi che l'Ente Parco stesso offre al territorio. Sono stati chiariti poi aspetti tecnici di singole fattispecie che potrebbero riguardare i diretti interessati. Uno scambio produttivo, a tal punto che la forbice tra il Sì e il No è diventata più stretta, pur sempre con la maggioranza schierata per il No.

Al sondaggio finale, reso in forma anonima con tanto di bigliettini e urna per esprimere la preferenza, in 25 si sono espressi contro e 19 a favore del Parco. Un sospiro di sollievo dunque, specialmente in vista del prossimo appuntamento che si terrà nel mese di dicembre, questa volta aperto a tutta la cittadinanza di Airuno. E si sa che nella parte bassa del paese, la cui posizione in questo dibattito pure conta, la sensibilità è differente rispetto a qualche centinaio di metri più in su. Entro fine anno, sentita la popolazione, il sindaco Milani potrà quindi definitivamente assumere la decisione finale, al momento rimasta ufficialmente in forse.

Dietro il monte, a sinistra, si scorge il Parco del Curone con la collina del Butto e del Santuario

"Abbiamo voluto uscire dal PLIS con la delibera del 2019 perchè non avevamo intravisto negli anni passati interventi con ricadute importanti sul territorio, ma non siamo mai stati contro a priori - commenta il primo cittadino - Inoltre non volevamo che il passaggio dal PLIS al Parco del Curone avvenisse per automatismo e calato dall'alto, come avrebbe fatto la precedente amministrazione. Abbiamo invece voluto ascoltare i cittadini". Milani riconosce inoltre il dialogo e il confronto instaurato in questi due anni con il Parco del Curone, che hanno portato a collaborare per degli interventi idro-forestali da oltre 44 mila euro che partiranno a dicembre. La riunione della settimana scorsa è stata "molto positiva" per il sindaco, che spiega: "Per alcuni l'ingresso nel Parco del Curone sarebbe un fatto negativo, per altri è visto come un'opportunità. E anche dal mio punto di vista offrirebbe delle opportunità perché, dopo la pandemia che condiziona le scelte di bilancio, sarà difficile per i piccoli Comuni reperire delle risorse per la manutenzione e la salvaguardia del territorio ambientale, quando invece il Parco può attingere a bandi di questa sorta".

Le resistenze di alcuni proprietari riguarda il tema dei vincoli e dei controlli del Parco. Stempera però i disaccordi Alessandro Milani, che dichiara: "Questo argomento è un po' uno spauracchio perché è il PGT, quindi la pianificazione del territorio del Comune, a sancire i limiti e i divieti che esistono già adesso". Conclude il sindaco: "Non abbiamo ancora deciso nulla, vogliamo che sia una scelta consapevole, condivisa, ascoltando tutte le osservazioni. Condivido l'opportunità non tanto guardando all'oggi, ma al domani quando i Comuni non avranno le risorse per la manutenzione e quando molti terreni rischieranno di essere abbandonati, se non si creano delle condizioni vantaggiose per i giovani. Ci sono dei bandi proprio pensati per il ritorno dei giovani alla terra".

Fa eco al sindaco Milani anche l'assessore Claudio Rossi che definisce l'ultima riunione "costruttiva", che avrebbe portato a delle considerazioni "più ponderate". "Il nostro obiettivo è quello di raggiungere una scelta non di pancia sia da parte dell'amministrazione sia da parte della popolazione. Anche all'interno del Parco ci sarebbe spazio per degli interventi di riqualificazione degli edifici, penso a Veglio, Rapello e Cavazzolo. Alla riunione è stato portato l'esempio di Bagaggera, dove sono stati consentiti pure degli aumenti di volumetria". Conclude l'assessore: "Abbiamo a cuore lo sviluppo sia di Airuno sia di Aizurro. Di recente abbiamo sistemato in frazione un tratto di guardrail e fatto della manutenzione alle fognature. A breve sapremo se abbiamo vinto il bando regionale per la rigenerazione urbana. Tra i progetti che abbiamo candidato c'è anche la riqualificazione della piazza di Aizurro".

 

Le balze tra Veglio e Aizurro

Se sul piano dell'opinione pubblica le scadenze possono essere scandite dal calendario delle assemblee più o meno pubbliche, sul piano formale ci sono però delle tempistiche dettate dall'approvazione dei bilanci di previsione e del Documento Unico di Programmazione. È proprio in quei atti che andrà stabilito se si ritiene opportuno ribadire per il momento la partecipazione di Airuno al PLIS (al costo di 1.500 euro all'anno), in vista di un imminente ingresso nel Parco del Curone. O in alternativa se si conferma la scelta di non prevedere una voce di spesa specifica per il 2022. Cambiare posizione, quando è il risultato di un'attenta e ragionata riflessione, non può che essere una saggia idea.

Marco Pessina
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