Ai nostri ragazzi

Leggo con "ammirazione" l'intervento illuminante del sig. Francesco che associa le proteste per la situazione del nostro pianeta e le manifestazioni di Friday for Future con la deficitaria coerenza degli alunni che avrebbero avuto l'ardire di manifestare perché la loro classe è al freddo da metà ottobre. Comprendo che per alcuni sia difficile distinguere questo elementare diritto di cui il sig. Francesco, come il sottoscritto, avrà goduto durante la propria esperienza scolastica con le attività da mettere in campo per cercare di limitare i danni grandissimi che continuiamo a perpetuare, prima con lo sviluppo delle grandi potenze occidentali ed oggi con paesi come Cina ed India, che si comportano e vorrebbero comportarsi come Stati Uniti Europa e Russia. I Paesi, supportati dagli scienziati, hanno finalmente capito che la situazione del nostro pianeta è fortemente in difficoltà e per questa ragione si ritrovano periodicamente per cercare faticosamente di rinnovare i propri impegni per la riduzione delle emissioni e per cercare di risolvere la crisi climatica, anche con innovazioni tecnologiche che fortunatamente e progressivamente riusciamo a mettere in campo, affrontando il tema dello sviluppo economico con quello ambientale di cui a parole (mi ricordo i primi dibattiti negli anni settanta) si è sempre discusso ma che nella concretezza ha sempre avuto forti resistenze nelle realizzazioni. Prima l'economia era il diktat e poi il resto.
Bene quindi che un movimento come Friday for Future si spenda per rendere ancora più visibile quello che molti non vogliono vedere o che hanno fatto finta per troppo di tempo di non vedere.
In questo ambito accusare gli studenti di becero populismo ecologico per chiedere di avere, non il calduccio autunnale, ma di evitare di stare al freddo, mi sembra alquanto disdicevole. Stiamo già lasciando ai nostri figli ed ai nostri nipoti un mondo complicato, pieno di incertezze e precarietà e qualcuno ha l'ardire di pretendere che questi ragazzi non protestino e paghino prezzi ulteriori rispetto a chi ha avallato, in pantofole ed al calduccio nelle proprie case, politiche miopi e insostenibili. Pertanto, un plauso ai ragazzi del Viganò affinché continuino, anche con più forza, in modo che possano avere ciò che gli spetta, che siano manifestanti ecologisti o meno. Un saluto inoltre al bizzarro Sig. Francesco che vorrebbe fare pagare a questi ragazzi oltre all'oneroso lascito di cui sopra un conto ancor più gravoso.

Franco
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