Lomagna: l'abbraccio di tutta la comunità alla sua nuova 'guida', don Andrea Restelli

Un caloroso benvenuto è stato quello che domenica mattina, 14 novembre, la comunità di Lomagna ha dato a don Andrea Restelli. Si è celebrata la Santa Messa delle ore 11, nella prima giornata di Avvento e di inizio del nuovo anno liturgico, che ha ufficializzato "l'inizio e la ripresa del cammino" del sacerdote come guida religiosa. 

Don Andrea Restelli


Don Felice Ferrario, ex parroco di Lomagna, desiderava essere presente ma le sue condizioni di salute non glielo hanno permesso, quindi ha lasciato un suo messaggio di auguri al neo arrivato, letto di fronte ai presenti, "Ogni parrocchia ha il suo cammino, la sua storia, non sempre evidente, ma sempre viva in cui devi lasciarti coinvolgere. Accettala per quello che è con i suoi difetti e i suoi pregi. Ti auguro di non avere paura delle critiche, di accettarle anche se fanno male e fanno soffrire, né di lasciarti guidare da chi ti applaude. Ti auguro di prenderti cura della parrocchia, in cui non bastano le parole ma occorrono tanti piccoli gesti in grado di contagiare altri a creare una comunità".

Don Stefano Guidi

Don Diego Arfani

Prima di cominciare la celebrazione liturgica don Andrea ha ringraziato i suoi parenti, che dopo qualche anno di assenza, hanno con gioia assistito alla messa, don Stefano Guidi, direttore della Fondazione diocesana per gli oratori Milanesi (FOM), per il quale ha tenuto a specificare il perché del suo arrivo, "mio caro amico e compagno di seminario che conosco dal 2000 e si è reso disponibile ("non lo ha mandato la curia") in spirito di amicizia a darmi una mano fino a che non troveranno un'altra forma di aiuto ulteriore". E infine ha ringraziato don Diego Arfani, superiore dei padri oblati vicari, colpito sin da subito in positivo dalla comunità di Lomagna.  "Qui ci si sente subito davvero molto accompagnati, è tutto molto bello" ha detto ancora il sacerdote - che è approdato in paese a inizio ottobre - confessando che non riteneva necessaria questa giornata proprio perché già si era iniziato a "camminare insieme" e l'accoglienza calorosa si era sin da subito fatta sentire.

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Il Vangelo letto da don Stefano ha proposto un brano appartenente al genere definito dalla Bibbia apocalittico. "La ripresa da parte di Gesù di questo modo di parlare che turba e spaventa - ha esordito don Andrea nell'omelia - ci porta a chiederci: ecco perché Gesù non è, forse, stato accolto dai suoi. Forse perché si aspettavano un ritorno di Dio sulla terra fatto di tuoni, fulmini, lampi e distruzioni. Invece si sono trovati davanti un uomo mite, buono, che parlava di perdono, amore e riconciliazione. Che la mano la usava per far guarire i malati". Con il parallelismo poi alla situazione odierna, "Anche noi stiamo vivendo una pestilenza, moderna, 2.0. Siamo qui tutti "mascherinati" il che vuol dire che stiamo vivendo qualcosa che non è del tutto normale" - ha invitato i presenti a mettere al centro dell'attenzione la testimonianza - "Ed è quello che cerchiamo di fare anche noi continuando a celebrare insieme l'Eucarestia dopo un momento di sospensione - ha proseguito don Andrea menzionando anche la sindaca, presente in prima fila, Cristina Citterio, che come tanti altri colleghi si è trovata a dover fronteggiare l'emergenza sanitaria - "Oggi ho coniato un nuovo motto: "siamo mascherinati ma non siamo muti". Portiamo anche noi i segni di un periodo in cui c'è qualcosa che non va, ma abbiamo ancora il dono della parola e la possibilità di raccontare che abbiamo incontrato Gesù. E la luce che ti porta Dio la puoi tenere sempre accesa per vivere nella carità. Il Signore viene ogni giorno per mettere luce nella nostra vita." Concludendo con il fatto che Dio giunge per far scaturire la bellezza di ogni uomo, ha suggerito ai presenti di essere chiesa, comunità cristiana, e di camminare insieme facendo in modo che la luce, che è metafora dell'amore di Dio, non si spenga mai. 

Sempre all'inizio della messa un giovane ha letto un messaggio di benvenuto per don Andrea e nel corso della celebrazione si è dato il mandato a catechisti ed educatori di accompagnare i bambini e i giovani di Lomagna nel cammino liturgico. Le ultime parole prima di volgere al termine della Santa Messa sono state proferite dal primo cittadino, Citterio, che ha manifestato "l'auspicio di collaborare fruttuosamente con l'obiettivo di portare coesione e comunità" augurando "buon cammino e buon lavoro" al sacerdote a cui ha consegnato un regalo di benvenuto. Con l'intervento conclusivo di padre Diego, superiore della stessa famiglia a cui appartiene don Andrea è stata ben definita la posizione del nuovo sacerdote, "I padri oblati vicari sono semplici preti diocesani, a servizio della pastorale diocesana sotto le indicazioni del vescovo, in situazioni emergenziali o transitorie. Viviamo in comunità proprio perché dobbiamo spostarci in continuazione". Dunque stando a quanto detto da padre Diego, don Andrea, che ufficialmente è l'amministratore parrocchiale (ruolo che si differenzia dal parroco non per le funzioni che svolge, ma per il fatto di non essere tenuto ad esempio a dare le dimissioni per spostarsi in altra parrocchia, ndr) non è destinato a una permanenza a tempo indeterminato. Solitamente il periodo va dall'anno fino ai tre. "Siete una comunità molto bella, viva, e padre Andrea metterà tutto il suo zelo per assistervi. Lui si affida a voi attraverso la vostra preghiera, vicinanza e amicizia sincere" ha terminato il padre Diego.


Padre Diego Arfani, don Andrea Restelli, il sindaco Cristina Citterio, don Stefano Guidi

La festa di benvenuto è proseguita dopo il termine della celebrazione eucaristica con un abbondante rinfresco, organizzato nel rispetto delle normative anti-Covid.
F.Fu.
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