Caro Fiorenzo ecco dove hai sbagliato

Caro Amico ti scrivo, dopo attenta e prolungata riflessione, per dirti quanto segue:

Dalla fatidica sera del 14 luglio a Porto, (8 contro uno, dimissioni, chiusura della Rocchetta), sono passati oltre 110 giorni.

La mobilitazione in tuo sostegno, (social network, stampa, tv, raccolta firme, lettere alle autorità ecclesiastiche, prese di posizione dei sindaci, l'intervento del fantomatico mediatore), non ha cambiato la situazione.

L'incontro risolutore tra le parti in causa non è avvenuto, per la lunga coda di paglia del parroco e degli altri presenti alla riunione.

DEVO DIRTI FRANCAMENTE CHE HAI COMMESSO UN ERRORE, FATALE, DAL QUALE NON E' POSSIBILE TORNARE INDIETRO: HAI RICONSEGNATO LE CHIAVI, offuscato nell'animo dalla rabbia, causata dall'ingiusto trattamento subito.

Senza avere in mano uno scritto che dichiarasse ufficialmente il venir meno del rapporto di fiducia nei tuoi confronti come custode e animatore dell'accoglienza al santuario della Madonna della Rocchetta.

Il verbale della riunione ristretta del 14 non è stato reso noto; strano modo di agire, con poca carità e poca chiarezza.

La richiesta di convocazione di un Consiglio Pastorale Unitario non è stata formalizzata. Solo un CPU al completo di tutti i suoi componenti avrebbe avuto l'autorità di confermare l'operato degli otto di Porto.

A questo punto, mi dispiace, ma la partita è chiusa, perché non è mai cominciata veramente, per colpa di chi teme ogni possibile critica.

Non c'è più niente da fare, è stato bello sognare, la vita ci ha regalato 13 anni di felicità... Tu hai già fatto tutto per lassù, e, per il futuro, sia fatta la Sua volontà.

La Rocchetta non sarà più la stessa senza di te, e sarà difficile spiegare a chi non è a conoscenza di come si sono svolti i fatti come si sia potuto arrivare a questo risultato.

Ti saluto, Fiorenzo; grazie per quello che hai fatto, trasformando in un'esperienza speciale una semplice escursione allo sperone sopra l'Adda su cui sorge la Rocchetta.

Questo, almeno, non sarà dimenticato, Cavaliere della Repubblica Italiana, con pieno merito.

Il tuo operato in questi anni resta e resterà nel tempo nei cuori di coloro che ti hanno conosciuto e apprezzato e credimi SIAMO IN TANTI.

 

Alberto
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