Calco: mozione sui medici di famiglia ma la ''Casa di Comunità'' è prevista a Olgiate

A fine settembre il gruppo di minoranza ‘Tutti per Calco’ aveva sottoposto al sindaco Stefano Motta un’interrogazione e una mozione, che sono state discusse nel corso del Consiglio comunale di mercoledì 10 novembre. Presenti per il minoranza il capogruppo Giuseppe Magni e il consigliere Rosa Maria Comotti.

L’interrogazione riguardava il notiziario InComune, la cui ultima pubblicazione, ha osservato la minoranza, risale ormai a quasi due anni fa. Nell’interrogazione i consiglieri Comotti, Magni, Sala e Sigurtà chiedevano il perchè di tale interruzione e quale sarà il futuro del notiziario comunale.

A rispondere è stato il consigliere di maggioranza delegato alla comunicazione Stefano Riva, il quale ha spiegato che è intenzione dell’amministrazione comunale tornare a pubblicare il notiziario dall’anno prossimo. Per quanto riguarda la motivazione che ha portato all’interruzione della pubblicazione, si tratta sostanzialmente dell’avvicendamento tra la precedente e l’attuale amministrazione, che comporta una serie di atti formali da compiere, tra cui la costituzione del comitato di redazione, la determinazione delle tariffe per la sponsorizzazione e la procedura di affidamento della stampa. Dal 2022 riprenderà al pubblicazione e come per il notiziario precedente sarà prevista un’apposita sezione per il gruppo consiliare di minoranza, dove potranno inserire un intervento.

La mozione invece era un invito da parte del gruppo di minoranza ad attivare iniziative con i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta affinché si ripristini la presenza dei Medici sul territorio di Calco e si aprano ambulatori, suggerendo inoltre di utilizzare l’immobile – di proprietà del Comune – situato in via Alessandro Volta. La richiesta, come spiegato, nasceva dal fatto che di tutti e quindici i medici a cui i cittadini calchesi si rivolgono per la propria assistenza sanitaria di base, solo uno ha l’ambulatorio a Calco.

A rispondere è stato il consigliere con delega ai servizi sociali Filippo Anghilieri – che come ha ricordato il sindaco, è medico. “Il tema è condiviso ovviamente anche dalla maggioranza, ma vogliamo esporre quali sono le difficoltà per raggiungere questo obbiettivo. La determinazione dei  medici di medicina generale sul territorio non dipende dai Comuni ma dall’ATS, che non ragiona per Comuni, ma per ambiti territoriali, nel nostro caso Calco, Olgiate, Brivio, Airuno, Santa Maria Hoè e La Valletta Brianza. In generale, – ha continuato Anghilieri – in tutta Italia c’è una carenza di medici, in particolare di medicina generale. Attualmente sul territorio di Calco due medici di medicina generale sono operativi, la dottoressa Ciappetta e la dottoressa Almeida. L’ATS vincola un solo medico per paese ad avere l’ambulatorio in tale Comune e quando questo medico non è un titolare, ma un sostituto, non ha mai il vincolo di Comune”. Allargando poi il discorso il consigliere Anghilieri ha spiegato che la grossa difficoltà è che nell’ambito territoriale in cui rientra Calco il forte appeal c’è la ex-Asl di Olgiate Molgora (in via Aldo Moro), una struttura che viene allestita e mantenuta direttamente dall’ATS, perchè sotto c’è un progetto più ampio di Regione Lombardia. L’11 ottobre, infatti, nel piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) è stato deliberato di creare case della comunità, ospedali della comunità e centrali operative territoriali, ovvero delle strutture dove siano presenti più medici, uno psicologo, oltre che servizi come ginecologia, ostetricia, consultorio e infermieri.

“Chiaramente nel nostro territorio questa struttura è stata individuata in Olgiate Molgora, quindi è chiaro che anche per i medici di medicina generale ha molto più appeal andare a esercitare in quella sede”. Calco si è rivolta all’ATS contattando una persona di Valter Valsecchi, un responsabile del Dipartimento Cure Primarie, per avere una soluzione, ma tuttavia, ha ribadito ancora il consigliere Anghilieri, si tratta proprio di questione di interesse, perchè spesso i medici di medicina generale preferiscono Comuni grandi o strutture come quella di Olgiate, che sono destinate e diventare dei punti di riferimento.

Illustrata quindi la situazione generale la maggioranza ha spiegato di essere comunque favorevole alla presenza di questo servizio sul territorio Comunale: “Se ci fossero delle proposte costruttive o idee, noi siamo apertissimi”.

Anche il sindaco Stefano Motta ha voluto aggiungere che in generale, il futuro delle disposizioni di natura sanitaria e della sanità territoriale andrà in questa direzione, ovvero quella di centralizzare in un Comune solo i medici per un piccolo ambito territoriale. “In mattinata in Regione Lombardia è iniziata la discussione sulla riforma sanitaria e anche lì, salvo essere smentito, si va in questa direzione. Molto difficilmente il Comune di Calco, per queste ragione, potrà ottenere più medici di quelli che ha adesso. In ogni caso, se ci sarà occasione, mi attiverò personalmente per cercare di ottenere più di quello che abbiamo”.

Infine il sindaco ha ricordato che l’ambulatorio di Arlate, attualmente in una palazzina da cedere, verrà spostato all’interno del Polo Culturale a seguito dei lavori di ristrutturazione. “Ci auguriamo che questo spazio, dotato di parcheggi e più accogliente, possa diventare maggiormente appetibile per i medici”. E proprio riguardo a Arlate il capogruppo di minoranza Giuseppe Magni ha domandato se non è possibile proporre la ex scuola di Arlate come casa di comunità etc., una struttura che però, come ha osservato il sindaco, è un po’ periferica, inoltre, ha detto il consigliere Anghilieri, le case della comunità sono già state individuate (una ogni 50mila abitanti), mancherebbero gli hub e spoke (uno ogni 10/20mila abitanti), ma che attualmente sono stati individuati a Merate, Olgiate e Casatenovo, e quindi numericamente i cittadini sarebbero già a posto.

Messa ai voti, la mozione è stata approvata unanimamente.
Edoardo Mazzilli
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