Osnago: il sindaco ricorda il Milite Ignoto. Inaugurata una panchina blu per l'Europa

Una partecipazione corale a Osnago per ricordare la fine della prima guerra mondiale e l’unità nazionale ottenuta di lì a poco. Istituzioni civili, forze dell’ordine e associazioni hanno sfilato in corteo per il centro del paese domenica 7 novembre. “L’istituzione non deve rimanere sola a celebrare una ricorrenza che deve continuare a essere di popolo, e non può assumere i contorni di una commemorazione inamidata e perciò sterile” ha esordito il sindaco Paolo Brivio nel ringraziare i vari soggetti che si sono resi protagonisti degli eventi organizzati in occasione del 4 novembre.



Dopo l’inaugurazione della mostra “Centenario del Milite Ignoto” lo scorso giovedì in sala civica a cura di Danilo Morell e dell’associazione di cui è parte “Cime e trincee”, si è entrati nel vivo delle celebrazioni di domenica. La giornata si è aperta con il consueto alzabandiera all’esterno della sede del Gruppo Alpini di Osnago. Successivamente la deposizione della corona di alloro presso il Monumento ai Caduti, situato in viale delle Rimembranze, al termine del doppio filare di tigli piantati in epoca fascista, ognuno arrecante la targa di un soldato osnaghese morto al fronte (oggi queste targhe sono conservate nella cappella comunale del cimitero).

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Nel suo intervento, il sindaco Brivio ha richiamato il centenario del corteo funebre del Milite Ignoto, smarcandosi tuttavia dalla retorica patriottica e declinando invece la sepoltura del soldato senza nome come la volontà di elaborare il lutto collettivo della nazione. “Anche se alcuni, allora e negli anni seguenti, tentarono di montare attorno a quel feretro la vana retorica degli Invitti e degli Eroi che non muoiono, l’Italia si inginocchiava di fronte a una vittima sfigurata, resa anonima dalla crudeltà della Storia” ha commentato il primo cittadino. “La guerra, il ricorso alle armi per dirimere le controversie internazionali, i nazionalismi, violenti in radice, non solo uccidono – ha aggiunto Paolo Brivio – ma privano le loro vittime e privano le comunità dei diritti più elementari, della dignità del ricordo, della possibilità di indirizzare affetti e relazioni, in definitiva della propria anima e della propria identità”.



I discorsi istituzionali – solitamente tenuti proprio al Monumento ai Caduti – questa volta si sono svolti in via Pinamonte, dopo un breve corteo da piazza Vittorio Emanuele II a via Trento. È stata infatti inaugurata la panchina blu, voluta dal Movimento Federalista Europeo e dalla Gioventù Federalista Europea di Lecco [clicca QUI]. “Senza il processo di costruzione dell’Europa unita – ha dichiarato il sindaco – con la solida cornice di pace e cooperazione che ha edificato, il nostro Paese e il nostro popolo non avrebbero potuto raggiungere i traguardi di unità, di democrazia, di benessere, di giustizia sociale e di estensione universale dei diritti, che nonostante tanti limiti oggi sperimentiamo”. Da convinto europeista, contro i muri tra Stati, Paolo Brivio ha aggiunto: “L’unità europea non è, come i patetici separatismi e sovranismi odierni vorrebbero far credere, negazione dell’identità nazionale, ma è compimento autentico dell’unità nazionale”. Tornando al significato simbolico della panchina europea il primo cittadino ha concluso: “Un tempo la Storia ci sfigurava nel sottosuolo delle trincee. Oggi ci fa accomodare al sole sulla stessa panchina. Ed è molto più bello così”.



Ha quindi introdotto la segretaria della sezione lecchese della Gioventù Federalista Europea, Debora Striani, che insieme a un altro ragazzo – Davide Andreotti – ha fatto partire una raccolta fondi, in seguito all’imbrattamento con simboli neonazisti di una panchina blu a Lecco. Oltre a ripristinare quell’arredo urbano del capoluogo di Provincia, è stata recuperata una cifra tale da poter diffondere il progetto in molti altri Comuni della Lombardia e di tutta Italia. Altre panchine blu, promosse da MFE e GFE, sono presenti a Usmate, Latina, Avellino, Grottaminarda, Castelvetere sul Calore, Pesaro, Fano, Ancona, Falconara Marittima. E in programma ci sono quelle di Modena, Trento e Bergamo. “Dall’atto di vandalismo sulla panchina di Lecco, dallo sconforto iniziale per la mancanza di rispetto verso le istituzioni, si è generata un’occasione di solidarietà nei Comuni del territorio. È un’occasione per portare i valori della cittadinanza europea” ha commentato Striani. “Con queste panchine non vogliamo celebrare l’Unione Europea – ha aggiunto la segretaria del Gioventù Federalista Europea di Lecco – perché così com’è ha delle criticità. Ma senza l’Unione Europea non avremmo neanche il compimento dell’unità nazionale. È un progetto incompiuto nato a Ventotene, da un gruppo di intellettuali antifascisti, di portare i valori della democrazia e dello stato di diritto non pienamente raggiunti in tutta Europa”.



La manifestazione è stata accompagnata dalle musiche intonate dal Corpo Musicale Osnago-Lomagna e da alcuni musicisti dell’associazione Arché. L’evento si è chiuso con l’esecuzione dell’Inno alla gioia al violino. Presenti anche i rappresentanti della Polizia locale, dell’Arma dei carabinieri della Guardia di Finanza.
Domenica 14 novembre, ci sarà un’apertura straordinaria della mostra dedicata al Milite Ignoto in sala civica per festeggiare gli ottantenni e i novantenni di Osnago, in collaborazione con l’associazione degli… Anta.

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M.P.
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