Merate: la mostra ''Donne e scienza'' per raccontare il genio femminile nella storia

Pilote, informatiche, astrofisiche ed astronome, botaniche, chimiche scienziate, inventrici e matematiche. Sono loro le protagoniste della mostra "Donne e scienza", un'iniziativa dell'associazione Toponomastica Femminile promossa dal gruppo "Ora Basta" nell'ambito degli eventi organizzati per la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne del prossimo 25 novembre. Il gruppo "Ora Basta", nato nel 2017 da un'idea dell'associazione "Dietro la Lavagna", riunisce diversi sodalizi del territorio - "Merate in Comune", "L'altra Metà del Cielo Telefono Donna Merate", "Soroptimist Club", "Lei a.p.s", "Piccoli Idilli", "Amnesty International", "Inner Wheel Italia", "Rotary Club Merate Brianza", "Lions Club Merate" e "Officina Donna Olgiate" - per dare un aiuto concreto contro la violenza di genere.


Patrizia Riva, Franca Rosa, Amalia Bonfanti, Annamaria Vicini, le Assessore Franca Maggioni e Fiorenza Albani

La mostra, inaugurata questa mattina nell'atrio del Municipio di Merate, mette in luce tutte quelle figure femminili che hanno fatto la storia della scienza e della tecnica: donne che si sono fatte strada in un ambiente che, per via di falsi pregiudizi e luoghi comuni, è da sempre visto come più "adatto" agli uomini.
L'associazione presente su tutto il territorio nazionale Toponomastica Femminile propone tra i suoi tanti obiettivi quello di dare alle donne che hanno fatto la storia un riconoscimento anche nei luoghi pubblici: solo il 5% delle vie, piazze, parchi in tutta Italia è assegnato a figure femminili, e nella maggior parte dei casi si tratta di nomi generici o di madonne e sante. Per l'associazione, una ripartizione più equa tra figure femminili e maschili anche nei luoghi di frequentazione pubblica può essere un buon esempio sicuramente per gli adulti ma anche e soprattutto per le generazioni future, che non vedranno più le donne come una figura invisibile della società.

I pannelli della mostra - che sarà aperta fino al 19 di novembre, tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.30 - che raccontano le donne scienziate e STEM (acronimo inglese che sta per Science, Technology, Engineering e Mathematics) sono stati esposti nelle scorse settimane presso l'aula magna Borsellino delle scuole superiori di Merate e, come ha dichiarato questa mattina all'inaugurazione della mostra Franca Rosa (Merate In Comune), "ha riscosso un enorme successo: i ragazzi soprattutto erano stupiti delle difficoltà riscontrate dalle donne nell'accedere agli studi scientifici".

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Ma perchè è necessario allestire una mostra dedicata alle donne scienziate nell'ambito delle iniziative contro la violenza di genere? A rispondere a questa domanda è intervenuta Amalia Bonfanti, presidente de "L'altra metà del cielo": "in questi dieci anni di esperienza con il centro antiviolenza abbiamo potuto riscontrare che la violenza è scatenata dalla mancanza di rispetto degli uomini contro le donne e il disconoscimento del proprio valore proprio da parte delle donne" ha affermato la Presidente, "perciò è importante che le donne si riconoscano e imparino ad apprezzare il proprio valore perchè quando una persona ha consapevolezza del proprio valore ha la possibilità di farsi rispettare. La violenza, contrariamente a quello che ci dicono i mass media, non è un "raptus": la violenza si costruisce giorno per giorno, piano piano e poi si scatena nel femminicidio". "Prevenire è meglio che curare" è il motto dell'associazione di cui è Presidente la Bonfanti: "L'altra metà del cielo" infatti si reca spesso nelle scuole per fare formazione ai ragazzi: "quindi ben vengano queste manifestazioni. Quest'anno nelle nostre case di prima accoglienza abbiamo accolto 23 donne con 27 minori della provincia di Lecco e allo sportello siamo arrivate già a 30 donne. Purtroppo non è finita qui, già la prossima settimana abbiamo diversi appuntamenti".

La parola è poi passata all'Assessore Franca Maggioni che ha ringraziato tutte le associazioni unite nel movimento "Ora Basta": "grazie perchè sollevate queste tematiche importanti, su cui non possiamo stare zitti, dobbiamo stimolare tutta la popolazione a riflettere sulla situazione che stiamo vivendo e cercare di impedire che questa piaga sociale si allarghi. Tutte queste iniziative servono proprio a questo, a riportare l'attenzione".
Un'attenzione che, come abbiamo richiamato in questo articolo, è già stata portata ai ragazzi delle scuole superiori che si sono stupiti di quanto le donne, nel corso degli anni, abbiano faticato ad accedere agli studi scientifici: "questa osservazione è utile sia per le ragazze che frequentano le scuole superiori" ha continuato Franca Rosa, "che soprattutto ai loro compagni maschi. L'intento era quello di incoraggiare le ragazze a scegliere le carriere STEM/scientifiche. Questo particolare settore della società negli anni, soprattutto quelli passati, è stato precluso o comunque ostacolato alle ragazze". L'invito alla cittadinanza, proposto dalla mostra, invece è quello di capire perchè nella storia scientifica le donne siano poco presenti: "non perchè abbiano avuto difficoltà a capire la matematica, come dichiarò il rettore di Harvard, ma perchè è un fatto culturale" ha proseguito Franca Rosa, "le donne nella scienza ci sono state eccome a partire dalla grandissima matematica Ipazia d'Alessandria, barbaramente trucidata dai fondamentalisti cristiani perchè era uno scandalo che una donna si dedicasse alla matematica, fino Maria l'Ebrea alla quale dobbiamo il famoso bagnomaria". Come ultimi esempi di donne scienziate che non hanno avuto il giusto riconoscimento per il loro lavoro Franca Rosa ha ricordato Nettie Stevens e Rosalind Franklin che si sono viste derubate dei loro studi che hanno invece fatto fruttare un premio Nobel ai loro colleghi maschi, che avevano sottratto i loro appunti. "In particolare Rosalind Franklin è stata la prima a fotografare la struttura a doppia elica del dna" ha ricordato Franca Rosa, "il suo ricercatore glielo sottrasse e Crick e Watson, vincitori poi del premio Nobel, presero questi appunti che fecero propri e continuarono nelle ricerche fino ad arrivare alla dimostrazione della struttura del dna. Nel loro libro scritto a quattro mani all'indomani del premio i due scienziati arrivarono addirittura a denigrare la Franklin".



Ma se negli ultimi anni diversi campi scientifici si sono aperti anche alla presenza femminile, un campo in particolare è ancora poco esplorato dalle donne, ovvero l'ambito informatico: "qui mi sono resa conto" ha concluso il suo intervento Franca Rosa, "che difficilmente un genitore, un amico o un parente regali ad una bambina una consolle di giochi, mentre ai bambini maschi viene regalata quasi subito: ciò va ad evidenziare come i bambini maschi vengano avviati prima rispetto alle femmine con l'ambiente informatico, costruendo così una confidenza maggiore con la tecnologia e l'informatica. È un ostracismo nostro e diventa già un discrimine da piccoli".
Come abbiamo già ricordato la mostra è visitabile fino al 19 novembre, tutti i giorni, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.30.
B.F.
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