Cernusco: 25 ottobre ore 20, chiude il centro vaccinale hub messo a disposizione gratuitamente dalla Technoprobe Spa. Sei mesi di fatica in uno spirito di grande umanità

Con un conto alla rovescia carico di emozione e di gratitudine, alle ore 20 di lunedì 25 ottobre infermieri, medici, volontari, hanno spento la luce dell'hub vaccinale di Techonoprobe.


In sei mesi, nell'immobile messo a disposizione a titolo completamente gratuito dalla famiglia Crippa e senza il quale l'intero territorio avrebbe dovuto rivolgersi altrove per ricevere le dosi di vaccino, si sono contate 159.669 somministrazioni con un picco massimo raggiunto di 1.616.Una macchina che per sei mesi, dal 19 aprile primo giorno di apertura dell'hub massivo, ha visto coinvolti centinaia tra operatori sanitari, volontari, personale tecnico e logistico a tutti i livelli che senza sosta, sette giorni su sette, hanno accolto la popolazione accompagnandola alla somministrazione del vaccino con un'organizzazione di altissimo livello mai vista prima.  Quando ieri alle 20 le porte si sono ufficialmente chiuse, l'emozione l'ha fatta da padrona e anche gli ultimi due vaccinati hanno compreso che la loro presenza in quel momento sarebbe entrata davvero nella storia.    


Da sinistra il referente della sicurezza Ferruccio Amonini, Cinzia Dadda, Ilaria Facconi, Franca Mandelli, Francesca Puopolo, Severo Corbetta, Emma Togni, Linda Ghezzi (del gruppo fa parte anche Domizia Mornico referente per la protezione civile provinciale)


GLI ULTIMI VACCINATI
Ematologo del san Gerardo il dottor Filippo Brioschi è stato l'ultimo medico vaccinato con la terza dose poco dopo le 19.30. Durante la prima ondata ha operato come specializzando nel reparto covid dell'ospedale monzese, poi la seconda ondata l'ha vissuta da paziente avendo contratto il virus. Ci sono voluti una decina di tamponi prima di negativizzarsi e tornare operativo.

Il dottor Filippo Brioschi


"E' stata un'esperienza che mi ha aiutato moltissimo a crescere professionalmente e umanamente. Il mese che ho trascorso in casa è come essere stato agli arresti domiciliari. Non ero tanto spaventato per me quanto per il rischio di poter contagiare la mia famiglia. Le settimane in corsia ad assistere i malati sono state molto pesanti dal punto di vista psicologico. Abbiamo accompagnato tante persone nell'ultimo tratto, senza che potessero avere accanto un parente o un volto amico. La prima settimana tornavo a casa e mi sognavo i vivi, non i morti. Sognavo tutti coloro che erano in reparto, che avrei visto il giorno successivo, che stavamo cercando di salvare. Non me lo dimenticherò mai". 

Giacomo Bollini con l'ultima dose inoculata all'hub Technoprobe


L'ultimo vaccinato, alle cui spalle si è chiusa la porta dell'hub, è stato Giacomo Bollini volontario della Croce Azzurra, di Lentate sul Seveso. Come operatore in campo sanitario ha ricevuto la terza dose diventando un po' uno dei protagonisti della giornata di ieri e attendendo solo, circondato solo da sedie vuote, il quarto d'ora post vaccino prima di ritornare a casa.  




GLI OPERATORI SANITARI
Ma la pandemia, nella sua devastante tragicità, è stata l'occasione per sentirsi squadra, per comprendere che "uniti ne usciremo", come recitava lo slogan posto sulla parete sopra gli slot vaccinali, e che solo con l'apporto di tutti, nessuno escluso, tutto questo è stato possibile.  Lo sanno bene gli infermieri e i medici impegnati sette giorni su sette, dalle 8 alle 20, dal 19 aprile e fino al 25 ottobre, che si sono ritrovati in alcuni casi tra vecchie conoscenze e in altri dando vita a rapporti di amicizia, cordialità, collaborazione su cui nessuno avrebbe scommesso. 


Il dottor Severo Corbetta, medico di medicina generale in pensione a Briosco, dal primo giorno dell'avvio della campagna si è messo a disposizione. Inizialmente al quarto piano del Mandic poi all'hub di Cernusco. "Di questa esperienza ricorderò tutti coloro che hanno lavorato qui, il clima di grande collaborazione. Ci siamo confrontati, abbiamo discusso tra noi per dare il miglior supporto alla gente che veniva e chiedeva spiegazioni e cercava rassicurazioni. Mai avrei pensato un giorno di dovermi trovare nel pieno di una pandemia, una volta giunto in pensione".


A chiudere la campagna lunedì sera c'era anche la dottoressa Emma Togni, volto noto del meratese avendo operato per tanti anni a Calco e Olgiate come medico di famiglia. "Sono qui da maggio e nel cuore porterò sempre questo grande clima di collaborazione e solidarietà con tutte le persone che ogni giorno, senza fermarsi, hanno lavorato per rendere possibile tutto questo. Dagli infermieri ai medici, dagli addetti all'accoglienza e alla sicurezza, ai volontari. Si è creato un clima di famigliarità che ci ha permesso di essere osservatori di un bello spaccato di umanità. Alla famiglia Crippa deve andare la nostra gratitudine e riconoscenza per il gesto di grande generosità, senza il quale il territorio non avrebbe potuto avere questo servizio, efficiente e organizzato in maniera impeccabile".


40 gli infermieri che hanno gravitato attorno al centro, sotto la supervisione di Cinzia Dadda referente infermieristica dell'hub. "Si è creato davvero un bel gruppo. C'era un nucleo fisso e un altro che andava a rotazione ma con tutti si è instaurato un clima di collaborazione e si cordialità. Siamo arrivati a vaccinare anche 1500 persone in un giorno, garantendo sei infermieri al mattino e sei al pomeriggio, sette giorni su sette e senza sosta dalle 8 del mattino alle 8 di sera. Dalle ragazze dell'accettazione ai volontari ai parcheggi e alla viabilità, ognuno ha fatto la sua parte egregiamente, consentendo di raggiungere questo traguardo in questi tempi e con queste modalità eccellenti". 


La dottoressa Francesca Puopolo, referente medico dell'hub, specializzanda in igiene è stata colei che si è sobbarcata l'impegno di gestire le piccole e grandi complicanze che, come prevedibile, potevano sorgere nel corso della giornata, riuscendo a risolverle grazie sempre alla collaborazione di tutti. "Ho imparato tanto in questi mesi e sono cresciuta sia come medico che come persona. È stata un'esperienza di per sé traumatica ma grazie alla squadra che ho trovato qui mi ha dato un bagaglio che per il futuro mi sarà di grande aiuto. Non finirò mai di ringraziare tutti: ognuno è stato indispensabile per raggiungere questi numeri".  

Una delle postazioni di inoculazione

Lo spazio mensa allestito per operatori sanitari e volontari

 

I VOLONTARI
Tra i protagonisti indiscussi del buon funzionamento della macchina organizzativa ci sono stati i volontari di tanti gruppi del territorio: dagli alpini alla protezione civile al personale del soccorso passando per semplici cittadini che si sono messi a disposizione, "arruolandosi" nei vari gruppi che man mano si venivano formando per poter provvedere alle necessità delle migliaia di persone che sono afferite al centro in questi mesi.

Lino, Beppe, Niki, Aurelio

Gli ultimi a chiudersi la porta alle spalle sono stati 4 uomini della protezione civile di Verderio. "E' stata un'esperienza davvero molto forte e toccante. Ci ha segnato tutti. Si è formato un clima di grande famigliarità e collaborazione ed è quello che ci porteremo nel cuore". 

A chiudere una nota di colore, forse la più suggestiva e che è un barlume di speranza. La cittadina più anziana ad avere ricevuto la terza dose all'hub, nei giorni scorsi, è stata una donna di 101 anni, la signora Vincenza, vaccinata proprio dalla nipote, la dottoressa Francesca Puopolo. Per la prima volta l'ha vista in camice, bardata di tutto punto per somministrarle il vaccino. Un'immagine che si è portata nel cuore e con lei tutti coloro che con un sorriso hanno guardato a quel momento di luce in fondo al tunnel.



S.V.
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