La situazione oggi nelle case di riposo: un operatore ogni 10 ospiti non autosufficienti

Vorrei spezzare una lancia in favore delle Case di riposo-RSA.
Sebbene in questi ultimi due anni il "paziente-tipo" dei ricoveri è cambiato radicalmente (ovvero, dall'anziano autosufficiente che andava nelle case di riposo per passare gli ultimi anni della propria vita in tranquillità, ad anziani che oggi vanno nelle case di riposo quando NON sono più autosufficienti, e quindi hanno bisogno di assistenza continua), la regione Lombardia non ha cambiato di una virgola la regolamentazione in merito al personale.
Il rapporto tra personale e paziente, è rimasto di 1 operatore ogni 10 ospiti, e con gli ultimi tagli del personale che ci sono stati, questo rapporto non è sempre garantito.
Per chi non avesse idea di cosa facciano gli operatori di queste strutture, ecco un breve elenco (con molte dimenticanze):
alzarli dal letto (per quelli non allettati), lavarli, pannoloni, purghe, gestire le varie piaghe di decupito, eventuali cateteri fissi, vestirli, gestire le camere, terapie varie, imboccarli e tanto tanto altro ancora (1 operatore per 10 ospiti).
È così in tutte le strutture della Lombardia (non so come funziona nelle altre regioni).
È facile comprendere le difficoltà di chi gestisce e di chi lavora in queste strutture.
Se queste regole non cambiano, sarà molto difficile tornare ad una situazione "lontanamente simile" al tempo del pre-covid, quando il "paziente-tipo" era gestito in maniera diversa, con una certa serenità di cui gli anziani hanno bisogno nell'ultimo "capitolo" della loro vita.
Le istituzioni dovrebbero essere più attente nelle scelte, e considerare che ormai l'Italia è un Paese di anziani soli e con tanti problemi di salute, e noi tutti avremo sempre più bisogno di queste strutture.

Federica
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