Il centrodestra in Brianza scalda i motori per le Provinciali ma prima deve trovare un soggetto che sappia aggregare e coordinare
Nel gruppo dei sindaci della Brianza orientale si segnala Alessandra Hofmann di Monticello che, pur senza enfasi, pare coltivare l'ambizione di salire un gradino della scale delle Istituzioni. Però ha perso i due suoi "protettori", Daniele Nava e Mauro Piazza che da Forza Italia sono passati alla Lega.
E poi è difficile che un amministratore comunque fortemente connotato possa raccogliere qualche consenso dall'altra parte del campo. Meglio un esponente strettamente civico, che mai qualcuno ha potuto etichettare. Al di là della generica appartenenza di area.
Il tema più pregnante però è un altro: chi tra questi sindaci è l'aggregatore? Un'analisi superficiale porterebbe al nome di Massimo Augusto Panzeri, in quanto sindaco della città capofila della Brianza. Ma Merate ha perso quel ruolo che rimane sulla carta soltanto per il numero di abitanti, seconda solo al capoluogo.
E poi a nostro avviso nessuno dei due temi centrali, Mandic e Retesalute, vede nel sindaco di Merate una figura dotata di competenza e capacità gestionale e organizzativa. Sul Mandic, non ci stancheremo mai di scriverlo, ha fatto rispondere al direttore generale agli articolati rilievi posti dalla minoranza consigliare. Un'ingenuità, vogliamo credere. Ma certo davvero imperdonabile. Su Retesalute meglio soprassedere, come presidente dell'Assemblea dei soci - sempre a nostro parere - non ne ha azzeccata una che sia una. E ora l'azienda è allo sbando più totale.
L'analisi puntale dell'ex vice sindaco di Merate avvocato Massimiliano Vivenzio è la migliore sinora letta e ad essa auspichiamo vorranno fare riferimento i sindaci soci della società di servizi alla persona. Chi ha sparato a palle incrociate contro ex amministratori, direzione, revisori e membri dell'organismo di sorveglianza temiamo dovrà rispondere in una sede opportuna. Nella quale entrare non è mai piacevole.
E poi sulla procedura di liquidazione le visioni dei sindaci di centrodestra sono diverse: Milani di Airuno nel consiglio comunale del 9 aprile si espresse contro la delibera di messa in liquidazione, Gennaro Toto di Cernusco, dai banchi della minoranza si astenne, Efrem Brambilla di Santa Maria fu particolarmente critico, Giovanni Battista Bernocco di Olgiate è tuttora il capofila dell'opposizione sia alla liquidazione sia al collegio dei liquidatori; Roberta Marabese di Cassago sostenne in aula la via della liquidazione giudiziale. Favorevoli in sostanza sono sempre stati solo Panzeri e la Hofmann mentre Federico Airoldi di Brivio ha sempre mantenuto un basso profilo pur seguendo con attenzione l'evolversi della vicenda. Non mancando di esprimere una posizione critica per come sono state condotte le operazioni.
Insomma trovare una sintesi sarà difficile. Trovare un coordinatore del gruppo è indispensabile. Meglio, un aggregatore che poi abbia la capacità di assegnare a ciascun sindaco un compito preciso assumendosi l'onere di coordinare il lavoro per ricondurre in un unico alveo posizioni magari divergenti. Occorre per fare ciò competenza, esperienza, capacità di lavoro in gruppo, attitudine ad ascoltare, determinazione nell'assumere le decisioni e, soprattutto, nessuno legame organico con un partito, in particolare con partiti che amano trasmettere "ordini" in chat.
L'identikit del soggetto non dovrebbe essere un esercizio complicato.