Olgiate: vende materiale di pregio online, in cambio riceve un assegno da un conto...estinto

Aveva deciso di vendere il materiale idraulico che aveva in magazzino, per cessata attività. Tra questi c'erano anche rari e pregiati pezzi di rame e ottone, ereditati dal padre. Così, un uomo classe 1961 di Olgiate Molgora aveva messo l'annuncio su Marketplace, la "vetrina acquisti" di Facebook. Al suo annuncio aveva risposto un uomo classe 1963 che era interessato all'acquisto. I due si erano così accordati per ritrovarsi presso il magazzino del venditore, per visionare il materiale: "sono arrivati in due con un camioncino, hanno scelto il materiale e poi l'hanno caricato sul furgone" ha detto oggi l'olgiatese a palazzo di giustizia, che in cambio ha ricevuto un assegno postale da 2750 euro. Peccato che, recatosi il giorno dopo in banca, non sia riuscito ad incassarlo: il conto corrente postale cui faceva riferimento l'assegno era stato chiuso più di sei mesi prima. Provato a ricontattare gli acquirenti, questi avrebbero promesso di tornare ad Olgiate a saldare il debito ma non si sarebbero mai più fatti sentire.

Sono finiti così al banco degli imputati, con l'accusa di truffa, i due soggetti che si sono recati a fine gennaio 2019 ad Olgiate nel magazzino del venditore: entrambi, uno classe 1963, l'altro classe 1996, nativi di Reggio Calabria, erano oggi assenti in aula ma rappresentati dall'avvocato Simone Pozzi del foro di Milano. Dalle indagini dei carabinieri della caserma di Brivio, presso cui l'olgiatese ha sporto denuncia, si è risaliti all'identità del proprietario del conto corrente postale cui faceva riferimento l'assegno scoperto, così come del numero di telefono con cui aveva preso contatti, entrambi riferibili all'imputato 58enne. Il 25enne invece sarebbe stato identificato tramite il suo account Facebook.

In attesa della prossima udienza, che il giudice Giulia Barazzetta, titolare del fascicolo, ha fissato per il prossimo 21 marzo per la discussione finale, l'imputato classe 1963 sarà difeso da un avvocato d'ufficio nominato dalla cancelleria lecchese: nonostante i verbali delle precedenti udienze siano stati notificati al difensore del 58enne, un avvocato del foro di Palmi, questi non si è mai presentato in tribunale, senza nemmeno fornire una giustificazione. Per questo motivo il giudice ha disposto, interpretando la sua assenza quale abbandono di difesa, la trasmissione dei verbali d'udienza all'ordine di appartenenza.

B.F.
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