Airuno: 'La montagna è maestra di vita', l'alpinista Valentino Cividini si racconta
Da sinistra il presidente del CAI Walter Corno, il sindaco Alessandro Milani,
l'alpinista Valentino Cividini e il presidente del Parco del Curone Marco Molgora
Ha raccontato la montagna con passione e soprattutto con umiltà Valentino Cividini, ospite della serata organizzata dall'amministrazione comunale di Airuno in collaborazione con la sezione di Calco del Club Alpino Italiano e con il parco di Montevecchia e della Valle del Curone. Presenti all'incontro, oltre al sindaco Alessandro Milani e ai membri dell'amministrazione, anche i presidenti dei sodalizi, rispettivamente Walter Corno per il CAI e Marco Molgora per l'ente Parco. È stato proprio il primo cittadino ad introdurre il relatore dell'incontro, ringraziandolo per l'opportunità. "Appassionato di montagna dal 1996 e alpinista dal 2002, ha salito molte vie di ghiaccio, misto e roccia sulle Alpi, realizzando poi tre guide" ha raccontato, passando poi la parola a Corno. "Mi piace pensare alla montagna non come agonismo tra le persone, perchè è solo allora quando la si vive con impegno e amore che diventa un modo per conoscere se stessi". Si è focalizzato invece sul rispetto Molgora, sottolineando che sulle cime è la natura a comandare e solo vivendola con la giusta considerazione essa regala una sorpresa dopo l'altra.
Cividini ha esordito nel suo racconto spiegando che, da quando ha iniziato ad essere appassionato di trekking, ha visto la montagna cambiare. "Questo è avvenuto soprattutto a causa dell'avvento di internet, che ha avuto risvolti negativi e positivi. Tra i lati belli di questa nuova era, sicuramente, il fatto che la meteorologia è alla portata di tutti e ciascuno può informarsi sulle condizioni climatiche prima di intraprendere una camminata. Uno degli aspetti peggiori è invece sicuramente il fatto che, pubblicando foto ed itinerari, la montagna è divenuta davvero "alla portata di tutti", tanto che qualche volta le persone si buttano all ricerca di nuove avventure senza capire che servono, in realtà, mesi o anni di preparazione tecnica e fisica. "Non bisogna sottovalutare nessun giro, piuttosto valorizzare ogni camminata. Non siamo tutti fenomeni ma ognuno di noi è un camminatore in gamba se fa percorsi alla propria portata" ha proseguito con entusiasmo Cividini, spiegando che, un alpinista, per abbassare il rischio deve essere allenato, leggero, veloce e sicuro. Un pensiero, immancabile, è andato anche al periodo della pandemia: se, da una parte, ci ha costretti nelle nostre case, ha permesso anche a chi non aveva mai vissuto l'esperienza della montagna di poter scoprire la bellezza ad un passo da casa. "Comprendo bene il desiderio e la necessità di evadere, io ho avuto la fortuna di addentrarmi sulle cime sopra casa mia, anche grazie al fatto che la FISI - Federazione Italiana Sport Invernali - mi ha permesso di compiere escursioni in qualità di atleta, restando però nei confini regionali.
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G.Co.