ASST : direttore struttura semplice di Endoscopia al Mandic escluso dal concorso di ''primario'' per mancanza di requisiti

Sicuramente è uno sgarbo personale, probabilmente ci sono tutti gli estremi per un ricorso. Di certo c’è che la mancanza di una autorevole direzione di presidio espone il San Leopoldo Mandic a continue situazioni a dir poco sgradevoli. E ancora una volta la latitanza dell’autorità politica territoriale si fa sentire, a partire naturalmente da Merate, città del tutto incapace e inadatta a svolgere il ruolo storico di capofila.
Ma veniamo all’ultima vicenda. A agosto il dottor Fabrizio Parente, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia e Endoscopia digestiva è stato messo a riposo. Diciamo è stato messo perché avrebbe potuto restare ancora in servizio ma la Direzione ha scelto di applicare i termini minimi per il pensionamento. Decisione incomprensibile, stante la penuria di professionisti, ma evidentemente qualcuno ai vertici ha ritenuto fosse preferibile così. Illazioni ne sono girate parecchie in merito alle candidature sostitutive.


Il dottor Antonio Armellino e il direttore generale Paolo Favini
E’ stato subito indetto il concorso per la selezione del nuovo dirigente medico cui assegnare l’incarico quinquennale. Il concorso si è chiuso il 29 settembre e in questi giorni sono stati resi noti i nomi dei partecipanti. Tra questi c’è Antonio Armellino l’unico che già lavora al Mandic.

Ma sorpresa delle sorprese la candidatura del dottor Armellino è stata giudicata non ammissibile perché non in possesso dell’anzianità di servizio di sette anni di cui cinque nella disciplina oggetto del concorso e relativa specializzazione in assenza della quale occorrono dieci anni nella medesima disciplina.

Non dubitiamo che l’ufficio legale dell’ASST Lecco avrà scovato il classico cavillo per rendere legittima la non ammissibilità. Ma qui siamo davanti a uno sfregio personale intollerabile. Antonio Armellino opera nel reparto di Endoscopia digestiva del San Leopoldo Mandic dal 2003. E addirittura è stato nominato direttore della struttura semplice di Endoscopia. Che tuttora dirige con questo incarico.

Certo, era stato assunto come chirurgo e, probabilmente come tale, è rimasto inquadrato. Ma è una questione di carattere amministrativo non certo pratico. Il dottor Armellino ha superato tutti i limiti di legge per poter partecipare a pieno titolo al concorso. E comunque, se la Direzione avesse avuto un dubbio fondato, avrebbe potuto parlare col professionista e evitare di inserirlo nella lista dei candidati per poi ritenerlo inidoneo.

Qui manca anche il rispetto per la persona e, in questo caso, una persona che ha passato una vita all’ospedale di Merate, dal pronto soccorso alla Chirurgia fino all’Endoscopia dove lavora da quasi vent’anni.  Fino a quando si dovrà tollerare un simile comportamento ai danni dei nostri medici?
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