Mandic: Benemerenza Civica sotto l’insegna della ''Sondrio''
Il buon funzionamento di un’azienda, qualunque merce essa tratti, parte sempre dall’efficacia delle disposizioni del vertice. Il quale organizza, coordina, controlla, guarda e vede ogni cosa. Quando queste pre-condizioni non si verificano inefficienze e sciatterie sono all’ordine del giorno.
Il San Leopoldo Mandic è in questa situazione. Accanto a professionisti di valore che pongono il primato del paziente anche sopra il contratto di lavoro vi sono personaggi che vantano agganci e meriti politici più che attestati scientifici. E i risultati si vedono. Un tema che andrà prima o poi affrontato sulla base dei dati di produttività che in qualche reparto sono in caduta libera.
Ma restiamo sul vertice. Ormai è diventata leggenda la gestione dei vaccini posta non si sa da quale mente perversa al quarto piano cui si arriva attraverso ascensori da due persone. E quando i pazienti sono più di sei o sette l’attesa la si fa sulle scale. Poi un cittadino va all’hub privato di Cernusco e capisce perché il pubblico è sempre più in disarmo.
A volte le contr
oprove si trovano nei dettagli che, come insegna il poeta, uccidono la poesia. Lo scorso anno il comune di Merate non potendo assegnare le solite benemerenze ha pensato bene di concedere una benemerenza unica a tutto il personale medico, infermieristico e sanitario in genere del San Leopoldo Mandic per la strenua e pericolosa battaglia contro il covid 19. Un riconoscimento opportuno e dovuto, anche se, passata o quasi l’epidemia, gli “eroi” sono tornati in soffitta, dimenticati come sempre accade a coloro che sono creditori di riconoscenza.
Ed ecco dove si trova oggi la pergamena: sotto il roll-up della banca popolare di Sondrio, qualche centimetro in giù rispetto all’orario di apertura dello sportello. Predisporre una bacheca con tanto di cornice e titolazione sarebbe stato compito del direttore di presidio.
Ma così va, anche nelle piccole cose……. Figuriamoci in quelle più importanti.