Merate: la Giunta delibera l’atto di acquisizione in comodato dello stagno di San Rocco e aree limitrofe. Dopo anni ci siamo

Finalmente ci siamo. La Giunta Municipale nella seduta di ieri 12 ottobre ha deliberato su proposta dell'assessore all'urbanistica Giuseppe Procopio l'atto di indirizzo per l'acquisizione al patrimonio comunale di beni concessi in comodato d'uso gratuito e in proprietà.

Lo stagno di san Rocco

Si tratta dello stagno di San Rocco e di alcune aree limitrofe. Più precisamente si tratta di 3.970 metri quadrati ceduti dal proprietario, l'Immobiliare Cascina Beatrice Srl, in comodato d'uso gratuito per 40 anni e altri 430 metri quadrati con cessione gratuita in fregio alle vie San Rocco e Don Consonni.

Su questi 430 metri quadrati sarà costruito un marciapiede, realizzando così l'intero anello esterno al bacino idrico di Sartirana che costeggia le vie Marconi, Principe Falcò, Volta, e don Consonni con la sola esclusione della strettoia di via Cavour.

Lo stagno invece sarà oggetto di un drastico intervento di risanamento. Ricordiamo che si tratta di un bacino artificiale costruito come vasca di compensazione per il troppo pieno quando la Ruschetta scendendo dal lago di Sartirana alimentava la Roggia Annoni la quale raggiungeva i terreni agricoli fino a Verderio.

 

Il vicesindaco Giuseppe Procopio

Obiettivo dell'assessore Procopio, che una volta perfezionati gli atti notarili lavorerà spalla a spalla con l'assessore all'Ecologia Andrea Robbiani è di ripulire le acque dello stagno, svuotare il bacino, ripulire il fondo, sistemare le sponde con piazzole di sosta, corrimani in legno e quanto servirà a trasformare l'attuale possa in un'area didattica destinata soprattutto alle scolaresche della scuola primaria e secondaria.

Per l'Amministrazione Panzeri il completamento del progetto rappresenta senza dubbio un vero fiore all'occhiello proprio per il fatto che dal lago di Sartirana lungo un percorso pedonale in parte già esistente e in parte da completare si arriva al bacino di San Rocco e di lì alla Valletta di Novate. Sulla quale, completato il lavoro allo stagno si dovrà accendere i riflettori.

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