Confindustria: sospesa (per ora) la fusione fra Lecco, Sondrio e Bergamo

Confindustria: sospesa la fusione tra le associazioni territorio di Lecco-Sondrio e Bergamo. Nel contempo, i due presidenti, Lorenzo Riva per Lecco-Sondrio e Stefano Scaglia per Bergamo, rimettono il mandato che peraltro gi&agrave; esercitavano in regime di proroga proprio per l'avviato processo di fusione.<br />
<div>La decisione di sospendere l'accorpamento &egrave; stata ufficializzata dagli stessi Riva e Scaglia nel corso di una conferenza stampa congiunta e in collegamento video tenutasi questa mattina. Nessun pentimento e nessun fallimento, hanno comunque precisato: &laquo;Lasciamo una strada tracciata per chi verr&agrave; dopo&raquo;.</div>
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<p style="text-align: center;"><em class="didascalia"><strong>Lorenzo Riva e in collegamento Stefano Scaglia</strong></em></p>
Il progetto di fusione tra le due associazioni territoriali degli imprenditori era stato avviato gi&agrave; un anno fa e negli ultimi tempi si &egrave; scontrato con una serie di resistenze dovute al timore interno a ciascuno dei due sodalizi di perdita d'autonomia dei singoli territori rappresentati. Se c'era sostanzialmente un'unanimit&agrave; sulla possibilit&agrave; di realizzare una grande Confindustria del Nord Lombardia (tre provincie rappresentate e 1900 imprese), come ha detto Riva, sulle modalit&agrave; di gestione del nuovo soggetto si sono affrontate due posizioni che al momento appaiono inconciliabili, come ha spiegato Scaglia. <br />
<div>Lo scontro &egrave; sulla cosiddetta governance. Da una parte chi propugna una federazione tra associazioni territoriali che continuerebbero a mantenere una propria autonomia con propri organi statutari (presidente, direttivo, assemblea) che farebbero riferimento a un organismo centrale solo in seconda battuta. Dall'altra, un'organizzazione maggiormente centralizzata. Due visioni differenti con una sintesi che non deve essere certo a portata di mano, se &egrave; stato deciso di sospendere l'intero progetto. Recentemente, tra l'altro, Lecco-Sondrio ha stilato un documento con otto punti definiti irrinunciabili a garanzia del proprio spazio politico, documento il quale devono avere ulteriormente approfondito il solco. Di l&agrave; dalla dichiarata unanimit&agrave;, sembra di capire che la discussione all'interno delle associazioni deve avere anche avuto momenti di una particolare intensit&agrave;. <br /></div>
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<div>Non hanno contribuito ad appianare le divergenze certi sussurri circolati nelle scorse settimane a proposito dei quali il bergamasco Scaglia si &egrave; sentito in dovere di smentire completamente. Per esempio, sulle mire bergamasche nei confronti del patrimonio immobiliare di Lecco e Sondrio &laquo;che &egrave; un'ipotesi nemmeno da commentare&raquo;, sulla riorganizzazione interna dei servizi e degli uffici, su eventuali dissapori tra i vertici e le figure dirigenziali. Certo &egrave; che avr&agrave; pesato anche il timore, in particolare di Lecco e Sondrio, di essere fagocitati da un'associazione pi&ugrave; grande come quella di Bergamo perdendo quindi molte delle proprie prerogative.</div>
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E comunque &laquo;il progetto mantiene la sua validit&agrave; - ha affermato Scaglia - e continueremo nelle iniziative gi&agrave; avviate assieme come la battaglia per la strada Lecco-Bergamo. Continueremo quindi il percorso di avvicinamento lavorando sui singoli progetti. Non si sta facendo una fusione tra aziende per cui chi compra pu&ograve; imporre il proprio marchio. Stiamo parlando di una fusione tra associazioni. Non &egrave; comunque un fallimento n&eacute; un naufragio. Lo sarebbe se avessimo divorziato dopo esserci sposati. Certo, c'&egrave; rammarico, ma restiamo pi&ugrave; che convinti della validit&agrave; del progetto&raquo;.<br />Da parte sua, Lorenzo Riva commenta: &laquo;Nessuna battaglia, nessun ferito. Abbiamo seminato tanto e lasciamo ad altri il raccolto. Abbiamo creduto in questo progetto e lo abbiamo portato avanti con determinazione. Certo, non &egrave; una cosa semplice. Soprattutto visto il momento e i problemi dovuti alla pandemia per la quale non sono stati possibili incontri dal vivo ma solo collegamenti video. Ci&ograve; ha impedito di organizzare assemblee nelle quali poter discutere approfonditamente&raquo;. <br />
<div>Ora inizia l'iter per i nuovi presidenti - il messaggio comune -, lasciamo una strada in discesa ai nostri successori che magari potranno pensare pi&ugrave; in grande ancora.</div>
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Il ricambio ai vertici delle due organizzazioni imprenditoriali &egrave; comunque fisiologico. I mandati, sia quello di Scaglia che quello di Riva, hanno avuto scadenza naturale nel giugno scorso. Era stata comunque concessa dalla sede nazionale di Confindustria una proroga proprio in funzione del progetto di fusione con decadenza automatica della carica prevista all'indomani del completamento o di un eventuale interruzione del progetto. E comunque con un limite temporale massimo di due anni. In virt&ugrave;, dunque, della sospensione del programma tra Bergamo e Lecco-Sondrio, si procede con il regolare rinnovo delle cariche. E l'incartamento passa ai prossimi presidenti eletti.
D.C.
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