PD: Redaelli sulla manovra Correttiva Finanziaria
Commento del Segretario Provinciale PD Ercole Redaelli
Con la manovra correttiva alla finanziaria 2011, approvata il 30.6.2011, il Governo Berlusconi-Bossi ha introdotto un aumento delle spese o “tasse” di giustizia che colpiscono, ancora una volta, le fasce più deboli della popolazione..
In particolare:
- Nei procedimenti familiari, il cui accesso era gratuito, sono stati introdotti “contributi obbligatori”(?!) per le separazioni sia consensuali (37 euro) che giudiziali (85 euro) e per tutti i procedimenti familiari di volontaria giurisdizioni come, ad esempio,le amministrazioni di sostegno. Penalizzate saranno quindi le donne maltrattate costrette a proporre la separazione e comunque chi, senza colpa, deve proporre la rottura.
- Nei procedimenti di lavoro e previdenziali, procedimenti che, per permettere ai lavoratori di accedere, sono sempre stati gratuiti , sono stati introdotti , a loro volta, spese di giustizia. La situazione si presenta ancora più pesante per i lavoratori dipendenti che dovranno contestare il licenziamento o recuperare gli stipendi non pagati. La manovra impone, per recuperare una somma sino a 6000,00 euro, un contributo sino a 103,00 euro ed un dipendente che deve promuovere una causa perché licenziato illegittimamente un contributo da 42,50 a 103,00 euro.
- Ma ancor peggio, in ipotesi di richiesta di riconoscimento di invalidità civile, disabilità, handicap per la relativa indennità, la necessità di procedere, preventivamente, ad un accertamento tecnico-medico-giuridico che comporterà, per l’invalido, il pagamento obbligatorio di un perito.
Se a questa misure, si accompagnano i tagli alle pensioni di 1.400,00 euro mensili, la delega allegata alla manovra finanziaria riguardante l’assistenza e la previdenza dove si prevedono di tagliare prestazioni per 15 miliardi di euro, nonché ulteriori tagli agli enti locali per 9 miliardi di euro, è evidente su chi il Governo Berlusconi- Bossi voglia scaricare la crisi!
Sono, ancora una volta, tagli indiscriminati che, non solo colpiscono le fasce più deboli (lavoratori, pensionati, donne, famiglie), ma che, riducendo ulteriormente la loro capacità di spesa, danneggiano anche il commercio la piccola e piccolissima impresa. Le fasce deboli pagheranno tasse allo Stato, anziché acquistare beni e servizi.
Con la manovra correttiva alla finanziaria 2011, approvata il 30.6.2011, il Governo Berlusconi-Bossi ha introdotto un aumento delle spese o “tasse” di giustizia che colpiscono, ancora una volta, le fasce più deboli della popolazione..
In particolare:
- Nei procedimenti familiari, il cui accesso era gratuito, sono stati introdotti “contributi obbligatori”(?!) per le separazioni sia consensuali (37 euro) che giudiziali (85 euro) e per tutti i procedimenti familiari di volontaria giurisdizioni come, ad esempio,le amministrazioni di sostegno. Penalizzate saranno quindi le donne maltrattate costrette a proporre la separazione e comunque chi, senza colpa, deve proporre la rottura.
- Nei procedimenti di lavoro e previdenziali, procedimenti che, per permettere ai lavoratori di accedere, sono sempre stati gratuiti , sono stati introdotti , a loro volta, spese di giustizia. La situazione si presenta ancora più pesante per i lavoratori dipendenti che dovranno contestare il licenziamento o recuperare gli stipendi non pagati. La manovra impone, per recuperare una somma sino a 6000,00 euro, un contributo sino a 103,00 euro ed un dipendente che deve promuovere una causa perché licenziato illegittimamente un contributo da 42,50 a 103,00 euro.
- Ma ancor peggio, in ipotesi di richiesta di riconoscimento di invalidità civile, disabilità, handicap per la relativa indennità, la necessità di procedere, preventivamente, ad un accertamento tecnico-medico-giuridico che comporterà, per l’invalido, il pagamento obbligatorio di un perito.
Se a questa misure, si accompagnano i tagli alle pensioni di 1.400,00 euro mensili, la delega allegata alla manovra finanziaria riguardante l’assistenza e la previdenza dove si prevedono di tagliare prestazioni per 15 miliardi di euro, nonché ulteriori tagli agli enti locali per 9 miliardi di euro, è evidente su chi il Governo Berlusconi- Bossi voglia scaricare la crisi!
Sono, ancora una volta, tagli indiscriminati che, non solo colpiscono le fasce più deboli (lavoratori, pensionati, donne, famiglie), ma che, riducendo ulteriormente la loro capacità di spesa, danneggiano anche il commercio la piccola e piccolissima impresa. Le fasce deboli pagheranno tasse allo Stato, anziché acquistare beni e servizi.