Dusi e Del Boca: abbiamo perso due fortini. Il PD deve cambiare, i circoli hanno fallito

Le sconfitte del centro-sinistra che più pesano nel Meratese sono quelle di Cernusco Lombardone e di Montevecchia, che venivano considerate ormai dei fortini. Anche perché si interrompe definitivamente l'equilibrio a quattro insieme a Lomagna e Osnago, diventato sempre più formale piuttosto che sostanziale. Pur essendosi presentate delle liste civiche senza simboli di partito, l'esito elettorale pesa anche nell'ottica del Partito Democratico, che vede in un unico circolo unire i tesserati dei quattro paesi. Il suo segretario "dimezzato", Federico Dusi, ha commentato così il risultato di lunedì: "Perdere due Comuni in un giorno solo è un dispiacere. Per Cernusco è la fine di un ciclo. C'è chi è stato bravo a fare un passo avanti e poi quattro dall'altra parte per poi andare a festeggiare al seggio. Gabriele [Gavazzi, candidato sindaco per Un Passo Avanti Insieme, ndr] ha tenuto botta. Ora ci aspettano cinque anni all'opposizione. Sarà il momento per impostare un percorso e tra cinque anni riproviamo a essere un punto di riferimento per i cittadini cernuschesi". Dusi era presente al seggio di Cernusco durante lo spoglio, raggiunto in serata dall'onorevole Gian Mario Fragomeli, che non ha mancato di dimostrare vicinanza alla lista di Gavazzi, offrendo la piena disponibilità anche per l'attività di minoranza.

Gian Mario Fragomeli, Gabriele Gavazzi e Federico Dusi

Per quanto riguarda Montevecchia si attendeva di spuntarla a un testa a testa, come nel 2016. Anche per il colle dunque qualche rammarico. "L'ultima volta la vittoria era stata risicata. Quando si ripropone una lista in continuità è normale che l'esito possa essere ribaltato. Amministrare nel periodo del Covid in generale non è stato facile - ha dichiarato Dusi, che è anche capogruppo di maggioranza consiliare a Osnago - Da una parte pensavo che la terza lista potesse influenzare di più l'esito finale, dall'altra si sapeva che la frattura di Marco Panzeri avrebbe impattato ai danni del centro-sinistra". Il segretario del circolo PD aggiunge: "Un ringraziamento va a Giovanna e Franco per il loro impegno in questi anni, soprattutto per aver affrontato il periodo duro del Covid. Grazie anche a Gabriele e Carmela che si sono messi in campo per il bene dei rispettivi paesi".

A Montevecchia ma soprattutto a Cernusco l'affluenza è calata confrontando i dati dell'altro giorno a quelli della precedente tornata elettorale. "Penso che chi non è andato a votare votava per noi. Siamo un partito che si definisce democratico e l'astensionismo crescente non può che essere un pessimo segnale per noi" ha sostenuto Dusi. Che non risparmia autocritica nel PD: "Come Partito Democratico dobbiamo avvicinare la politica alla gente e non solo la gente alla politica. È un PD con un'età media elevata e fa fatica nei territori a dare un supporto di persone pronte a collaborare a sostegno delle liste civiche. Servirebbe un ringiovanimento".

Dusi non è nuovo a simili esternazioni critiche verso la classe dirigente del partito e la sua struttura. Al momento del passaggio nella segreteria nazionale da Zingaretti a Letta è stato tra i promotori dell'appello "Siamo qui", a cui erano seguiti degli incontri tra giovani iscritti o simpatizzanti del PD [clicca QUI]. Tornando ai casi di Cernusco e Montevecchia, Federico Dusi ha concluso: "Non si finisce di lavorare dopo il risultato elettorale. Serve costruire un maggiore dialogo con le associazioni e il terzo settore. Il lavoro continua anche per chi ha sbagliato e vuole rientrare".

Non le manda a dire Gino del Boca, segretario PD di Merate e coordinatore del Circondario meratese. In Consiglio comunale a Merate, ma residente a Cernusco Lombardone, la sfida Gavazzi-Toto l'ha vissuta a distanza. E dal suo osservatorio speciale commenta: "Penso che sia stata più una sconfitta del centro-sinistra che una vittoria di Gennaro Toto. L'amministrazione uscente non ha saputo garantire una continuità in termini di presenze in lista e nemmeno è riuscita a impostare la campagna elettorale nei tempi buoni. Questo ha influito sul pessimo risultato". La lista di centro-sinistra si è fermata a 694 voti, pari al 42,84%. "Buon lavoro a Toto che ha costruito una squadra pezzo per pezzo con i rappresentanti di ogni realtà. Adesso però c'è la prova del nove per vedere se e come governano" aggiunge Del Boca.

Il Meratese è sempre meno presidiato dal Partito Democratico. "Stiamo perdendo spazio nel territorio. È un peccato perché così potremo incidere di meno su questioni importanti come il prolungamento della tangenziale est, dell'utilizzo dei fondi del PNRR e degli investimenti per le Olimpiadi invernali del 2026" dichiara Gino del Boca, che va a gamba tesa nei confronti del suo partito. "Stiamo assistendo a un'inversione di tendenza. Il PD sta abbandonando i territori e ha avviato una politica delle grandi città, come dimostra il recente esito elettorale. Andrebbe azzerato tutto, si dovrebbe tenere un'assemblea per cambiare la struttura creando un vero coordinamento territoriale al posto dei circoli. Lo sostengo da tempo e queste elezioni dimostrano che dove ci sono i circoli abbiamo perso". All'indomani del voto, percepito dal PD meratese come un terremoto, ma che non ha scalfito l'umore del Provinciale dal quale non è pervenuto nemmeno un comunicato, Del Boca ha espresso la necessità di convocare gli iscritti per fare il punto della situazione.

Gli chiediamo se sente di avvertire delle responsabilità in quanto a capo del Circondario meratese. "Non ho problemi a fare un mea culpa. Mi rendo conto di aver allentato i lacci delle relazioni con i circoli nell'ultimo periodo. Sono mancate però anche le indicazioni e la comunicazione dal Provinciale, si è innescata una reazione a catena. Ora serve che tutti ci rimbocchiamo le maniche. Non bisogna mai perdere la speranza".

Marco Pessina
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