Mimmo capatosta, un uomo buono

Gentile Direttore,

"è stata stracciata la Democrazia, si è fatta fessa la giustizia, una sentenza che grida vendetta al cospetto di Dio". Così Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano da sempre vicino agli ultimi, ha commentato la sentenza di condanna a carico di Domenico Lucano pronunciata giovedì prima di pranzo nell'aula del tribunale di Locri, zona rossa dalla mezzanotte, vietata la presenza del pubblico, spazio riservato ai giornalisti, nemmeno processassero Diabolik.

In terra di Calabria dove vengono negati i diritti dell'uomo, dall'acqua allo smaltimento dei rifiuti, dalla sanità all'istruzione, dove i paesi vengono svuotati, dove la commissione fra mafia e certa politica decide le sorti della popolazione, un uomo semplice con la "capa tosta" (crapon) decise di ribaltare la realtà in nome di un sogno.

Gli sbarchi, i morti in mare, un'accoglienza solo nominale mossero Mimmo Lucano, che divenne Sindaco di un paese ormai senza abitanti, ad accogliere i migranti privi di alternative, diede loro lavoro: rimise in funzione un frantoio e una fornace, riaprì una serie di laboratori abbandonati da anni, coi soldi (pochi) che ottenne dallo Stato acquistò delle case abbandonate da decenni le ristrutturò con il lavoro dei migranti stessi, emise dei buoni d'acquisto, organizzò la raccolta dei rifiuti con degli asinelli affidando la gestione a una cooperativa che secondo i giudici era priva di requisiti, celebrò matrimoni fra donne immigrate a rischio di espulsione e abitanti autoctoni, reatissimo! Con tale logica migliaia di sindaci affollerebbero le patrie galere.

Il metodo Riace è stato raccontato in un film dal grande regista Wim Wenders, nel 2010 Lucano arrivò terzo al concorso organizzato da City Mayor Foundation che lo proclamò terzo fra i migliori Sindaci del mondo, la rivista Fortune nel 2016 lo piazzò fra i cinquanta uomini più influenti della terra, nel 2017 ricevette il premio per la pace Dresda. Tutto questo provocò l'ira di suprematisti e fascistoidi vari, il fasciostalinista Minniti inviò un'ispezione ministeriale per verificare i conti, iniziarono lo sciacallaggio e la repressione del sistema di accoglienza, il fascioleghista Salvini chiuse l'esperienza Riace deportando e scaraventando i migranti in mezzo a una strada, iniziarono i guai giudiziari, gli arresti, l'inibizione a risiedere nel proprio paesello, l'attacco continuo sui social e le invenzioni grottesche da parte di Merisi, sino alla condanna di giovedì.

Per la prima volta nella storia dell'umanità una condanna per truffa è stata comminata ammettendo la mancanza di profitto personale, una condanna a tredici anni e due mesi in genere non viene emessa nemmeno per reati di mafia o stupro, il militante leghista Traini per reato di tentata strage è stato condannato a dodici anni.

Però una colpa io la attribuirei a Mimmo capatosta, o meglio due: non essere stato in grado di rendersi inattaccabile e non aver accettato la candidatura al Parlamento Europeo proposta da ben tre partiti di sinistra, avrebbe avuto l'immunità parlamentare e la possibilità di incidere nelle tematiche per cui ha lottato tutta la vita.

Concludo con la tristezza mista a vergogna di vivere in un Paese in cui i buoni vanno in galera e i delinquenti fanno carriera.

Grazie per l'attenzione

Fulvio Magni
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