Merate: via don Andrea Sala nel cuore della città ritorna alla bellezza antica. Deve il nome al prevosto che benedisse i volontari della causa santa


L'imbocco a nord di via don Andrea Sala, nella parte restaurata

Una delle strade più antiche di Merate, che un tempo era utilizzata dai cittadini del centro per raggiungere le campagne che si estendevano a sud della villa Belgiojoso in località Bagolino, è stata rimessa a nuovo con un acciottolato e un'illuminazione che, come detto questa mattina durante la breve cerimonia inaugurale, ricordano un po' il contesto attorno alla basilica del patrono d'Italia.

Il camminamento che conduce fino all'intersezione a sud con via Berla

La ristrutturazione costata 120mila euro, che potrebbe anche trovare finanziamento tramite il bando della rigenerazione urbana, è durata diversi mesi, a causa anche di difficoltà per i vincoli imposti dalla soprintendenza, e ha visto anche il rifacimento della fognatura e dell'illuminazione.

Progettata dagli architetti Michele Magni e Daniela Mauri, sotto la direzione lavori dell'ufficio tecnico del comune con l'architetto Ramona Lazzaroni, la strada ha una parte centrale di acciottolato a una striscia laterale piana così da consentire il passaggio in sicurezza e senza intoppi di carrozzine e trolley.

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Al mattino, infatti, un allegro cordone con le pettorine gialle catarifrangenti di bambini che arrivano dal centro e addirittura da via Garibaldi, percorre questo camminamento con la linea blu del piedibus per arrivare fino al polo scolastico di via Montello.

Una riqualificazione, già pensata dall'amministrazione precedente, andata nell'ottica non solo di riportare lustro a uno degli angoli più antichi della città ma anche confezionata per agevolare la mobilità dolce di grandi e piccini.

 

Riportiamo lo stralcio tratto dal libro dell'ing. Luigi Zappa sulla storia di Merate con la biografia del sacerdote cui la strada è intitolata.

DON ANDREA SALA
Figlio dell'avvocato Gregorio Sala, benemerito cittadino che aveva legato il suo nome a molteplici ed importanti iniziative per Merate, era nato nel nostro paese il 2 aprile 1809. Di nome Alessandro vuole aggiungere anche quello di Andrea in omaggio all'illustre vicario don Andrea Vanalli dal quale era molto amato.
Appena ordinato sacerdote diviene coadiutore della parrocchia di Merate nel 1832 fonda l'oratorio di santa Marta alla cui organizzazione si dedica con zelo, pari alla profonda fede, al fine di dare ai giovani un luogo ove poter trascorrere in serenità e letizia le giornate festive lontani dai pericoli del mondo. Di vivi sentimenti patriottici nel periodo più intenso del risorgimento istituisce nell'oratorio un corso di istruzione militare e benedice dalla porta della chiesa parrocchiale i volontari che partono alla volta di Milano nell'epico periodo delle cinque giornate incoraggiandoli con le seguenti infuocate e fatidiche parole: “la causa è santa; andate; accorrete; tutti assolti vi benedico in nome di Dio e di Pio”. Alla morte del prevosto Bordoni (1870) la popolazione unita rivolge rispettosa supplica all'arcivescovo per tramite del sindaco Luigi Prinetti per averlo come prevosto nella sede di Merate. L'arcivescovo l'invita a partecipare al concorso e successivamente la nomina a parroco di Merate. Il solenne suo ingresso in sede ha luogo il 1° ottobre 1870. Muore all'età di 78 anni il 14 gennaio 1887 universalmente compianto. Della sua opera ed il suo impegno sacerdotale troviamo eloquente testimonianza nel testo riportato sulla lapide esistente nella cappella del Clero presso il nostro cimitero, ove è sepolto.
E' infine l'autore del pregiato manoscritto custodito nell'archivio parrocchiale con questa intestazione “Raccolta delle principali memorie per servire all'illustrazione del borgo di Merate”. Alla sua sagace opera Merate deve molta gratitudine per avere varie volte impedito la chiusura del collegio maschile e per aver sostenuto le buone istituzioni del comune.


NATO A MERATE IL DI' 2 APRILE 1809 DA ONORATA FAMIGLIA
FIN DAGLI ANNI GIOVANILI TUTTO SE' CONSACRÒ
AL CULTO DI DIO AL BENE DEL PROSSIMO
FATTO SACERDOTE E COADIUTORE
FONDÒ L'ORATORIO PER LA GIOVENTÙ
DEDICANDOVI AVERE TEMPO CURE INFINITE
ESEMPIO A TUTTI DI ILLUMINATA PIETA' D'UMILE MANSUETUDINE
AGIATO VISTE DA POVERO
ONDE MEN DURA ANZI LIETA GLI TORNÒ L'INDIGENZA
IN CUI GETTARONLO DOMESTICI ROVESCI
DALL'ARCIVESCOVO ANNUENTE IL VOTO DEI MERATESI
CONTRO L'ASPIRAZIONE SUA CREATO PREVOSTO
LO ZELO RADDOPPIÒ
CURANDO LA FREQUENZA LA MAESTÀ DEL CULTO DIVINO
ISTRUENDO CON  INFATICATA FECONDIA
PREMUNENDO CONTRO ERRORI ED ESEMPI PERNICIOSI IL GRIEGGE
SOCCORRENDO BISOGNOSI PERDONANDO OFFESE
TUTTI AMANDO BENEFICANDO
COLTO DA IMPROVVISO MALORE
TRA I RELIGIOSI SACRAMENTALI CONFORTI
E L'UNIVERSALE COMPIANTO
BENEDETTO DEL SOMMO PONTEFICE DAL DIOCESANO PASTORE
ESORTANDO BENEDICENDO IL SUO POPOLO
RESE LA BELL'ANIMA A DIO IL 14 GENNAIO 1887
LEGATO I POVERI L'UNICO SUo AVERE LA MODESTA SUPPELLETTILE

S.V.
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