Lago: ma quando si affronta il tema di isole e canneti?
Chi sostiene che la natura deve fare il suo corso auspica questo, entro 100 o 200 anni - ma chi può dirlo secondo noi sono numeri a capocchia - il lago non esisterà più, sarà una specie di torbiera pronta ad inzupparsi al primo scroscio d'acqua.
Forse una via di mezzo va trovata: lasciamo pure in pace la fascia più sensibile, in pratica metà delle sponde del lago ma l'altra facciamo in modo che sia fruibile e magari, perché no, anche balneabile.
D'estate la Riserva è un centro di attrazione fatale soprattutto per quanti non hanno la possibilità di godersi le vacanze al mare. Attrezzare le rive, dotare la zona di un chiosco, sviluppare qualche elemento vagamente turistico, ampliare lo specchio d'acqua e renderlo balneabile in qualche punto sicuro dovrebbero essere obiettivi ragionevoli e condivisibili anche dagli ambientalisti. Al netto degli irriducibili, ovviamente.