Lago di Sartirana: adottato il ''Piano di gestione della Riserva''. In dissenso col proprio gruppo il consigliere Perego si astiene

L'indipendenza intellettuale è indubbiamente una delle più apprezzate caratteristiche del consigliere di minoranza "Cambia Merate", Roberto Perego. Non per nulla è convinzione ampiamente condivisa che se il centrosinistra avesse candidato lui anziché Aldo Castelli forse sarebbe stata la volta buona dopo due consigliature a guida centrodestra. Già nella sua prima esperienza di Aula, come consigliere semplice, tra il 2004 e il 2009 Perego aveva dimostrato l'autonomia di pensiero astenendosi sull'approvazione definitiva della variante di Piano regolatore generale, adottata dalla precedente consigliatura guidata da Dario Perego, poi modificata e varata da Giovanni Battista Albani.

Ieri sera, dopo una lunga discussione in sede di adozione del "Piano integrato della Riserva Naturale del Lago di Sartirana", Perego ha votato in dissenso rispetto al gruppo e, in particolare rispetto al collega Alessandro Pozzi che invece ha elevato peana a destra e a manca all'indirizzo dei professionisti di Idrogea che hanno redatto il Piano e dell'assessore all'Ecologia Andrea Robbiani.

Va subito detto che sia confrontato con la prima stesura sia, ancor più con le misure restrittive adottate tra la primavera e l'estate scorsa, l'attuale testo risente della mobilitazione popolare e, indubitabilmente, del lavoro svolto da Andrea Massironi, Dario Perego e Roberto Perego che hanno raccolto più di mille firme attorno ad un testo assai più ragionevole i cui capisaldi in buona sostanza si ritrovano nel documento adottato ieri sera.

L'assessore Andrea Robbiani

E questo il consigliere Perego lo ha fatto notare, non sottacendo che la discussione in seno al Consiglio di Gestione della Riserva è stata resa possibile dall'intervento del Sindaco che di fatto ha mediato tra le istanze dei consiglieri e la presa di posizione rigida dell'Assessore. Vediamo subito i punti principali:

- La Riserva resta suddivisa in due zone, quella più sensibile, a nord, inizia all'altezza del pontile e termina al Bagnolo dove già i pali ne limitano l'accesso. In questa fascia è interdetto il passaggio dal 1° marzo al 15 giugno. L'altra zona invece sarà accessibile tutto l'anno. Dunque un grosso passo in avanti rispetto alla restrizione imposta in primavera.

- La fascia di rispetto è ridotta a 400 metri dagli iniziali prima due e poi un chilometro. Dentro tale fascia eventuali iniziative dovranno essere preventivamente approvate dall'Ente gestore, cioè il comune di Merate.

- I fuochi si potranno riprendere, anzi il sindaco Panzeri ha auspicato che l'anno prossimo la tradizione torni ad essere rispettata.

- Messa sul lago, lucciolata e altre iniziative, sempre previa autorizzazione, si potranno svolgere sicuramente.

- Confermato il divieto di accesso di cani, cavalli, biciclette ecc.

Detto ciò il dibattito è stato aperto dal Sindaco che ha un po' rintuzzato le polemiche dei mesi scorsi, ritenendole in parte condivisibili e in parte strumentali. Dal canto suo l'assessore Robbiani, con l'aiuto di slide molto chiare e sintetiche ha rappresentato la situazione attuale indicando il percorso da seguire per approvare il nuovo regolamento: 30 gg. per pubblicare il nuovo testo, 60 per le osservazioni aperte a tutti, poi in provincia altri 30 gg e, dopo questi 120 gg., il documento sarà inviato in Regione che entro 100 giorni dovrà dare il via libera per l'approvazione definitiva da parte del Consiglio comunale.

Robbiani ha mostrato una cartina indicante i proprietari delle aree circostanti la riserva, tantissimi, con i quali si dovrà aprire una trattativa di acquisto bonario o esproprio per consentire di "gestire" opportunamente anche i terreni circostanti. Oggi chi passeggia sul sentiero circumlacuale in gran parte calpesta suolo privato.

Come detto il primo intervento lo ha svolto Alessandro Pozzi del gruppo "Cambia Merate" che ha definito il documento "..... chiaro ben circostanziato, condivisibile e comprensibile anche per i non addetti ai lavori. Complimenti all'estensore del piano e anche a Robbiani per aver saputo tenere la barra diritta. E' un ottimo compromesso tra esigenze di fruizione dell'area che non è un parco pubblico. Ben venga un periodo di chiusura della fascia sensibile, grazie a queste chiusure sono tornati uccelli rari come la Moretta Tabaccata. Il falco di palude, il tarabuso e il tarabusino. Leggiamo questi vincoli come opportunità. Auspico la formazione di guide, la costituzione di una associazione per valorizzare la riserva e altre iniziative atte a valorizzare questo polmone verde....".


Il consigliere Roberto Perego

Di tono ben diverso l'intervento di Roberto Perego che ha subito detto di parlare in dissenso a chi l'aveva preceduto, cioè il collega Pozzi. "La premessa fatta dal Sindaco è una verità parziale perché all'inizio la discussione nel Consiglio di gestione è stata fortemente ostacolata, e se un'apertura c'è stata è proprio grazie alla presa di posizione del Sindaco stesso. E comunque non ritengo ci siano evidenze scientifiche atte a confermare la necessità di chiusure temporanee della Riserva. Non c'è uno studio che dimostri il disturbo prodotto dall'uomo. Grazie alla mobilitazione popolare la rigidità attuata nella prima parte di quest'anno è stata fortemente ridimensionata. Vuol dire che certezze non ce ne sono". Perego ha poi proseguito nella lettura del documento evidenziando alcune incongruenze: "A pag. 14 si dice che lo sfalcio del canneto va incentivato ma poco dopo che lo sfalcio potrà essere effettuato solo per esigenze motivate di carattere naturalistico, una contraddizione".

Robbiani ha ribattuto che messa così spetta a Perego dimostrare con uno studio che la presenza dell'uomo non danneggia la fauna. Ma ha la sventura di scontrarsi con un legale il quale ha avuto buon gioco a rispondere che siccome siamo in uno stato liberale sono i divieti e le deroghe che vanno motivate, non le libertà individuali.

Astensione dunque, per Perego mentre il resto del gruppo e la maggioranza hanno votato a favore. Robbiani ha poi aggiunto che l'8 ottobre iniziano le perforazioni del pozzo esplorativo che servirà alla ricerca di acqua in profondità. Vagliata la qualità dell'acqua e messo a punto il metodo di ossigenazione, se tutto andrà bene, l'anno prossimo inizierà la perforazione del pozzo di profondità che, se avrà una portata al secondo significativa, diventerà un vero e proprio immissario. Il tutto grazie a un finanziamento di 500mila euro concesso da Regione Lombardia.

Per il sedimento invece se ne riparlerà più avanti.

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C. B.
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