Paderno: Parco del Sole inaugurato con targa a Sergio Perego. Il Sindaco, "Teneva insieme i fili del nostro essere comunità"



Quando si lascia un segno forte all’interno di una comunità questo non può fare altro che crescere rigoglioso e restituire quanto di buono si è donato. La testimonianza di ciò si è palesata questa mattina, sabato 25 settembre, presso il Parco del Sole di via Matteotti, gremito di persone, desiderose di assistere all’inaugurazione del parco in memoria del decano del giornalismo e scrittore padernese, Sergio Perego, venuto a mancare il 24 maggio 2020 dopo una dura lotta contro il covid. 


Il Coro Brianza di Missaglia




Questa mattina si è scoperta una targa in suo onore, posizionata all’interno del parco, con un disegno realizzato da uno dei tanti cari amici di Sergio. La scelta di raffigurare delle nuvole con all’interno dei baffi richiama proprio uno dei tratti del suo carattere, che in molti hanno ricordato: la capacità di essere lieve, leggero, proprio come le nuvole. 



Diverse le personalità che questa mattina, circondate dalla folla di persone, tra cui in prima fila la moglie Marinella con accanto le figlie, Maddalena e Francesca, e i due nipotini, hanno voluto dedicare un proprio pensiero a Sergio. Ha aperto la mattinata la voce del Coro Brianza di Missaglia, presente all'inaugurazione in quanto strettamente legata all’amico giornalista, che li aveva aiutati nella stesura del libro in occasione del cinquantesimo anno di fondazione del corpo musicale, e che oggi ha restituito il favore dedicandogli quattro brani.


Il sindaco Gianpaolo Torchio e il prefetto dottor Castrese de Rosa 

A prendere la parola per primo è stato il sindaco di Paderno d’Adda, Gianpaolo Torchio, profondamente vicino alla persona di Sergio, che lo aveva supportato anche durante la sua candidatura a sindaco di Paderno. Ne ha tracciato una sintetica ma ricca biografia fino a soffermarsi sul perché si è deciso di dedicare proprio a lui il parco. “Con la sua lievità è venuto in soccorso di tutti noi - ha esordito raccontando quanto Sergio amasse descrivere ogni sprazzo della vita del suo territorio, con estrema correttezza e consapevolezza e preoccupandosi sempre che quello che scriveva fossero in grado di comprenderlo tutti - Sergio non è stato soltanto un narratore ma un incessante tessitore. Teneva insieme i fili del nostro essere comunità ed era forte nello scoprire le energie migliori che potessero contribuire al bene del paese. Per questo, per i mondi che ha scoperto, per il suo modo di fare leggero e mai invadente, e per il segno profondo che ha lasciato intendiamo dedicargli questo parco” ha concluso il primo cittadino ringraziando tutti i presenti, a partire dai famigliari di Sergio, sua eccellenza il prefetto dottor Castrese De Rosa e il deputato lecchese Gianmario Fragomeli, e tutte le altre rappresentanze cittadine presenti all’inaugurazione. 


Il parroco don Antonio
Ha parlato poi il sacerdote Don Antonio, attribuendo alla figura di Sergio Perego un termine, quello dell’amicizia, “Posso dire di aver trovato in lui un amico vero. Ho incontrato nella sua persona il valore dell’amicizia. Siamo fatti per essere amici veri. Sergio è testimonianza di questo valore”.


La moglie di Sergio, Marinella, con le figlie e i nipoti
La moglie Marinella ha poi rivolto parole dolci al marito, ricordandone la bontà d’animo, l’estrema disponibilità di ascolto che lo metteva facilmente in sintonia con l’altro e la sua assoluta incapacità di critica o pettegolezzo, “sono contenta e onorata di essergli stata accanto per cinquant’anni. Il mio cuore è sempre accanto a lui, certo sono un po’ arrabbiata con lui perché mi ha lasciata” ha concluso con commozione passando a ringraziare tutte le persone presenti, e coloro che hanno manifestato il loro affetto e vicinanza alla famiglia, oltre alle autorità cittadine, al prefetto De Rosa e all’onorevole Fragomeli. 




Il prefetto Castrese De Rosa
Anche il nipotino Giorgio, è intervenuto per leggere una piccola dedica a nonno Sergio, “oggi saresti stato qui a documentare tutto con il tuo taccuino e la tua macchina fotografica, e poi saresti corso a casa per scrivere l’articolo. Ricordiamo il nonno e tutto quello che ha fatto per il giornalismo lecchese”. Alla sua voce si è unita anche quella dei suoi compagni di classe di 5A che hanno ricordato il nonno di Giorgio un po’ come il nonno di tutti, che li salutava al mattino con un sorriso, e veniva in classe per raccontare la storia di Paderno. Oggi sarebbe certamente contento di sapere che i bambini hanno un parco in cui poter giocare e trascorrere del tempo felici.


L'onorevole Gian Mario Fragomeli
Tra le tante belle parole e il clima di commozione dell’evento si è inserito anche il commento del prefetto di Lecco, dottor Castrese De Rosa, felice di presidiare alla manifestazione in ricordo di un collega. Un collega poiché, ha raccontato il prefetto, anche lui proviene dal mondo del giornalismo e ha trascorso 10 anni da pubblicista al “Mattino” di Napoli, ed è quindi un grande riconoscente della professione, soprattutto quando esercitata con grande passione, impegno e dedizione come è stato per Sergio. Citando l’anniversario di morte, avvenuto due giorni fa, del giornalista Giancarlo Siani, amico e collaboratore, ammazzato dalla mafia, ne ha fatto un parallelismo con il caro Sergio, “Grazie a Sergio per aver dedicato la sua vita al giornalismo, continuiamo a combattere con voci libere come quella di Sergio. Sappiate portare avanti la testimonianza di questo collega”. 


La classe 5A
Le parole che hanno chiuso la manifestazione sono state quelle del deputato lecchese Gian Mario Fragomeli, che ha avuto il piacere di conoscere Sergio quando era il sindaco di Cassago. “Penso che il lavoro di Sergio sia anche sinonimo di formazione per un giornalismo che fa crescere. È stato definito come l’intellettuale del popolo, che approfondiva ciò che raccontava, ma allo stesso tempo si premurava di essere comprensibile a tutti e di far conoscere in modo semplice le cose di cui narrava”. Lo ha infine definito come un uomo in grado di trasmettere emozioni, “A mio parere una persona che sa scrivere e raccontare le emozioni è una persona che prima di tutto le sa dare”. E a questo suo commento è arrivata la conferma del sindaco, “sì, Sergio ha dato tanto”.
Federica Fumagalli
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