Rocchetta: si superino le incomprensiioni e si torni a viverla
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Dall'altra parte, c'è un parroco che ha altrettanto a cuore la propria comunità, che ha prestato ascolto alle ragioni e ai sentimenti dei suoi parrocchiani e che a un certo punto probabilmente non poteva più esimersi di esserne portavoce, anche perché riveste un ruolo tale da doversi attenere a un sistema che ha molte regole. Probabilmente egli stesso pensava che finisse meglio, di sicuro la situazione era di imbarazzo e l'ha gestita come riteneva meglio... o meno peggio.
Ma Fiorenzo ne ha sofferto. Sarà anche permaloso il nostro Fiorenzo, forse (io non lo conosco così), ma la situazione che si è venuta a creare gli è stata talmente insostenibile da non poterla più accettare. E si è dimesso. Non subito, non d'impulso, ma perché ci stava male.
Poi, il movimento degli amici della Rocchetta ha nuovamente ingigantito la questione ritorcendola contro gli "accusatori"...
La verità, credo stia nel mezzo.
Ed è fatta di persone che ci stanno mettendo il cuore affinché Fiorenzo ritorni prima possibile e che la Rocchetta torni ad essere aperta a tutti coloro che, molto più spesso di adesso, desidererebbero entrare per raccogliersi, per pregare, per beneficiare di una sensazione di pace e serenità che purtroppo ora non c'è più e, non ultimo, per ritrovarsi e onorare la comunione e l'amicizia.
La mia preghiera, come penso quella di tutti noi, è che entrambe le parti riescano a superare questo momento e rendersi conto che siamo tutti qui ad aspettare di tornare a vivere la Rocchetta nella sua magia unica e inimitabile