Lomagna: il campione paraolimpico di sci nautico Daniele Cassioli racconta la sua disabilità fatta di impegno e volontà

È stato un grande inizio per la festa del paese di Lomagna. Nella serata di martedì 14 settembre il Parco Verde si è riempito di bambini, ragazzi e famiglie attirati dal primo evento della rassegna che continuerà fino a domenica 19. L'ospite della serata, venuto a presentare il suo libro ‘Il vento contro', è stato il campione paralimpico tra i più forti Daniele Cassioli.

Ad accogliere Daniele e il presidente del CSI Milano (Centro Sportivo Italiano) Massimo Achini sono stati il sindaco Cristina Maria Citterio, il presidente della Consulta cultura Giuseppe Valentino, il presidente del GSO Lomagna Paolo Pozzoni e il consigliere del GSO Alberto Grando.

Dopo un ringraziamento da parte del sindaco ai cittadini che hanno accolto l'invito della serata, la Consulta cultura e il GSO per aver voluto fermamente questo incontro e gli Alpini e la Protezione Civile per l'aiuto nell'organizzazione e il controllo del certificato verde all'ingresso, la serata ha avuto inizio.

 

Più che una presentazione, si è trattato di un vero e proprio dialogo tra Cassioli e i cittadini lomagnesi. Non appena lo sciatore nautico ha finito di raccontare come il fatto di essere cieco dalla nascita a causa di una retinite pigmentosa non gli abbia impedito di praticare sport fin da piccolo, e di come successivamente si sia avvicinato allo sci nautico e abbia conquistato 25 titoli mondiali, 25 europei e 41 italiani, e detenga il record in salto (21,10 metri), le domande del pubblico hanno iniziato a piovere a raffica.

Gli è stato chiesto di come abbia optato proprio per lo scii nautico, una scelta "dettata" dalla sua condizione che non gli permetteva di giocare a calcio con i suoi amici; del rapporto con la sua famiglia e del ruolo che ha svuolto nella sua crescita, per Daniele un perno nella sua esistenza - "I miei genitori hanno educato Daniele, non un bambino cieco"; e sul tema ‘fiducia', un argomento che gli sta a cuore, imprescindibile per lui come atleta, poiché non vedendo è costretto a fidarsi di chi gli sta attorno e gli suggerisce cosa fare.

Una delle partecipanti, Alberto Grando e Paolo Pozzoni del GSO, Massimo Achini presidente CSI Milano, Daniele Cassioli,
il sindaco Cristina Maria Citterio e Giuseppe Valentino presidente della Consulta Cultura

Daniele raccontando ha dimostrato di essere un vincente anche fuori dall'acqua, la sua esperienza infatti non si ‘riduce' unicamente a quella di atleta paralimpico. Il fatto di amare la sua disabilità - come ha dichiarato nel corso della serata - gli ha permesso di non porsi limiti e raggiungere anche obbiettivi impensabili.Si è laureato in fisioterapia presso l'Università degli Studi dell'Insubria e ha seguito in qualità di fisioterapista, appunto, la squadra di basket del Legnano. Ma non è tutto. Suona il piano e pratica moltissimi altri sport, come lo scii, che l'ha poi spinto ad avvicinarsi allo scii nautico, e il calcio a cinque per non vedenti.

 

I proventi della vendita del suo libro, pubblicato nel 2018, sono stati destinati a ‘CSI per il Mondo'. Il progetto, spiegato dal presidente Massimo Achini, è volontariato sportivo internazionale pensato da CSI, che si pone come obiettivo quello di educare, integrare e sostenere attraverso lo sport bambini e ragazzi degli angoli più poveri al mondo. Dal 2011 CSI ha toccato 11 paesi e 4 continenti portando palloni, coni e altro materiale sportivo in Bosnia, Albania, Iraq, Cina, Haiti, Camerun, Cile, Brasile, Kenya, etc., e regalando ai ragazzi italiani che hanno scelto di partire come volontari un esperienza incredibile.
Anche Daniele con la sua Real Eyes Sport Asd, associazione che promuove attività sportive soprattutto per persone con disabilità visiva, ha scelto di sostenere la causa di ‘CSI per il Mondo'.
"Molto spesso si pensa che i disabili non possano fare niente per sostenere gli altri, ma che siano solo gli altri a poterci aiutare. Non è così. Per rispondere alla nostra condizione dobbiamo darci da fare ed essere noi per primi a sostenere chi sta peggio di noi".

E.Ma.
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