Cernusco: l'arcivescovo Mario Delpini all'hub vaccinale di Technoprobe. ''Qui si trova un'umanità capace di grandi imprese''

Pochi minuti dopo le 15 l'arcivescovo di Milano Mario Delpini ha varcato i cancelli del parcheggio dell'hub vaccinale di Technoprobe. Accompagnato da don Alfredo Maggioni, parroco di Cernusco, e dai sindaci del territorio l'alto prelato ha percorso il camminamento normalmente utilizzato dalla popolazione per recarsi all'accettazione e ricevere il farmaco a contrasto del coronavirus.


Il "picchetto d'onore" sotto il tendone prima dell'ingresso gli è stato riservato da una rappresentanza di volontari della protezione civile, degli alpini e di tutti coloro che in questi mesi si sono alternati nella struttura per smistare il flusso delle persone, migliaia, in coda per ricevere il vaccino.



Dopo i saluti e i ringraziamenti alla famiglia Crippa che ha messo a disposizione del territorio, gratuitamente, un capannone industriale e lo ha allestito per diventare un centro di somministrazione, ai volontari senza i quali non si sarebbe potuto far funzionare una simile macchina organizzativa e alle istituzioni che in questo anno di lotta hanno cercato di garantire i migliori canoni di sicurezza e prevenzione dal virus, il vescovo ha proposto una breve riflessione partendo dalla domanda "Come è fatta l'umanità?".

I fratelli Cristiano e Roberto Crippa con l'arcivescovo Mario Delpini

 

 

Mario Delpini con i coniugi Crippa. Alle spalle l'ing. Stefano Felici


E per darsi una risposta ha guardato la platea di volontari, istituzioni, sanitari presenti all'interno dell'hub vaccinale e ha detto "Ecco io qui trovo la risposta contro la definizione pessimista che parla di individualismo e di un clima deprimente. Vedendo tutto questo dico che l'uomo è fatto per fare il bene. Noi siamo capaci di grandi imprese, siamo stati capaci di affrontare una pandemia insieme, ponendovi un argine e non ci siamo rassegnati. L'umanità è fatta per dare una mano e così la professionalità non è un modo solo per fare carriera ma una modalità per essere al servizio della comunità. Il mio tempo e le mie risorse sono fatte per dedicarle al bene".


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Delpini ha poi ricordato che la pandemia non è un castigo di Dio, che è invece un Dio di amore e di perdono. Al termine della preghiera ha impartito la sua benedizione e si è poi congedato non senza nuovamente ringraziare la famiglia Crippa, i volontari e le istituzioni per il servizio offerto alla popolazione. Servizio che ha contribuito a portare la provincia di Lecco ad essere prima in Lombardia per numero di vaccinati (90%). Attualmente in ASST ci sono 11 ricoverati per covid, tutti soggetti che non avevano ricevuto alcuna somministrazione.
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