Rocchetta: appello di Fiorenzo per un consiglio straordinario

Fiorenzo Mandelli con l'arcivescovo Mario Delpini


Dopo la raccolta firme attivata dalla cooperativa Solleva, per chiedere che l'ex custode della Rocchetta torni ad essere tale, ora è lo stesso Fiorenzo Mandelli a scendere in campo e a lanciare un appello.

Invito i membri del Consiglio Pastorale Comunitario che non hanno partecipato alla riunione del 14 luglio a Porto (la maggioranza) a chiedere ufficialmente la CONVOCAZIONE URGENTE DI UN C.,P,C, STRARDINARIO, proponendo il seguente Ordine del Giorno: Discussione sui fatti che hanno portato alle dimissioni del custode della Rocchetta. Deliberazione finale di ratifica o meno della decisione assunta dal gruppo ristretto. Chiedo che la riunione sia pubblica. Porto a conoscenza di questo appello il Vicario episcopale di Zona, Mons. Michele Elli, che è ben informato sulla correttezza del mio operato.

Parti del Regolamento su:

Convocazione e ordine del giorno:
Il Consiglio Pastorale Comunitario è convocato, in sessione ordinaria, dal presidente almeno ogni due mesi. Una convocazione straordinaria potrà essere stabilita dal responsabile di comunità pastorale o dal parroco, sia per propria iniziativa che su richiesta della maggioranza assoluta dei membri. I consiglieri che richiedono la convocazione straordinaria dovranno presentare richiesta scritta al segretario, precisando i temi da mettere all'ordine del giorno. Convocazioni straordinarie potranno essere effettuate anche in attuazione di disposizioni diocesane, che sottopongano ai consigli pastorali determinate tematiche. È opportuno che le date delle sessioni del consiglio pastorale siano portate a conoscenza dell’intera comunità dei fedeli. La convocazione e l'ordine del giorno saranno comunicati almeno otto giorni prima delle sessioni (anche per il tramite della posta elettronica), salvo particolare urgenza. Alla convocazione andranno allegati anche eventuali documenti preparatori o quanto comunque serve per una buona predisposizione della sessione.

Svolgimento delle sessioni:
Le sessioni sono pubbliche. Ad esse possono assistere, senza diritto di parola, i fedeli che lo desiderano e che appartengano a una delle parrocchie facenti parte della comunità pastorale. Per la validità delle sessioni è richiesta la presenza della maggioranza assoluta dei membri del consiglio. I lavori saranno di norma introdotti da una breve relazione che illustri il tema in oggetto, a cura di chi ha avuto l’incarico di preparare la sessione. Il dibattito è guidato dal moderatore che concede la facoltà di parola. Qualora la discussione di un singolo tema sia orientata a una deliberazione formale, essa potrà concludersi: con il consenso unanime su una data soluzione; oppure con una votazione; oppure, in presenza di forti divergenze o di una constatata insufficienza di approfondimento dell'argomento, con un rinvio del tema a una successiva sessione. Ogni consigliere ha facoltà di chiedere che siano messe a verbale tutte le osservazioni che ritiene opportuno fare. Spetta al moderatore indire la votazione. Il voto viene espresso pubblicamente, eccetto quando si tratti di questioni personali o di elezioni. Per la validità delle deliberazioni è richiesta la maggioranza dei due terzi dei presenti.

Collegamento con la comunità cristiana:
Il Consiglio Pastorale utilizzerà gli strumenti più idonei (inchieste, assemblee, stampa, ecc.) per mantenere vivo e sviluppare il rapporto di corresponsabilità e di rappresentatività che lo unisce alla comunità, sia che questa sia costituita da una sola parrocchia, sia che si tratti di una comunità pastorale composta da più parrocchie (in questo caso la cura dei collegamenti riguarderà tutte le singole parrocchie facenti parte della comunità pastorale). In particolare daranno opportuna pubblicità ai loro lavori e alle loro deliberazioni attraverso il bollettino o altro mezzo simile. Il rapporto con la comunità è molto importante anche in fase di istruzione di un argomento da trattare in una seguente sessione.

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