Lomagna: in azione gli hacker del bancomat. Svuotato lo sportello della filiale di via Milano


Nella notte fra domenica 5 settembre e lunedì 6 è stato svaligiato il bancomat del Banco Bpm di Lomagna. Ad agire potrebbero essere stati gli "hacker del bancomat".  Infatti, la pratica messa in atto dai criminali è ben lontana dai metodi di svaligiamento degli sportelli praticati nella zona durante gli scorsi anni. Basti ricordare i dispositivi di prelievo letteralmente "fatti saltare in aria" con deflagrazioni provocate dal gas. In alcuni casi i bancomat erano finiti scaraventati a oltre dieci metri di distanza. Una pratica utilizzata dai malviventi fra il 2018 e il 2019. A farne le spese all'epoca furono diverse filiali di differenti banche sparse sul territorio meratese e non solo. Ancora nel marzo scorso a finire vittima di un tentativo di furto analogo fu proprio la filiale lomagnese del Banco Bpm. All'epoca il colpo fallì e i ladri vennero messi in fuga dall'allarme. Questa notte non è avvenuto nulla di tutto questo.


I malintenzionati hanno tagliato la parte superiore dello sportello bancomat, probabilmente con l'ausilio di un flessibile portatile a batterie. Praticato il foro rettangolare, hanno raggiunto un cavo di collegamento hardware interno al bancomat. Tecnicamente si tratta di un cavo di tipo "seriale", frequentemente utilizzato in passato anche con i computer di casa. Questo cavo interno al bancomat è stato poi collegato a un dispositivo esterno, in grado di "sbloccare" il sistema software dello sportello facilitando il prelievo del contante presente all'interno del dispositivo. Una procedura (se venisse confermata che si tratta della stessa) nota come "jackpotting" o "black box" dal nome del dispositivo elettronico usato per violare il bancomat. Il "black box" che viene collegato al cavo seriale altro non è che un piccolo computer portatile. Solitamente questo dispositivo esterno contiene già il software necessario a violare il bancomat, in altri casi viene invece collegato attraverso la rete internet ad altri pc dai quali alcuni pirati informatici, a loro volta collegati in remoto, riescono a violare il sistema software del bancomat. Nei fatti, la "violazione" avviene con una procedura informatica che consente ai ladri di diventare "amministratori" del software di funzionamento del bancomat. Una volta assunto il controllo del bancomat, il prelievo di tutto il contante presente all'interno diviene estremamente semplice. I primi attacchi condotti in Europa con questa tecnica risalgono - a quanto è dato sapere - all'anno 2017.

Non è ancora nota l'entità del colpo messo a segno, ma potrebbe essere quantificata in doverse migliaia di euro. Appaiono invece certe le modalità operative della banda, quelle degli "hacker del bancomat". Alla fine del mese di novembre dello scorso anno, una banda che agiva con queste modalità operative era stata arrestata nel monzese. Ne emerse una ramificazione internazionale con malviventi che agivano in diverse città del nord Italia e ricevendo supporto nei paesi dell'est Europa. Quest'anno colpi simili a quello condotto contro la filiale lomagnese del Banco Bpm erano andati a segno alla filiale di Banca Intesa a Calolziocorte, nel mese di maggio, e alla Banca Popolare di Sondrio di Merate lo scorso giugno. Ora è stata la volta di Lomagna. Scoperto il furto, nella mattinata è giunto sul posto il personale dell'Arma dei Carabinieri, per compiere i rilievi del caso. Subito dopo è stata la volta degli agenti della Polizia Locale.
L.A.
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