''Le mie favole per te/4'': con Laura Achia lo chef furetto e il leoncino giocherellone

Questa domenica a intrattenere a divertire grandi e piccini e a dare qualche saggio consiglio ci sono lo chef furetto Matteo, salutista che invita un simpatico maialino ad avere cura del cibo che si mangia e a non avere preconcetti sulle nuove pietanze. Poi c'è il leoncino Lam con la sua combriccola di amici. E infine c'è un premuroso angioletto che non chiede altro di essere interpellato per aiutare chi ha bisogno, specialmente i più piccoli e indifesi.
Queste e altre storie sono contenute nella raccolta di Laura Achia che la prossima settimana si concluderà e sarà scaricabile con alcuni “inediti” tramite ebook di cui forniremo il link.
Nel frattempo è possibile anche dare vita alle favole con qualche bel disegno e mettere un like alla pagina dell'autrice.



LO CHEF FURETTO MATTEO

C'era una volta un verde furetto molto bello che viveva nella magnifica foresta dell'Amazzonia. Si chiamava Matteo ed era famoso in tutte le foreste del mondo per i deliziosi dolci che sapeva cucinare: le torte giganti al mirtillo erano la sua specialità. C'era un simpatico maialino rosa che era molto goloso ed ogni giorno mangiava una o anche due di queste favolose torte. Il saggio furetto Matteo lo mise in guardia dicendogli "Mi fa piacere che apprezzi così tanto la mia cucina ... però ti suggerisco di stare attento: troppi dolci ti potrebbero far venire un forte mal di pancia. Occorre mangiare anche buone verdurine, tanta frutta e tutte le vitamine di cui hai bisogno per crescere". Il maialino rifiutava tutte le alternative sane che Matteo gli proponeva ... Capì però ben presto che Matteo aveva proprio ragione. Il maialino finì infatti in ospedale per un fortissimo mal di pancia. Tutti gli amichetti andavano preoccupati a trovarlo e lui disse subito loro "Non fate il mio stesso errore!!! I dolci sono buoni ma non bisogna esagerare come in tutte le cose della vita: vanno gustati piano piano, con moderazione e bisogna cercare di variare mangiando un po' di tutto in modo sano e provare sempre nuove cose senza preconcetti". "Va bene, maialino!" dissero in coro gli amici, "Appena uscirai dall'ospedale andremo tutti insieme alla trattoria del bosco e faremo un bel pranzetto, mangiando tante cose buone e sane, divertendoci un mondo"! "Non vedo l'ora" e si fecero insieme una bella risata!


IL
LEONCINO LAM
C'era una volta un simpaticissimo e bellissimo leoncino che viveva in una grotta vicino al mare. Lì accanto c'era un bel prato con tante farfalle colorate dove il leoncino, che si chiamava Lam, adorava correre e giocare insieme i suoi amici: un grande Rinoceronte, un gattino tutto nero, un elefante, un cane San Bernardo ed una scimmietta che si chiamava Wilson. Lam stava beatamente dormendo nella sua grotta, sognando di volare... quando fu svegliato dal suono delle campane del villaggio che si trovava lì vicino. Dopo un lunghissimo sbadiglio uscì dalla grotta e vide che l'elefantino azzurro, Giorgino, era lì fuori ad aspettarlo. "È da molto che sei qui?" Gli chiese. "Un po'...ma non volevo svegliarti ... Vieni, facciamo un bagno! Poi ho portato del pane per la merenda!". I due amici si tuffarono insieme in acqua, si divertirono col loro gioco preferito che chiamavano "schizza schizza" e poi corsero allegri sulla spiaggia. Bevvero un po' d'acqua per rinfrescarsi e fecero un breve riposino dopo tutte quelle corse. Sentirono d'un tratto ancora "din don din don" le campane li svegliarono di nuovo. Era giunta infatti l'ora di fare la consueta bella gita pomeridiana con la loro barchetta sul mare. Arrivarono alla spiaggia lì vicino dove incontrarono i loro amici con i quali mangiarono della buona frutta e verdura insieme al loro pane per merenda: fecero uno stupendo pic-nic. L'elefantino purtroppo si fece una po' male alla zampa rientrando ed il leoncino, da bravo amico, lo aiutava in tutto. Arrivò la sera con la luna e le stelle ed il loro amico coccodrillo che si chiamava Red andò a trovarli. “Tu hai male alla zampa” disse, “io al dentino. Non li ho lavati bene ed ora mi fanno bibi”. “Io ho imparato a lavarli bene col mio spazzolino da denti tutte le sere” disse il Leoncino! "Ora lo faremo anche noi!" Risposero gli amici. Giocarono poi divertendosi molto con la palla, l'elefantino la lanciava molto in alto con la proboscide, e contarono tutte le lucciole che danzavano lì intorno. Anche il loro amico Pasquale, il coniglio marrone, si unì a loro danzando e suonando il suo tamburello per tutta la sera.


L'ANGELO RICCIOLINO

C'era una volta un buffo angelo con tantissimi capelli ricci di colore biondo tendente un po' al rossiccio. Veniva chiamato da tutti 'ricciolino' ed era abbastanza famoso per il suo essere sempre molto intraprendente. Non gli piaceva oziare e non fare nulla, nonostante fosse alquanto paffuto. Ed infatti si lamentava spesso "Insomma!" diceva ai suoi amici e colleghi angeli "possibile che non mi diano nulla da fare? Eppure glielo hanno detto in molti che ci sono e sono qui per aiutare in tutto...!". Lui faceva bene il proprio lavoro. Cercava di proteggere al meglio le persone che gli venivano affidate ogni volta. Aveva evitato loro molti incidenti spostando intere vetture, non gli piaceva vedere la gente cadere neanche per sbucciarsi un ginocchio e si lanciava velocissimo per fare restare le persone in piedi. Suggeriva spesso la migliore strada da prendere in ogni situazione, anche se non sempre veniva ascoltato, e si prodigava molto. "Possibile che soltanto Lara mi faceva correre tutto il giorno? Si cacciava spesso nei guai ma sapeva che c'ero io e mi chiedeva ogni volta di aiutarla: con i compiti, la scuola, il lavoro, gli amici, la salute, ogni piccola grande sfida. Parcheggi compresi! Ed io mi divertivo molto. Mi sentivo sempre utile e non mi annoiavo mai. Che ridere quando nei momenti più caotici mi chiamava 'super angelo parcheggino' e tutti restavano stupiti perché entro 30 secondi dalla chiamata le facevo trovare parcheggio in città. O quando mi chiedeva il momento giusto in cui fare una telefonata per trovare libera una persona o ancora mi chiedeva un abbraccio perché sentiva freddo. Insomma. Non si dimenticava mai di me ed io ne ero contento. Oggi invece non ho ancora fatto nulla, se non 'ordinaria amministrazione' e mi sto un po' annoiando...". "Non dire così" esclamò Rebecca, l'angelo pigrone. È così bello riposarsi e stare tranquilli. E poi tutto il giorno facciamo molte cose senza che ce le chiedano perché sappiamo dove occorre proteggere. Non ti basta?" L'angelo ricciolino ci pensò un pochino e poi rispose "In effetti facciamo molte cose tutti i giorni ma mi piace correre e darmi da fare quindi a tutti quelli che mi possono sentire dico: chiedete sempre al vostro angelo di aiutarvi in tutto. È lì apposta! Sennò si annoia e pensa che non vi ricordiate di lui. Capito?!" E detto questo corse via: un bimbo stava cadendo e non doveva sbucciarsi neanche un pochino!


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