Lettera a Fiorenzo

Caro Fiorenzo, complimenti. Sei proprio una bella persona. Ho scoperto che abbiano anche la stessa età, e che molte cose ci accomunano. Soprattutto l'impegno sociale, lo spendersi per gli altri, il non rimanere alla finestra, il prendere posizione, lo sporcarsi le mani.

E tu lo fai nel modo migliore, utilizzando il tempo libero della pensione per valorizzare un ambiente unico, che grazie a te è diventato un punto di riferimento per chi cerca la dimensione del bello e del sacro, immerso nella Natura dell'Adda e nelle suggestioni Leonardesche. La collaborazione instaurata con lo Stallazzo ne ha reso il passaggio ancora più accogliente, con un punto di ristoro a conforto del visitatore.

Il riconoscimento è arrivato dai frequentatori, credenti e non credenti, dalle autorità civili, dai gruppi di pellegrini, da tante realtà parrocchiali e oratoriane del circondario, dai vertici della Chiesa Ambrosiana, dall'Arcivescovo di Milano, dal Responsabile della Zona Pastorale Sesta di cui la Comunità fa parte, dal Decano di Trezzo, che hanno visitato e celebrato Messa alla Rocchetta. E dalla massima Autorità istituzionale, la Presidenza della Repubblica Italiana, che ti ha nominato Cavaliere al Merito.

Ma nessuno è profeta in patria, e proprio da alcune persone di Porto, rappresentanti solo di una parte del Consiglio Pastorale e del Consiglio Affari Economici, la tua opera meritoria, (solo ora) non viene apprezzata, ma al contrario, contestata.

Il calvario che hai attraversato negli ultimi anni andrebbe conosciuto da tutti quelli che hanno a cuore le sorti della Rocchetta. Per valutare con cognizione di causa i fatti, giudicare i comportamenti e attribuire le responsabilità.

Delpini, Elli e Boriotti sono al corrente della situazione, prontamente informati personalmente da te, e dalle lettere a loro indirizzate tramite mail e social, articoli di giornale e servizi televisivi. Purtroppo l'articolo di Avvenire, essendo l'organo di stampa della Cei, è deludente nella forma, e pilatesco nella sostanza, volto a sopire e sedare.

Quindi, ritengo che la Curia non abbia intenzione di intervenire direttamente, nonostante la mobilitazione in atto, e la petizione con la raccolta firme per il tuo reintegro.

 

Come uscirne?

Con due iniziative: la prima interna alla Comunità Parrocchiale,

la seconda rivolta all'esterno,

 

Chiedendo la doverosa e improcrastinabile Convocazione del Consiglio Pastorale Unitario della Comunità, congiuntamente al Consiglio Affari Economici, di Cornate, Colnago e Porto, in seduta pubblica, ripreso in streaming. Incontro In cui tutti i rappresentanti eletti insieme a quelli nominati, e ai due Sacerdoti Vicari, siano chiamati a discutere i fatti accaduti la sera del 14 luglio a Porto, e le relative conseguenze. Verbalizzandone e rendendone note le conclusioni. Ben consapevoli che i Consigli hanno funzione meramente consultiva, e che le decisioni sono del Parroco, che se ne assume la responsabilità.

Trovando un giornale o una tv disposte a organizzare un Faccia a Faccia pubblico, mediato da una parte terza, in Auditorium, o nello studio di una rete locale, con domande poste da un giornalista professionista. Incontro pubblico con dibattito.

Ecco, questa sarebbe la degna conclusione, per un nuovo inizio. Buon proseguimento di cammino, Cavaliere, e Sursum Corda. Il tuo amico

Alberto Allevi
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