Merate: in pensione il dottor Michele Bonanomi, per 43 anni  medico di famiglia in città. ''Un mestiere bellissimo che mi mancherà''

Il dottor Michele Bonanomi
Sabato mattina ha salutato gli ultimi pazienti e alle sue spalle si è chiuso la porta dello studio di via De Amicis che per 43 anni è stato il luogo dove ha accolto, curato, assistito migliaia di persone. Persone che ha accompagnato nella crescita, condividendone i momenti difficili, di salute ma molto più spesso di malattia, stando loro vicino con l'umanità che si addice a un medico che svolge il suo mestiere come una missione prima che come una professione.

Michele Bonanomi, classe 1951, ha raggiunto la pensione e a sostituirlo sarà la dottoressa Giulia Albo, giovanissima, al suo primo incarico che abbinerà al servizio a Brivio, in sostituzione della dottoressa Bagheri. Conosciutissimo in città, dove anche il papà e il fratello avevano esercitato la medesima professione, il dottor Michele Bonanomi ha chiuso la sua carriera con il numero massimo di pazienti consentiti, 1500, tutti conosciuti uno per uno, arrivati fino a quota 1800 quando inizialmente era stato come medico condotto. Una professione che negli anni è cambiata, avendo comunque sempre come filo conduttore quello dell'attenzione al paziente a 360°, nella sua globalità, e che è stata stravolta con il covid. Se infatti per il medico di famiglia sono fondamentali il rapporto personale e l'incontro intimo nello studio con il paziente, dove la visita diventa spesso anche un momento di sfogo e di confidenza, negli ultimi due anni questo non è stato possibile. Con profondo dispiacere da ambo le parti.

"Ho passato l'ultimo anno e mezzo al telefono, arrivando a rispondere fino a 60 chiamate al giorno e a smistare mail fino a mezzanotte" ha raccontato "mi è mancato tantissimo il contatto con il paziente, sia in ambulatorio che al domicilio e sarà quello che mi mancherà andando avanti, ora che sono in pensione. Ho salutato persone che avrei voluto accompagnare nel proseguo della loro malattia, sino alla fine ma ho dovuto interrompermi: questo per me è stato un grande dispiacere". Negli anni la medicina, ha spiegato, è cambiata ma migliorando. "Prima non c'era la guardia medica e capitava di correre anche due, tre volte per notte. Oggi c'è una grande collaborazione con gli infermieri sul territorio, con l'ospedale, le cure domiciliari". Un mestiere, quello del medico di famiglia, che abbraccia la persona nella sua complessità e interezza. "E' una professione bellissima, che si rapporta a 360° con tutte le patologie. Noi rappresentiamo la prima cura per i pazienti, siamo spesso il loro confidente, forniamo i consigli prima, durante e dopo la malattia. La persona viene da noi perchè la conosciamo e quindi le diamo sicurezza e chiarimenti. Poi ci sono gli specialisti, senza i quali non sarebbe possibile il percorso di cura, ai quali li affidiamo e che svolgono un ruolo insostituibile".

Impegnato in studio dalle 8 del mattino sino alle 20 di sera, ora il dottor Bonanomi si dedicherà sicuramente un po' di più alla famiglia che in questi anni lo ha supportato e sostenuto nella sua carriera, standogli accanto con sensibilità e discrezione. Ora ci vorrà del tempo per abituarsi a un cambio di ritmo, di abitudini e anche di frequentazioni con giornate che saranno probabilmente più vuote senza i suoi pazienti, ma nella certezza di avere dato tanto, probabilmente tutto quanto possibile per la loro cura e la loro salute.
S.V.
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